Sylvia Beach è stata colei che ha aperto e creato la Shakespeare and Company, celeberrima libreria di Parigi, frequentata da scrittori di grandissimo talento e fama mondiali come James Joyce, Ernest Hemingway, Simone de Beauvoir, Gertrude Stein e tantissimi altri. Questo libro, frutto di una ricerca precisa e incredibilmente dettagliata, racconta la sua incredibile storia, dalla nascita fino alla morte.
I suoi rapporti con gli scrittori e gli artisti, sia di lavoro sia di amicizia e di appoggio. Parigi tra le due guerre, un mondo che, come disse Hemingway, è stato irripetibile. Ci sono tantissimi nomi, momenti precisi: è quasi come se la storia della biblioteca venisse riportata in vita precisamente, con un'attenzione al dettaglio quasi millimetrica.
Solo che, e qui voglio riportare quella che per me è forse una pecca. Il fatto è che sì, il libro riporta la storia della Beach e della sua libreria, ma la maggior parte delle pagine, il vero protagonista di questo libro è già presente nel titolo: James Joyce. Si potrebbe quasi sfrondare qualche pagina e rimarrebbe comunque un imponente lavoro su Joyce e l'Ulisse. Comprendo pienamente che l'Ulisse fu il lavoro editoriale più importante della Beach, e molta della fama della libreria è legata a questo, ma essendo un libro su di lei, avrei preferito più Beach e meno Bloom.
E più andavo avanti nella lettura e più si creava un ritratto a tutto tondo di Joyce, meno mi piaceva. Il grande artista era un egocentrico, ubriacone e un ingrato.
Questa è probabilmente l'unica pecca, non proprio minore, del libro. Avrei apprezzato più riferimenti a Francis Scott Fitzgerald, ma questo è solo un problema personale mio.
Libro molto ben dettagliato, chiaramente con un lavoro mostruoso di ricerca alla base.
Se non fosse stato per questa presenza davvero ingombrante, forse l'avrei apprezzato di più.

Noel Riley Fitch
La libraia di Joyce
Il Saggiatore
Euro 35

*****************************************************************************
Sylvia Beach was the one who opened and created the Shakespeare and Company, the famous bookshop in Paris, frequented by writers of great talent and world fame such as James Joyce, Ernest Hemingway, Simone de Beauvoir, Gertrude Stein and many others. This book, the result of a precise and incredibly detailed research, tells her incredible story, from birth to death.
Her relations with writers and artists, for work but also for friendship and support. Paris between the two world wars, a world that, as Hemingway said, was unrepeatable. There are so many names, precise moments: it's almost as if the history of the library were brought back to life precisely, with an almost millimetric attention to details.
Only that, and here I want to bring back what for me is perhaps a flaw. The fact is that yes, the book tells the story of Beach and the library, but most of the pages, the real protagonist of this book is already present in the Italian title: James Joyce. One could almost partake of a few pages and still remain an impressive work on Joyce and Ulysses. I fully understand that Ulysses was the most important editorial work of Beach, and much of the library's fame is linked to this, but being a book about her, I would have preferred more Beach and less Bloom.
And the more I went on reading, the more an all-round portrait of Joyce was created, the less I liked it. The great artist was self-centered, drunkard and ungrateful.
This is probably the only flaw, not really minor, of the book. I would have appreciated more references to Francis Scott Fitzgerald, but this is only my personal problem.
Very well detailed book, clearly with a monstrous research work at the base.
If it had not been for this really cumbersome presence, maybe I would have appreciated it more.

Noel Riley Fitch
Sylvia Beach and the Lost Generation: A History of Literary Paris in the Twenties and Thirties

Noel Riley Fitch - La libraia di Joyce. Sylvia Beach e la generazione perduta

Posted on

venerdì 31 agosto 2018

Leave a Reply