Ogni tanto mi diverte guardare le classifiche dei libri che tutti dicono di conoscere ma che in realtà pochi hanno letto davvero.
In genere, in queste classifiche è sempre presente Moby Dick, di Herman Melville. Faccio mea culpa, non mi sono mai vantata di averlo letto, un giorno lo leggerò ma per ora rimango nella mia ignoranza.
Ho fatto questa brevissima introduzione perché oggi, 28 settembre, ricorre l'anniversario della morte del suo autore, Herman Melville.
Negli ultimi anni della sua vita, Melville vide il successo delle sue opere decrescere e non riuscì più a mantenere la propria famiglia. Si ritrovò così a dover dipendere economicamente dalla famiglia di sua moglie, il cui padre era uno stimato e facoltoso giudice. Lizzie Melville, la moglie, ricevette poi alcune eredità dalla sua famiglia, che amministrò con grande saggezza, e le permisero di passare al marito una rendita da usare per libri e strumenti di lavoro.
Tentò con successo la carriera di conferenziere itinerante, ma smise per il poco successo riscosso, a causa della sua incapacità di interessare il pubblico. Trovò infine lavoro come ispettore doganale al porto di New York, lavorò a cui si rassegnò.
Nel versante familiare, dovette subire il dolore della morte dei due figli maschi, il maggiore dei quali per suicidio.
Il suo ultimo lavoro fu il Billy Budd, a cui lavorò negli ultimi anni ma che non riuscì a completare. Melville infatti morì nella sua casa di New York la mattina del 28 settembre 1891, a 72 anni, per insufficienza cardiaca.
Venne sepolto nel Woodlawn Cemetery nel quartiere del Bronx, a New York.
Fonte: Wikipedia - Herman Melville