Come forse avrete già capito o capirete andando avanti per questo blog, sono una fervente sostenitrice del ritorno delle buone maniere. Mi piacciono le persone beneducate e molto spesso tendo a essere ipercritica, soprattutto se qualcuno si macchia di quelle che sono delle vere e proprie mancanze di rispetto. Certo, ormai non si può pretendere come dovute certe attenzioni ormai cadute in disuso e difficilmente avremo l'occasione di andare a prendere il tè con la regina di Inghilterra e dover seguire l'etichetta di corte. Questo però non vuol dire che ci sia permesso fare tutto quello che ci pare e piace sia in privato e soprattutto in pubblico. Le buone maniere sono un segno di rispetto innanzittutto verso gli altri ma soprattutto verso noi stessi. Che genere di persone saremmo ai nostri stessi occhi se ci lasciassimo portare dai nostri sentimenti più bassi e primitivi? Finiremmo per essere lasciati da soli perchè a nessuno piace condividere il proprio tempo e farsi vedere con una persona che non rispetta le norme del vivere civile. Inoltre, essere gentili con gli altri, cedere il passo alle persone anziane, ringraziare dopo una bella serata, non essere invadenti sia di persona sia per telefono, sono sicuramente degli atteggiamenti che ci rendono bene accetti e ci fanno sentire bene. Direi che rispettare le buone maniere è un modo egoistico per sentirsi bene.
E dopo aver letto questo libro, sono sicura che l'autrice sarebbe perfettamente d'accordo con me. Non è una manuale di galateo, ma semplicemente, come recita il sottotitolo, "nostalgia per un comportamento civile in un mondo cafone".
Un libro indicato per chi soffre di questo sentimento e per chi, magari, proprio elegante non è e potrebbe cogliere qualche spunto di riflessione e di automiglioramento.
Lucinda Holdforth
Le buone vecchie maniere
Orme
Euro 16
E dopo aver letto questo libro, sono sicura che l'autrice sarebbe perfettamente d'accordo con me. Non è una manuale di galateo, ma semplicemente, come recita il sottotitolo, "nostalgia per un comportamento civile in un mondo cafone".
Un libro indicato per chi soffre di questo sentimento e per chi, magari, proprio elegante non è e potrebbe cogliere qualche spunto di riflessione e di automiglioramento.
Lucinda Holdforth
Le buone vecchie maniere
Orme
Euro 16
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As you have already understood or you will understand, I'm the main supporter of good manners. I like polite people and sometimes I asm inclined to be overcritical, especially if someone commits a lack of respect. Well, these day you can't pretend some kind of already neglected attentions and unlikely we will have the opportunity to have a cup of tea with the Queen of England, having to comply with the court's protocol. But this doen't mean that we can conduct ourselves as we want, in private or especially in public. Good manners are a a sign of respect to the others but especially to ourselves. What kind of people we would be at our eyes if we let the most primitive feelings taking over us? Nobody likes sharing their time and space with a rude person. Moreover, being kind, give away to old people, say thank you after a nice evening together, don't be invasive in person or by phone, are attitudes that make us widely accepted and make us feeling well. Having good manners is an egotistic way to feel well. After this book, I'm pretty sure that the writer agrees with me. This is not an etiquette textbook, ma just, as the subtitle says, "The Case for Civilised Behaviour in a Barbarous World".
A book for who agrees with the subtitle and for who, maybe, is not polite and could take some suggestion from here.
A book for who agrees with the subtitle and for who, maybe, is not polite and could take some suggestion from here.