Il 25 agosto del 1900 morì a Weimar uno dei più importanti filosofi di tutti i tempi, con una indiscutibile e controversa influenza sulla filosofia mondiale. Ricordiamo solo uno dei suoi lavori più importante, Così parlò Zarathustra, che portò a termine nel 1885.
Nel 1888, già avendo pubblicato molto, si trasferì a Torino, dove scrisse L'Anticristo, il Crespuscolo degli idoli e Ecce Homo. Negli anni il filosofo ha condotto una vita sempre in viaggio, alla ricerca di climi che potessero non nuocere al suo cagionevole stato di salute
Nel 1889, probabilmente a causa di una malattia neurologica, Nietzsche soffre del suo primo attacco di follia in pubblico: vedendo un cavallo fustigato dal cavaliere, lo abbracciò, pianse e lo baciò, finendo per cadere a terra vittima di convulsioni. Per molti però è stato un racconto esagerato, per cui si sarebbe limitato a protestare e discutere molto animatamente. In ogni caso, in ambito medico, è probabile che sia stato malato di una patologia neurologica, possibile in quanto anche il padre e il nonno morirono per una malattia cerebrale non identificata.
In ambito filosofico, il crollo può addebitarsi al grande lavoro filosofico, creativo e di scrittura di quegli anni. Viene comunque ricoverato prima in Svizzera, poi in Germania e infine a casa della madre nel 1890, dove sarà assistito da lei e da due infermiere.
Insofferente e non più interessato alla filosofia, nel 1892 perde gradualmente la memoria, non riconoscendo nemmeno le persone.
Nel 1893 perde l'uso delle gambe e l'anno successivo quello della parola. Dal 1895 in poi vivrà in stato catatonico, subendo anche due ictus nel 1898 e nel 1899.
Il 25 agosto del 1900 morirà di polmonite a Weimar, dove viveva insieme alla sorella Elisabeth. Nonostante fosse profondamente ateo, viene seppellito con cerimonia religiosa nel cimitero di Rocken.
Fonte: Wikipedia Friedrich Nietzsche