Ho preso questo libro perchè, essendo Doris Lessing parte della mia Santa Trinità (le altre due sono Simone de Beauvoir e Virginia Woolf), ero interessata a questo pezzo della sua vita. Non sapevo chi fosse Jenny Diski.
Il libro si intitola "In Gratitudine", ma qui di gratitudine ne vedo davvero poca. Doris Lessing accoglie la Diski in casa sua pur non avendola mai vista prima, solo grazie alla lettera di suo figlio Peter, compagno di scuola dell'autrice, in cui racconta della triste situazione in cui si trova. Due genitori divorziati altamente problematici, ricoveri in ospedali psichiatrici, droga. La Lessing, cioè, non stiamo parlando di una persona qualunque, Doris Lessing, la prende in casa con sè, per aiutarla a rimettersi in sesto con se stessa e la sua vita. Jenny vuole fare la scrittrice, ed entra in contatto con il mondo culturale di un'autrice già affermata e i cui libri sono letti in tutto il mondo, un'opportunità che poche persone al mondo hanno. Lei stessa sarà poi presente, sempre in vesti nascoste, nei romanzi della scrittrice.
In seguito, Jenny, contravviene agli accordi presi, soprattutto per quanto riguarda gli studi, e Doris le dice di andarsene, per quanto continui a passarle una certa somma di denaro per provvedere al suo mantenimento.
E' molto bello sapere che successivamente, Jenny Diski, avrebbe scritto un libro del genere, intriso di ingratitudine, senza spazio tra le due parole. Posso capire una Diski ragazzina, che non conosce il mondo, ma dalla Diski adulta lo trovo incredibilmente scorretto. Doris Lessing le ha dato un'incredibile opportunità che lei ha voluto perdere. Non era sua madre, non era tenuto a farlo. E non era tenuta a fare la madre. Non puoi pretendere che un'autrice come lei ti dia tutto il suo tempo e tutta la sua attenzione. E ripagarla raccontando di quanto fosse malsana la relazione madre-figlio, di quanto lei si fosse interessata al sufismo, di quanto fosse preoccupata che si potesse rovinare la vita, di quanta durezza ci volesse per abbandonare i suoi primi due figli, di quanto bigotta fosse la figlia maggiore, della sua morte... l'ho trovato molto scorretto. Considerato poi da che pulpito. Doris Lessing non sarà stata una donna perfetta, ma che la Diski si erga a giudice, piccola ragazzina non abbastanza amata, in bilico tra gratitudine e ingratitudine... Lei che parla del fatto che la Lessing usava personaggi reali nei suoi romanzi, seppur cambiandone alcuni tratti, e ne giudica, non mi sembra che sia proprio immacolata, soprattutto dopo questo libro che tengo tra le mani.
Per quanto il libro sia ben scritto, non ho apprezzato per niente la sua ingratitudine e il suo essere giudicante.

Avrei dato solo una stella a questo libro, da quanto l'autrice non mi piaccia. Ho dato due stelle perchè invece ho trovato molto toccante il suo racconto della sua malattia, tra ironia e grande tristezza.

Insomma, sono anche io in bilico, perchè ho apprezzato alcune parti, ma altre sono passate con un continuo "ma guarda che str..."

Jenny Diski
In gratitudine
NNE
Euro 18

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I took this book because, being Doris Lessing part of my Holy Trinity (the other two are Simone de Beauvoir and Virginia Woolf), I was interested in this piece of her life. I did not know who Jenny Diski was.
The book is titled "In Gratitude", but here of gratitude I see very little. Doris Lessing welcomes Diski in her home even if she has never seen it before, only thanks to the letter of her son Peter, the author's classmate, in which he tells of the sad situation in which she finds herself. Two highly problematic divorced parents, hospitalizations in psychiatric hospitals, drugs. Lessing, that is, we are not talking about an ordinary person, Doris Lessing, takes her at home, to help her get back on track with herself and her life. Jenny wants to be a writer, and gets in touch with the cultural world of an already established author and whose books are read all over the world, an opportunity that few people in the world have. She herself will then be present, always in hidden garments, in the novels of the writer.
Later, Jenny, contravenes the agreements made, especially as regards the studies, and Doris tells her to leave, as long as she continues to pass a certain amount of money to provide for her maintenance.
It is very nice to know that later, Jenny Diski, would have written such a book, full of ingratitude, without space between the two words. I can understand a Diski girl, who does not know the world, but I find it incredibly unfair by the adult Diski. Doris Lessing gave her an incredible opportunity that she wanted to lose. It was not her mother, she was not required to do it. And she was not required to be a mother. You can not expect an author as she gives you all her time and all her attention. And repay her by telling how unhealthy the mother-child relationship was, how much she had been interested in Sufism, how worried she was that she could ruin her own life, how much hardness she needed to leave her first two children, how bigot was her eldest daughter, her death... I found it very incorrect. Considered then by who's talking. Doris Lessing will not have been a perfect woman, but that the Diski stands up to judge, little girl not loved enough, hanging between gratitude and ingratitude... She who talks about the fact that Lessing used real characters in her novels, though changing some traits, and she judges, does not seem to me to be so immaculate, especially after this book that I hold in my hands.
Although the book is well written, I did not appreciate her ingratitude and her being judgmental.

I would have given only one star to this book, as I do not like the author. I gave two stars because instead I found very touching her story of her illness, between irony and great sadness.

In short, I am too hanging in the balance, because I appreciated some parts, but others have passed with a continuous "what a bitc... "

Jenny Diski
In gratitude

Jenny Diski - In gratitudine

Posted on

lunedì 5 febbraio 2018

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