Ian McEwan non finirà mai di meravigliarmi. Ogni singolo romanzo mi ha tenuta avvinta alle pagine, felice vittima del suo stile unico.
Leggo che la costruzione temporale di questo romanzo é simile a quella dell'Ulisse di Joyce, narrazione di una giornata, da quando il protagonista si sveglia a quando va a dormire. Beh, per quanto mi riguarda, il risultato é completamente diverso. Quanto mi ha annoiato l'Ulisse, tanto questo Sabato mi é piaciuto.
Henry Perowne si sveglia nella sua casa nel quartiere di Fitzrovia, il 15 febbraio del 2003. È uno stimato neurochirurgo, ha un matrimonio felice, due figli intelligenti e attivi nella musica e nella poesia. La sua giornata si apre da testimone involontario di un aereo in fiamme che si sta dirigendo verso l'aeroporto di Heathrow. Quello stesso giorno a Londra é prevista una marcia contro l'invasione dell'Iraq. La politica estera entra nel suo mondo agiato e influisce sulla sua giornata. Il libro é quasi un monologo, seguiamo la vita di Perowne e i suoi pensieri, il perché di ogni sua azione. Ogni attimo, ogni sua reazione é sezionata. Il terrorismo islamico, la morte, la politica, passano nel romanzo attraverso di lui.
A prima vista sembra pedante, ogni singola azione viene raccontata nei minimi particolari e ogni pensiero sviscerato fino in fondo. Eppure, McEwan tiene benissimo e la narrazione risulta sempre intrigante ed elegante.
I personaggi e l'ambientazione sono familiari allo scrittore, infatti, tra le altre cose, la casa di Perowne é vicina alla vera casa di McEwan, entrambi sono di mezza età, molto attivi e hanno un figlio che suona la chitarra.
Come già dissi in apertura, un romanzo bellissimo, da gustarsi lentamente, parola per parola. Fossi un oggetto, vorrei essere lo strumento di scrittura di Ian McEwan. Perché da lì crea la meraviglia.

Ian McEwan
Saturday
Random House

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Ian McEwan will never stop to amaze me. Every single novel he wrote kept me enthralled to the pages, happy victim of his unique style.
I read that the temporal set of this novel is the same as the Joyce's Ulysses, story of one day, from morning to night. Well, in my personal opinion, the result is completely different. As much Ulysses bored me, I loved Saturday.
Henry Perowne wakes up in his house in Fitzrovia, the 15th February of 2003. He is a well known neurosurgeon, he is happily married, has two intelligent kids active in music and poetry. His day begins as involuntary witness of a burning airplane heading to the Heathrow Airport. That same day in London is set the March Against the Invasion of Iraq. Foreign policy enters in his wealthy world and influence his day. The book is kind a monologue, we follow his life and his thoughts, the reasons of every single act. Every moment, every reaction is dissected. Islamic terrorism, death, policy, they pass the novel through him.
At first sight it looks punctilious, every single action is told in minimum details and every thought is examined fully. But, McEwan keeps the control of the story so well and the narration is always entangling and elegant.
Characters and setting are familiar to him, in fact, among other things, Perowne's house is close to the real McEwan's house, they are both middle-age men, very active and with a son who plays the guitar.
As I said starting this review, a beautiful novel, to enjoy slowly, word after word. If I could be an object, I would be the writing instrument of Ian McEwan. Because it's there that the magic starts.

Ian McEwan
Saturday

Ian McEwan - Saturday

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sabato 17 settembre 2016

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