E' capitato varie volte negli ultimi tempi che qualcuno mi nominasse questo libro. Utenti della biblioteca con cui collaboro, discussioni su letture comuni con amici, semplici persone incontrate per strada. E così, eccomi qui a recensire finalmente questo libro.
Premetto che Michela Murgia mi piace moltissimo per come scrivo, stile asciutto, svelto. Niente giri di parole, pane al pane e vino al vino.
Anche perchè, qui, di cose da dire ce ne sono tantissime e già ne abbiamo avute abbastanza di interpretazioni fantasiose ma sempre tendenti al maschilismo. Non pensate a Dan Brown, qui niente voli di fantasia, ma fatti esposti come sono.
Ve lo dico, mi sono incazzata parecchio. Più andavo avanti nella lettura più ero infastidita da quello che già sapevo e scioccata da quello che scoprivo in seguito. Rendetevi conto, grazie alla Chiesa cattolica, un mondo in cui un uomo può diventare papa e una donna al massimo badessa di un convento, noi donne dobbiamo combattere per distruggere uno stereotipo imprigionante che loro stessi, maschi, hanno creato. La stessa Vergine Maria, un'icona di perfezione e sottomissione al volere di Dio, un'immagine di donna talmente perfetto che ci viene portato come modello, un modello però impossibile da eguagliare. Sacrificio, sottomissione, dolore. Ecco quello che ci aspetta per essere considerate delle sante donne cristiane.
Bene, eccomi qui. Sono atea già da un bel po'. Ma certi concetti e preconcetti sono talmente radicati nel nostro pensare che chiunque di noi si trova ad affrontarli. Chi non ha mai avuto il consiglio di non andare subito a letto con un uomo che ci piace, di mostrarci caste e renitenti a qualcosa di "sporco". Oppure, quante mogli anche non praticanti, si sono viste rimproverare di essere delle donne in carriera, di non pensare abbastanza alla famiglia, di non essere degli "angeli del focolare"? E a quanti uomini è successa la stessa cosa?
Ave Mary e Ave Michela. Il mio ateismo si sente molto al sicuro.

Michela Murgia
Ave Mary
Einaudi
Euro 16

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It happened a lor of times that someone told me something about this book. Users of the library, discussions with friends, people met randomly. So, here I am, reviewing this book. I have to say firstly that I really like Michela Murgia, her style is so harsh and quick. No roundaabout expressions, she calls a spade a spade.
In here, there are a lot of things to say and we had too much inventive interpretation but always close to chauvinism. Don't think about Dan Brown, no travelling with our imagination in here, but just facts as they are.
I must admit, I'm really pissed off. More I read and more I was bothered by what I already knew and in shock by what I discovered. I realized that, thanks to the Catholic Churc, a world where a man can become Pope and a woman to the max abbess in a monastery, we as women have to fight to destroy an imprisoning stereotype that they, men, created. The own Virgin Mary, an icon of perfection and submission to the will of God, an image of woman so perfect, our model, but an impossible model to reach. Sacrifice, submission, pain. This is what world expeccts from us for being considered as a saint Christian woman.
So, here I am. It's a while I'm an atheist. But some ideas and prejudices are so deeply-rooted in our thinking that we still have to deal with them. We all had the suggestion of not sleeping with a man we like, we must look pure and restive to something "dirty". Or, how many wives, even if not religious, are blamed for being career women, not thinking enough at the family, not being "angels of the hearth"? And how many men can say the same thing?
Ave Mary and Ave Michela. My atheism is in a very safe place.

Michela Murgia
Ave Mary

Michela Murgia - Ave Mary

Posted on

venerdì 19 agosto 2016

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