Credo di aver iniziato questa recensione almeno una decina di volte. Non riuscivo a trovare il modo giusto per spiegare questo libro. Iniziamo dall'inizio.
Prima edizione italiana del 1971; attualmente non presente, da quel che ho potuto vedere, nel catalogo della casa editrice. Il mio incontro con questo volume é stato nel mercatino della mia città, per un prezzo che definire irrisorio é poco (Sempre lodati siano i venditori al mercatino che non conosco il valore dei libri che vendono). Ci ho messo un po' per iniziarlo, un po' spaventata dalla mole.
Il libro é una biografia di Zelda Sayre, la moglie di Francis Scott Fitzgerald. Ovviamente, lui é l'ingombrante Co-protagonista di questo libro, già dal sottotitolo (non proprio garbato nei suoi confronti) "Uno straordinario romanzo vero nella vita di Francis Scott Fitzgerald". Dopo aver letto questo libro, possiamo dire che Scott era bravissimo a scrivere la loro vita, ma Zelda la viveva in prima persona. La moglie era la perfetta rappresentazione dei suoi personaggi, o viceversa. E non ammetteva che fosse diversamente. Lo scrittore in casa era lui, e se lei voleva scrivere l'avrebbe fatto sotto sua direzione. La loro vita era nei suoi romanzi, e solo lui poteva farlo. La mia adorazione per Scott ha traballato durante la lettura di questo libro. Scott amava molto la moglie, ma amava moltissimo se stesso e la scrittura.  Ne esce un ritratto di uno Scott egoista, autoritario, quasi manipolatore. C'é da dire, francamente, che immagino vivere con Zelda fosse parecchio difficile. Senza limiti, faceva tutto quello che le passava per la testa, prendeva tutto al massimo grado. Mi verrebbe da essere d'accordo con Hemingway che disse che Zelda era un ostacolo per la piena espressione del talento letterario di Scott. Chissà se con una moglie più tranquilla, più noiosa, sarebbe stato diverso. Ma non avrebbe vissuto a pieno gli anni Venti. Non ci sarebbe stata un'Età del Jazz. Grazie al cielo, la storia non si fa con i Se e con i Ma. E Scott e Zelda sono stati vivi e reali.

Nancy Milford
Zelda
Bompiani
Lire 6000

****************************************************************************
I think that I started this review at least ten times. I wasn't able to find the right way to explain this book. Let's start from the beginning.
First italian edition of ; currently not present, as what I found, in the publishing house's catalogue. I bumped into this book in the street market of my city, on sale for a price I woul define paltry (Glory to the street market sellers who don't know how much really are worth the books they sell). I needed time to start it, a bit scared by its size.
The book is a biography of Zelda Sayre, Francis Scott Fitzgerald's wife. Of course, he is the lumbering co-star of this story, already in the subtitle (not very kind toward her) "An extraordinary true novel in the Francis Scott Fitzgerald's life". After this book's reading, we can say properly that Scott was better in writing their life, but Zelda was living it first-hand. His wife was the perfect depiction of his characters, or vice-versa. And he didn't allow it was different. He was the writer, and if she wanted to write she could but only under his supervision. Their life was in his novels, and just him could write about it. My devotion in Scott staggered during this reading. Scott was profoundly in love with his wife, but he loved himself and the writing too. Comes out a picture of Scott as egotistical, despotic, almost manipulator. I must admit, to be honest, I suppose living with Zelda has been pretty hard. She had no limits, she did everything she wanted, she took every experience at the maximum level. I quite agree with Hemingway who said that Zelda was an obstacle for the full development of Scott's literary talent. Who knows if married to a more traditional wife, maybe more boring, his career would have been different. But he wouldn't live the Twenties at their fullest. There wouldn't be the Jazz Age. Thank goodness, you can't do history with ifs and buts. And Scott and Zelda, no more flawless, were real.

Nancy Milford
Zelda

Nancy Milford - Zelda

Posted on

mercoledì 16 dicembre 2015

2 Comments