Ovviamente, come tutti coloro che erano già nati in quelli anni, sapevo chi fosse Andre Agassi e che fosse uno dei migliori tennisti al mondo, ma fino a oggi, da poco sportiva, non avevo chiaro in testa perché. E soprattutto, non conoscevo la sua storia se non molto in generale.
Proprio perché non sono una gran sportiva e ancora meno una esperta di tennis, non sapevo se questo libro mi sarebbe davvero interessata e, anche se chiunque l'avesse letto mi aveva detto che era molto interessante, è rimasto per qualche anno sullo scaffale in attesa del suo momento.
Finita la lettura, devo dire che mi aggiungo alla lista di coloro che lo hanno letto e lo consigliano fortemente! Ottimo libro, molto interessante.
La storia inizia con una sorta in introduzione dove Agassi che partecipa agli Us Open del 2006, il suo ultimo torneo in carriera prima del ritiro, per poi riprendere la storia dall'inizio, con la storia dei suoi genitori e soprattutto il modo in cui il padre, Mike, ha cresciuto Andre con la volontà di farne un campione di tennis, fregandosene completamente anche di quello che vuole lo stesso Andre. Così fin da bambino viene costretto a interminabili sessioni di allenamento nel campo dietro casa, a colpire palle sparate sempre più velocemente dal "drago", una macchina costruita dal padre.
Andre odia il tennis. Lo ripete spesso durante il libro e se tutti un po' minimizzano questa cosa, chi gli dà la risposta migliore è sicuramente la donna della sua vita, un'altra che è una delle più grandi campionesse di tennis della storia, Steffi Graf.
Di lui scopriamo le ribellioni adolescenziali, fatte per avere un pezzo di se stesso in una vita decisa totalmente dal padre e dai suoi allenatori; i punti alti e bassi della sua carriera, che quando sono alti sono altissimi e quando sono bassi sono bassissimi; i suoi amori, tra cui Brooke Shields e ovviamente Steffi Graf, di cui era innamorato dalla prima volta che l'ha vista; la sua rivalità sportiva con Pete Sampras; il suo staff che lo allena, lo segue e lo capisce meglio di chiunque altro.
Quello che ho amato di questo libro è che Agassi è di un'estrema sincerità. Credo che in queste pagine abbia davvero messo tutto se stesso, tutte le sue battaglie, ogni volta che perdeva o non era abbastanza concentrato, capire quale direzione prendere. Conosciamo i suoi pensieri prima, durante e dopo il match, i momenti in cui crede di non farcela, i momenti in cui non riesce a credere di avercela fatta.
Da queste pagine non esce un tennista macchina da guerra, uno che non sgarra mai, diciamo una specie di Cristiano Ronaldo del tennis. Non esce nemmeno un tennista perfetto, uno che non sbaglia un colpo, uno a cui non si potrebbe trovare una sbavatura come per esempio Roger Federer. Agassi è un tennista umano, certo, uno dei migliori tennisti della storia di questo sport ma comunque uno che riesci a capire e a sentire vicino, uno che perde match importanti ma che si sa rialzare in piedi con rabbia e con le proprie persone vicine.
Davvero una bellissima autobiografia, una delle migliori che abbia mai letto.
(Ok, sì, la scrittura vera e propria è di un premio Pulitzer, ma la vita è la sua.)
Andre Agassi
Open. La mia storia
Einaudi
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Obviously, like all those who had already been born in those years, I knew who Andre Agassi was and that he was one of the best tennis players in the world, but until today I didn't have a clear idea why. And above all, I didn't know his story except something more general.
Precisely because I am not a great sportswoman and even less a tennis expert, I didn't know if this book would really interest me and, even if anyone who had read it had told me it was very interesting, it remained on the shelf for a few years waiting of his moment.
After reading it, I must say that I add myself to the list of those who have read it and strongly recommend it! Great book, very interesting.
The story begins with a sort of introduction where Agassi, who participates in the Us Open in 2006, his last career tournament before retiring, resumes the story from the beginning, with the story of his parents and above all the way in which the father, Mike, raised Andre with the will to make him a tennis champion, completely unconcerned about what Andre himself wants. So since he was a child he is forced to endless training sessions in the field behind the house, to hit balls fired faster and faster by the "dragon", a machine built by his father.
Andre hates tennis. He often repeats it during the book and if everyone minimizes this thing, the one who gives him the best answer is certainly the woman of his life, another who is one of the greatest tennis champions in history, Steffi Graf.
We discover his adolescent rebellions, made to have a piece of himself in a life totally decided by his father and his coaches; the highs and lows of his career, which when they are high are very high and when they are low they are very low; his loves, including Brooke Shields and obviously Steffi Graf, with whom he was in love from the first time he saw her; his sporting rivalry with Pete Sampras; his staff who train him, follow him and understand him better than anyone else.
What I loved about this book is that Agassi is extremely honest. I think in these pages he really put all of himself, all his battles of him, every time he lost or wasn't focused enough, figuring out which direction to take. We know his thoughts about the match before, during and after, the moments when he believes he can't make it, the moments when he can't believe he's made it.
From these pages doesn't come out a war machine tennis player, one who never fails, let's say a kind of Cristiano Ronaldo of tennis. Not even a perfect tennis player comes out, one who doesn't miss a shot, one for whom one couldn't find a flaw like Roger Federer for example. Agassi is a human tennis player, of course, one of the best tennis players in the history of this sport but one that you can understand and feel close to, one who loses important matches but who knows how to stand up with anger and with his close people.
Truly a beautiful autobiography, one of the best I have ever read.
(Okay, yes, the actual writing is by a Pulitzer Prize winner, but the life is Agassi's.)
Andre Agassi
Open