Secondo volume della trilogia di MaddAddam e devo dire, mi è piaciuto molto di più del primo. Rispetto a L'ultimo degli uomini, le vicende dell'umanità nello stesso periodo di tempo vengono viste dal punto di vista di chi vive fuori dai grandi complessi futuristici, nelle plebopoli, dove si combatte per la vita. Qui ci sono i Giardinieri di Dio, Adami ed Eve che vogliono vivere nel totale rispetto di ogni forma di vita, dal mangiare fino all'abbigliamento e oltre. Diversamente dai nuovi esseri, i Crackers, anche loro Adami ed Evi, che abbiamo visto nel primo libro, loro sono per un completo ritorno alla Natura e rifuggono ogni genere di manipolazione della stessa.
Sempre rispetto al primo, qui i punti di vista sono due, quelli delle protagoniste Toby e Ren, che vediamo affrontare la vita con i Giardinieri prima e poi il Diluvio senz'Acqua, fino a ritornare al punto finale del precedente volume, dove tutti gli incroci presenti nella trama trovano finalmente ordine. A questo punto, mi aspetto una degna conclusione nel terzo e ultimo volume.
Margaret Atwood è incredibile, riesce a creare dei mondi distopici assolutamente credibili, lanciando nel primo volume una accusa contro l'ingegneria genetica che, portata agli estremi, sarebbe un'arma micidiale in mano a una persona disturbata, e qui invece parla di una setta religiosa portata all'estremo nell'altro verso.
Il mondo esterno, in entrambi i casi, è alquanto terrorizzante, un mondo di mafie e gente senza scrupoli alla ricerca di soldi, potere, giovinezza eterna e sesso. Insomma, niente che, senza arrivare a quegli eccessi, ci dovrebbe stupire più di tanto...
E adesso, subito a capofitto nel terzo volume!
Margaret Atwood
L'anno del diluvio
Ponte alle Grazie
Ebook
MLOL
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Second volume of the MaddAddam trilogy and I must say, I liked it a lot more than the first one. Compared to Oryx and Crake, the events of humanity in the same period of time are seen from the point of view of those who live outside the great futuristic complexes, where they fight for life. Here are the Gardeners of God, Adams and Eves who want to live in total respect with all forms of life, from eating to clothing and beyond. Unlike the new beings, the Crackers, the first of their species them too, who we saw in the first book, they are for a complete return to Nature and avoid any kind of manipulation of it.
Here the points of view are two, those of the protagonists Toby and Ren, who we see living with the Gardeners first and then the Flood without Water, until we return to the final point of the previous volume, where all the crossings in the plot finally find order. At this point, I expect a worthy conclusion in the third and final volume.
Margaret Atwood is incredible, she manages to create absolutely credible dystopian worlds, launching in the first volume an accusation against genetic engineering which, taken to extremes, would be a deadly weapon in the hands of a disturbed person, and here instead she speaks of a secret cult carried to the extreme in the other direction.
The outside world, in both cases, is somewhat terrifying, a world of mafias and unscrupulous people in search of money, power, eternal youth and sex. In short, nothing that, without reaching those excesses, should surprise us that much...
And now, immediately headlong into the third volume!
Margaret Atwood
The Year of the Flood