L'ultimo capitolo della trilogia di Rachel Cusk e devo dire che mi dispiace alquanto averne visto la fine. Faye, la protagonista del libro, è in viaggio verso un paese europeo del sud per partecipare a una conferenza per promuovere il suo nuovo libro. Faye non parla quasi mai direttamente di sè, ma lascia che le altre persone che incontra raccontino di loro se stessi, delle relazioni d'amore o di amicizia, di figli, di vita (spunta fuori anche la Brexit), del ruolo che viene dato alle donne e soprattutto, dato che sta partecipando a una conferenza letteraria, di scrittura e di scrittori.
Le voci si intersecano senza mai sovrapporsi, la stessa protagonista parla pochissimo di se stessa, c'è un raccontarsi dei personaggi, un flusso di coscienza e di sincerità. Le diverse chiacchierate nascono tutte in situazioni informali, intorno a una tavola, in aereo, aspettando che i tecnici del suono sistemino i microfoni, dando così quella sensazione di libertà nel parlare, nel confidarsi anche a un estraneo o a qualcuno che si conosce molto superficialmente.
Pur avendoci messo molto a leggerlo, è stata una lettura molto scorrevole, molto interessante, quasi rilassante nel farsi raccontare tante storie diverse e molto brevi.
Per l'ennesima volta lo ripeto, Rachel Cusk come stile è stata paragonata a Karl Ove Knausgard, ma secondo me qui siamo proprio su un altro pianeta. Dove Knausgard ha un flusso di coscienza senza pause e parla solo lui, qui ci sono degli stacchi molto fluidi tra una persona e l'altra e l'essere narrante è sempre diverso.
Davvero un bel libro.
Rachel Cusk
Kudos
Ebook
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The last chapter of the Rachel Cusk trilogy and I must say that I am very sorry to have read the end. Faye, the book's protagonist, is on her way to a southern European country to attend a conference to promote her new book. Faye almost never speaks directly about herself, but lets other people she meets tell about themselves, about love or friendship relationships, about children, about life (Brexit also comes up), about the role that is given to women and above all, since she is attending a literary conference, writing and writers.
The voices intersect without ever overlapping, the protagonist speaks very little about herself, there is a story of the characters, a flow of consciousness and honesty. The different chats are all set in informal situations, around a table, on the plane, waiting for the sound engineers to fix the microphones, thus giving that feeling of freedom in speaking, in confiding even in a stranger or someone you know very superficially.
Although it took a long time to read it, it was a very smooth reading, very interesting, almost relaxing in being told so many different and very short stories.
For the umpteenth time I repeat, the style of Rachel Cusk has been compared to Karl Ove Knausgard's, but in my opinion here we are just on another planet. Where Knausgard has a flow of consciousness without pauses and only he speaks, here there are very fluid gaps between one person and another and the narrator is always different.
A really good book.
Rachel Cusk
Kudos