Questo libro venne letto da una persona di cui tengo in alta considerazione i gusti letterari, e le piacque particolarmente. Poi, leggendo la sua autobiografia, ero arrivata al punto in cui parlava di questo libro. Me lo aspettavo molto diverso, ammetto. Ma quello che ho letto... è molto meglio. Non sono riuscita a leggere nient'altro in contemporanea, da quanto questa storia mi ha presa, da quanto mi sono sentita parte della narrazione.
I Mandarini sono un gruppo di intellettuali francesi che si riuniscono, si frequentano, discutono di politica e letteratura all'indomani della fine della seconda guerra mondiale. Impossibile, ovviamente, non ritrovare nei personaggi la de Beauvoir stessa e il circolo di intellettuali di cui faceva parte, anche se l'autrice ha negato. I protagonisti principali sono la famiglia Dubreuilh, composta da Robert, Anne, e la loro figlia Nadine, e da Henri, giornalista e scrittore. Anne rispecchia moltissimo come io vedrei proprio Simone, mentre Robert, anche per il rapporto che hanno i due coniugi, ricorda molto Sartre. Lewis, l'amante americano di Anne, non può che riportare alla mente Nelson Algren, a cui il libro è dedicato.
Al di là del gioco di chi è chi, sono le figure femminili presenti in questo libro che maggiormente mi hanno colpito. Anne, la voce narrante e colei attraverso il quale conosciamo gli altri personaggi, sembra quasi rappresentare la razionalità e il buon senso, forse perchè madre di famiglia e donna già adulta. Questo finchè un nuovo amore con un uomo incostante e capriccioso non la renderà preda della passione. Per un gioco di specchi, la figlia Nadine, inizialmente infantile, capricciosa e impulsiva, diventerà lei stessa una donna più serena e razionale. Un'altra figura femminile molto forte è quella di Paule. Una donna che per amore sacrifica se stessa a un uomo, una donna che vede doppi e tripli sensi in ogni frase e gesto del suo uomo, che si costruisce una verità solo sua. La follia la porterà fino al punto più basso della china, da dove dovrà trovare il coraggio di risollevarsi.
E' quasi incredibile vedere come queste tre donne, donne intelligenti, che vivono in un ambiente intellettualmente stimolante, mostrino poi la loro fragilità nei rapporti con l'uomo che amano o che credono di amare. Risalta così il rapporto maturo e adulto tra Robert e Anne, specchio di quello tra Simone e Jean Paul. Un rapporto fatto di intesa intellettuale, di rispetto delle reciproche idee, di confronto. La fedeltà non è un fattore decisivo, perchè sanno di essere uniti da altro di più importante.
Ho adorato questo libro non solo per il ritratto che ne fa di un gruppo di intellettuali, per l'intelligenza dei temi. Ma anche e soprattutto perchè è riuscita a raccontare molti stati d'animo che io stessa provo. La smania di vivere di Anne all'inizio del libro, la voglia di Henri di essere se stesso come scrittore, le insicurezze in amore. La frase che maggiormente mi ha colpita, parlando Anne del suo amore per Lewis, è "l'amore è sempre immeritato". Un concetto che feci mio tempo fa e che ritrovare in un libro così importante mi ha sorpreso.
Un libro bellissimo, un romanzo intenso, intelligente, profondo. Un romanzo scritto dalla de Beauvoir dopo "Il Secondo Sesso", a testimoniare un periodo di grande ispirazione.


Simone de Beauvoir
I Mandarini
Einaudi
Lire 8000

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This book has been read by a person in which I hold the literary tastes of high esteem, and she particularly liked it. Then, by reading her autobiography, I had come to the point where talking about this book. I expected very different, I admit. But what I read... it's much better. I could not read anything else at the same time, how this story took me, from what I felt part of the narrative.
The Mandarins are a group of French intellectuals who gather, attend, discuss politics and literature after the end of World War II. Impossible, of course, does not see in the characters Madame de Beauvoir and the same circle of intellectuals to which she belonged, although the author denied. The main protagonists are the family Dubreuilh, composed of Robert, Anne, and their daughter Nadine, and Henri, a journalist and writer. Anne reflects much as I would see just Simone, while Robert, also for the relationship of the two spouses, is a reminiscent of Sartre. Lewis, the American lover of Anne, can only bring to mind Nelson Algren, to whom the book is dedicated.
Beyond the game of who is who, are the female characters in this book that struck me most. Anne, the narrator and the one through which we know the other characters, seems to represent rationality and common sense, perhaps because the mother of the family and as an adult woman. That is until a new love with a fickle and capricious man makes her throes of passion. For a game of mirrors, the daughter Nadine, initially infantile, capricious and impulsive, will become a more peaceful and rational woman. Another very strong female figure is Paule. A woman who sacrifices herself for love to a man, a woman who sees double and triple meanings in each sentence and gesture of her man, a woman who builds her only truth. The madness will bring her up to the lowest point of the slope, from where she will find the courage to recover.
It's almost incredible to see how these three women, smart women, who live in an intellectually stimulating environment, then show their weakness in dealing with the man they love or believe they love. It stands out the adult and mature relationship between Robert and Anne, the mirror of that between Simone and Jean Paul. A relationship of intellectual understanding and respect of each other's ideas, comparison. Fidelity is not a decisive factor, because they know they are joined by something else, more important.
I loved this book not only for the portrait that makes of a group of intellectuals, for the intelligence of the subjects. But also because she has been able to tell many moods that I myself feel. The desire to live in Anne at the beginning of the book, the desire of Henri to be himself as a writer, the insecurities in love. The phrase that most struck me, speaking Anne about his love for Lewis, is "love is always undeserved." A concept that I made mine, time ago, and that finding in a so important book surprised me.
A beautiful book, an intense, intelligent, deep novel. A novel written by Madame de Beauvoir after "The Second Sex", to witness a period of great inspiration.

Simone de Beauvoir
The Mandarins

Simone de Beauvoir - I Mandarini

Posted on

lunedì 5 ottobre 2015

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