Sapete tutti quanto apprezzo la casa editrice Fazi. Ogni mese ottime uscite, alta qualità di scelte editoriali e, non guasta mai, belle copertine! Oggi vi presento le uscite di Maggio 2016, sicura che riuscirete a trovare qualche titolo che vi piacerà.
Cominciamo subito!

NARRATIVA

 Angela Carter
FIGLIE SAGGE
Introduzione di Valeria Parrella / nuova trad. di Rossella Bernascone e Cristina Iuli /
collana Le Strade / pp. 336 / euro 18

«A parità di eccellenze, esistono scrittrici inconsapevoli del loro valore e a distanza di sicurezza da ciò che fanno: altrimenti non potrebbero scrivere. Lucia Berlin, Anna Maria Ortese sono di questa natura qui. Ma poi esistono le scrittrici consapevoli, che dominano la pagina offrendola al lettore senza alcuna distanza, come se la concedessero, e sicure al cento per cento del loro indubbio talento. È il caso di Elsa Morante come di Alice Munro, come di Angela Carter. Grande letteratura». Valeria Parrella

È il 23 aprile – data di nascita di Shakespeare – e le gemelle Dora e Nora, attrici e ballerine di seconda categoria, si apprestano a festeggiare i loro settantacinque anni. Suonano alla porta: su un cartoncino bianco arriva l’invito alla festa del padre, il celebre attore Melchior Hazard, che nello stesso giorno di anni ne compie cento, e che di riconoscerle non ne ha mai voluto sapere.
Così si apre Figlie sagge, la storia di due donne libere ed eternamente giovani che, nate nel lato sbagliato della città, quello più misero, sono sempre state attratte dal bagliore del mondo dello spettacolo. Dall’infanzia anticonvenzionale, alla strampalata carriera, fino ai vibranti settant’anni, la vita delle due gemelle è un susseguirsi di episodi grotteschi: fra identità scambiate, fidanzati presi in prestito, spettacoli improvvisati e feste che culminano in incendi, quello di Dora e Nora è un mondo dove le regole non sono ammesse e la spregiudicatezza regna sovrana. Un mondo popolato di personaggi improbabili, con l’ingombrante presenza di una bizzarra famiglia allargata: una compagine di teatranti dalle alterne fortune, in cui le coppie di gemelli si moltiplicano in maniera inestricabile e spesso incestuosa.
Un romanzo dalle mille sfaccettature: un libro intriso di grande letteratura, di amore per l’arte e di
un senso dell’umorismo pungente, un’ardita provocazione contro il tabù sessuale e la distinzione
fra legittimo e illegittimo, ma soprattutto un inno alla spensieratezza, al piacere, alla gioia di vivere.

«Un libro davvero divertente». Salman Rushdie
«Talentuosa e fantasiosa scrittrice. L’immaginazione di Angela Carter non ha confini. Ricorda
Orlando di Virginia Woolf». Joyce Carol Oates
«Una scrittrice raffinata dallo stile bizzarro, originale, barocco». Margaret Atwood

Angela Carter (1940-1992) è nata a Eastbourne, in Inghilterra. Fra le sue opere più
note figurano le raccolte di racconti Fuochi d’artificio (1974) e La camera di sangue (1979) e il
romanzo Notti al circo, di prossima pubblicazione per Fazi. Figlie sagge è il suo ultimo libro, uscito
un anno prima della morte.

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Ivan Gončarov
UNA STORIA COMUNE
Traduzione di Patrizia Parnisari / collana Le Strade / pp. 432 / euro 18

«Una delizia, leggetelo tutti»
Lev Tolstoj

Una storia comune racconta le vicende di Aleksandr Aduev,
un giovane romantico e sognatore che si trasferisce dalla provincia,
dove la madre lo ha sempre coccolato, a San Pietroburgo a casa
dello zio Pjotr, un pragmatico capitalista sposato con Lizaveta
Aleksandrovna, una bellissima donna molto più giovane.
Aleksandr crede nell’amore eterno, nell’amicizia indissolubile e
soprattutto si reputa un grande poeta. Lo zio, uno dei caratteri più
indimenticabili della letteratura di sempre, cerca di orientarlo
verso una visione più realistica della vita.
Il romanzo è una vicenda umoristica travolgente, una narrazione
serrata intorno allo scontro di due mondi che sembrano in apparenza irriducibili.
Il registro di Gončarov è la comicità: un’intelligenza che nasce da Puškin e continua in Gogol’ e negli altri grandi del suo tempo. Gončarov è il maestro di una verità che spesso dimentichiamo: la vita deve continuare a nutrirci con qualcosa di intangibile, qualcosa che soltanto il riso sa conservare nell’assurda idiozia delle nostre azioni.
Scritto in prosa e versi e pubblicato nel 1847, è il primo libro di una trilogia (a cui seguono
il celebre Oblomov e Il burrone). Per l’autore i tre libri andavano letti come un’opera unica:
«Ne vedo uno solo, non tre: i miei romanzi sono tutti legati da un unico filo conduttore».
Dimenticato per oltre un secolo a causa della sua mancanza di impegno politico e sociale, il
libro viene oggi riscoperto come un grande capolavoro della letteratura russa
dell’Ottocento, al pari dei grandi Tolstoj, Dostoevskij, Leskov e Gogol’.

«Gončarov ci fa ancora ridere e sospirare con il riconoscimento delle nostre follie umane».
The Guardian

Ivan Aleksandrovic Gončarov (1812-1891) è stato uno dei più grandi scrittori russi
dell’Ottocento. Figlio di un facoltoso ministeriale. La sua tranquilla esistenza di irriducibile
scapolo e moderato conservatore fu interrotta soltanto da un avventuroso viaggio per mare
in estremo Oriente. Esordì nella narrativa nel 1847 con Una storia comune accolto con
grande favore dalla critica realista.

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Gore Vidal
CREAZIONE
Introduzione di Anthony Burgess / Traduzione di Stefano Tummolini /
collana Le Strade / pp. 720 / euro 18

«Vidal affronta qui gli interrogativi fondamentali dell’umanità, senza lasciare che la sua coscienza di contemporaneo interferisca nel racconto. Creazione è un’ispirata reinvenzione del nostro passato remoto».
Anthony Burgess

Socrate, Buddha, Confucio, protagonisti degli splendori
culturali dell’antichità classica, rivivono grazie alla magistrale
penna di Vidal in tutta la loro grandezza umana, spirituale e
intellettuale.
Ciro Spitama, discendente diretto del sacerdote Zoroastro profeta
dell’Unico Dio, ambasciatore del re di Persia ad Atene, ormai giunto al crepuscolo dei suoi anni detta le proprie memorie al nipote Democrito. Ecco i Grandi della storia che hanno avuto a che fare con l’anziano ambasciatore come fosse un loro pari: Serse, grande amico dai tempi della comune educazione alla corte di Susa, destinato a sedere sul trono di Persia; la regina Atossa, che ammalia con i suoi racconti, scrigno di tutti i segreti dell’Impero; Buddha, che Ciro Spitama incontra nel folto di un bosco indiano, e Confucio, conosciuto sulle sponde del Fiume Giallo in Catai. Ha viaggiato e visto, Ciro Spitama, al servizio della corte persiana, fino all’approdo ad Atene, allora al massimo del suo fulgore. Ed ecco, ad Atene, Pericle, di cui si guadagna la stima, Anassagora, compagno di desco, ed Erodoto, avversario in schermaglie polemiche. Un giovane e brillante carpentiere di nome Socrate gli ripara il muro della villa con vista sull’Acropoli, e con lui discute di filosofia. E in ogni luogo, a ogni incontro, sono sempre gli stessi interrogativi immortali, nati assieme all’uomo, che dominano la conversazione: come è stato creato l’universo, e a quale scopo? E perché il male è stato creato insieme al bene?
Vidal affronta tali temi senza che la sua sensibilità contemporanea interferisca col rigore storico, offrendoci così un efficacissimo spaccato del pensiero del tempo.

«In Creazione non c’è pagina che non sia interessante e non offra al lettore dell’autentico
godimento». The New York Times
«Ambizioso,colto, ci fa vedere la grande storia antica con gli occhi di un suo contemporaneo».
The New York Times Book Review

Gore Vidal (1925-2012) Narratore e saggista nato a West Point, è stato uno degli intellettuali
più importanti del Novecento americano. Fra le sue opere, oltre a Creazione, Fazi Editore ha
pubblicato i romanzi La statua di sale, L’età dell’oro, Impero, Giuliano, Il giudizio di Paride,
Duluth, Myra Breckinridge, Il candidato e i due volumi di memorie Palinsesto e Navigando a

vista.

SAGGISTICA

Geoffrey Ingham
LA NATURA DELLA MONETA
Traduzione di Fabrizio Saulini / collana Le Terre / pp. 378 / euro 20

Sapere come funziona la moneta è fondamentale e necessario
per capire il capitalismo oggi.

In La natura della moneta, con un linguaggio semplice e alla portata di
tutti, Geoffrey Ingham, che non è un economista ma un sociologo,
riesce meritoriamente a farci comprendere il concetto di moneta, la sua
storia e le sue implicazioni per coloro che la usano quotidianamente
(quasi tutti al mondo). L’autore si ricollega alle tradizioni intellettuali
più eterodosse delle scienze sociali per costruire una nuova teoria: la
moneta come pilastro delle relazioni sociali. Secondo Ingham,
l’economia e la sociologia dominanti non sono state finora in grado di
cogliere la specificità della moneta, per lo più considerata dagli
economisti come un “velo” neutro che sottostà al meccanismo
dell’economia “reale”. Partendo dalla definizione della moneta come “promessa di pagamento” socialmente e politicamente radicata, Ingham dà una nuova lettura analitica di fenomeni storici, come le origini della moneta, i sistemi monetari degli antichi imperi del Vicino Oriente e la coniazione in epoca greca e romana, fino all’affermazione della moneta-credito del capitalismo.
Anziché concentrarsi sulle relazioni di produzione e proprietà, Ingham osserva che la peculiarità
del capitalismo consiste nella struttura sociale (che comprende complessi collegamenti tra imprese,
banche e Stati) attraverso la quale i debiti privati vengono “monetizzati” e che i “disordini”
monetari come inflazione, deflazione e crisi valutarie sono solo una conseguenza del venir meno
delle relazioni tra creditori e debitori.
Con un’analisi sferzante e una concezione eterodossa della moneta, questo saggio, che fa chiarezza
nel recente dibattito sulla nascita di nuovi spazi e nuove forme monetarie, è destinato a diventare
un testo imprescindibile per capire quali siano i veri rapporti di potere nella nostra società.

«Un libro rigoroso dal punto di vista teorico e ben documentato nell’ambito della sociologia
economica». Chicago Journal
«Questo libro eccellente dimostra una conoscenza della moneta-credito più solida di quella dei
maggiori economisti eterodossi e di quasi tutti gli economisti ortodossi». openDemocracy

Geoffrey Ingham è professore di Sociologia ed Economia politica all’Università di Cambridge e
Fellow al Christ’s College. Nato nel 1942, si è laureato in Sociologia all’Università di Leicester nel
1964 e ha conseguito il PhD presso l’Università di Cambridge nel 1968. Prima di tornare a
Cambridge nel 1972, ha insegnato alle Università del Sussex e di Leicester.

Novità editoriali: Fazi Editore, Maggio 2016

Posted on

venerdì 6 maggio 2016

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