Quando penso a Gabriele D'Annunzio, penso sempre a colui che ha incarnato perfettamente per la categoria degli scrittori quello che le pop star sono per i musicisti. Sempre al di sopra delle righe, eccentrico, amante dei bei vestiti e delle belle donne, macchine e lusso... E di certo non gli si sarebbe potuto chiedere di essere sepolto in un modesto loculo in qualche cimitero fuori mano.

Gli ultimi anni della vita di D'Annunzio vennero politicamente segnati da un distacco rispetto a quel fascismo a cui aveva aderito. L'avvicinamento di Mussolini a Hitler viene visto come un tremendo errore dal Vate, che considerava il Fuhrer un "pagliaccio feroce". Il partito lo mise così stretta sorveglianza dai suoi agenti, temendo le sue improvvisate e l'influenza che ancora aveva sui lettori italiani.
Inoltre, ormai 74enne, la sua salute declinava e faceva uso di vari medicinali. Il 1 marzo 1938, seduto al tavolo del suo studio nella villa del Vittoriale, morì per emorragia cerebrale.

Il partito fascista volle per lui i funerali di stato, e la partecipazione popolare fu grandissima. E' sepolto nel Mausoleo della sua villa del Vittoriale, a Gardone Riviera, sulla sponda bresciana del lago di Garda. 

Fonte: Wikipedia, Gabriele D'Annunzio

L'ultima dimora di... Gabriele D'Annunzio

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domenica 1 marzo 2015

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