Come tante persone al mondo, sono un'attenta lettrice dell'Amaca, la rubrica di Michele Serra su La Repubblica. Dopo aver assistito alla presentazione del suo ultimo libro, Gli Sdraiati, nella mia città, ho deciso di comprare un altro suo romanzo, il primo della sua produzione, Il ragazzo mucca.
La storia parla di un giornalista quarantenne, Antonio Lanteri, in crisi con il suo lavoro, la sua vita, il suo corpo. In cerca di un po' di sollievo dal malessere, torna per un paio di giorni nella casa dei genitori dove è cresciuto, nel paesino di Valmasca. Qui tutte le memorie del suo passato tornano a galla, aiutate da un dio profano in pietra noto come il Grande Otorongo, e giorno dopo giorno, il giornalista riprende lo slancio, la passione per il suo lavoro, l'amore per la sua famiglia, l'importanza di tutto ciò che fa parte della sua vita.
Mi è piaciuta l'idea di base del romanzo, un ritorno alle origini per dare sviluppo e nuova linfa al presente. Non ho apprezzato invece tantissimo la scrittura.
Probabilmente perchè è il primo romanzo di Serra, risale al 1997 e nel frattempo la sua penna si è raffinata. Ma, personalmente, la scrittura di questo romanzo è meno ironica, più pomposa, come se l'autore ci tenesse a sembrare un autore impegnato, che si esprime in modi altisonanti. C'è una sorta di gravità non necessaria. Ed è una particolarità che mi ha reso più pesante e lenta la lettura.

Michele Serra
Il ragazzo mucca
Feltrinelli
Euro 8


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 As a lot of people in Italy, I very often read L'Amaca, the Serra's column in La Repubblica. After witnessing at the launch of his new book in my city, I've decided to buy another novel written by him, his first one, "The cow-boy".
The novel tells about a forty-year-old journalist, Antonio Lanteri, in a period of struggles with his job, his life, his body. Looking for a breathing room from the pain, he comes back for a few days in his parents' house, where he grew, in the little town of Valmasca. Here, the memories of his past bob up, with the help of a profane God of stone called the Big Otorongo, and day by day, the journalist sudden restarts, the passion for his job, the love for his family, the importance of every thing in his life.
I really appreciate the idea of this novel, a comeback to the roots to give new nourishment to the present. I didn't like so much, instead, the writing.
It's his first novel in the 1997 and I suppose in the meantime he improved his writing skills. But, in my opinion, this novel is less ironic, more swollen, thw writer express himself in a ranting way. I fell like a kind of unnecessary seriousness. And it makes the reading heavier and slower.


Michele Serra
"The Cow Boy"

Michele Serra - Il ragazzo mucca

Posted on

sabato 29 novembre 2014

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