Uno dei "poéte maudit", Paul Verlaine era il maestro dei giovani poeti del suo tempo, la sua arte poetica fatta di musicalità e fluidità.

La sua vita è scossa non solo dalla poesia ma anche dalla sua turbolenta vita privata. Nel 1899, seppur sposato, Paul Verlaine incontra il diciassettenne Arthur Rimbaud, sconvolgendo la sua agiata vita borghese. I due intrecciano una relazione molto passionale e cominciano una vita fatta di vagabondaggi tra Inghilterra e Belgio. Una sera Rimbaud vuole lasciare Verlaine il quale, ubriaco, gli spara. Non viene condannato per lesioni, in quanto Arthur decide di non denunciarlo, ma per sodomia. In carcere scopre che la moglie ha chiesto la separazione e si converte al cristianesimo. Uscito di prigione, trova lavoro come professore e cerca di condurre una vita sobria. Grazie all'appoggio di alcuni amici, ricomincia a scrivere e finalmente, nel 1884, con la pubblicazione di "I poeti maledetti", trova il successo e viene trattato con il rispetto che merita.

I suoi ultimi anni, dal 1885 in poi, sono una caduta inarrestabile verso l'autodistruzione. Mentre si accresce la sua fama, divorzia ufficialmente dalla moglie ed è sempre più schiavo dell'alcool, sotto i cui effetti tenta anche di strangolare la madre. La salute declina non solo per i problemi derivati dall'eccesso di alcool ma anche per una malattia venerea dovuta alla sua frequentazione di prostitute. I lavori scritti in questo periodo sono per la mera sussistenza, come le poesie fortemente erotiche della raccolta Hombres (a tematica omosessuale) e Femmes (a tematica eterosessuale). Nel 1894 viene proclamato "Prince de poétes" e gli viene elargita una piccola pensione.
L'8 gennaio 1896, ammalato di polmonite, muore, all'età di cinquantun'anni. Viene sepolto nel cimitero di Batignolles, a Parigi.


Fonte: Wikipedia - Paul Verlaine

L'ultima dimora di... Paul Verlaine

Posted on

martedì 8 gennaio 2019

Leave a Reply