Esattamente trent'anni fa, il 22 dicembre 1989, morì uno dei più importanti drammaturghi, scrittori e poeti irlandesi, premio Nobel per la letteratura nel 1969: Samuel Beckett.

Il suo capolavoro, conosciuto almeno di nome da tutti, è Aspettando Godot, pubblicato nel 1952 in lingua francese. Testo del dopo guerra, di un'era post atomica, è una delle espressioni del Teatro dell'assurdo ed è costruito intorno al tema dell'attesa. In un articolo del critico Vivian Mercier, è scritto che "Beckett ha realizzato un'opera in cui non accade nulla, ma che riesce a tenere incollati gli spettatori ai loro posti".

Nell'ottobre 1969 Beckett riceverà il premio Nobel per la letteratura, con la motivazione "per la sua scrittura che, - nelle nuove forme per il romanzo ed il dramma - nell'abbandono dell'uomo moderno acquista la sua altezza". Beckett era notoriamente restio a ogni popolarità e a ogni attenzione mediatica ma capitava che incontrasse ammiratori, artisti o studiosi nell'anonimo atrio dell'Hotel PLM St. Jacques a Parigi, vicino alla sua casa di Montparnasse.
Nel suo ultimo periodo i suoi lavori tendono a essere più corti e il suo stile a essere più minimalista.

La moglie Suzanne morirà il 17 luglio 1989. Beckett, ricoverato in una casa di cura, malato di enfisema e probabilmente anche di Parkinson, morirà il 22 dicembre 1989. I due sono sepolti nella stessa tomba nel cimitero di Montparnasse, sotto una semplice lapide di granito come era nei desideri del drammaturgo.


Fonte: Wikipedia - Samuel Beckett

L'ultima dimora di... Samuel Beckett

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domenica 22 dicembre 2019

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