Dopo tantissimo tempo dall'ultima volta, riprendo il mio appuntamento per ricordare grandi autori nel giorno dell'anniversario della loro scomparsa, e indicarvi dove poter andare a rendere loro omaggio nel luogo che per ultimo li ha accolti.
Oggi parlo di uno scrittore di cui in realtà credo di aver letto solo un libro che non era nemmeno una delle sue raccolte di racconti, ma era una raccolta di lettere editoriali che scrisse appunto a editori, traduttori, scrittori e amici e da cui si poteva capire la sua visione della letteratura. Quello scrittore è Julio Cortazar, a 37 anni dalla morte.
Nato a Bruxelles ma cresciuto dall'età di 5 anni in Argentina, patria dei genitori, è universalmente riconosciuto come uno dei maggiori scrittori soprattutto di racconti, dallo stile sperimentale. Il suo capolavoro viene considerato l'iper romanzo "Il gioco del mondo. Rayuela" composto da 155 capitoli che si possono leggere come sono pubblicati e seguendo lo schema che ne dà l'autore all'inizio.
Gli ultimi anni di vita lo vedono trasferito in Francia dove lavorava come traduttore per l'Unesco e da dove fu attivamente impegnato contro gli abusi sui diritti umani in America Latina. Negli ultimi anni di vita, con la prima moglie Aurora Bernandez tornata ad aiutarlo nella malattia, gli venne diagnosticata la leucemia, di cui poi morirà il 12 febbraio del 1984.
Julio Cortazar è sepolto, accanto alla terza moglie Carol Dunlop, nel cimitero di Montparnasse, a Parigi.
Fonte: Julio Cortazar, Wikipedia, in IT e EN