Eccosi tornati a quella che è forse una delle mie rubriche preferite, il giro intorno alle notizie più interessanti che riguardano il mondo del libro.
Al postribolo con Stendhal, Alessandro Piperno
Partiamo subito da quello che è uno dei miei scrittori preferiti, Alessandro Piperno, che, come spero tutti voi sappiate, collabora con La Lettura del Corriere della Sera. Questo è uno dei suoi articoli e, io qui lo dico spassionatamente, c'è solo da leggere in religioso silenzio e imparare da un maestro. Sarò troppo di parte?
The Globe 100: The best books of 2014
Si avvicina la fine dell'anno ed è tempo di bilanci: quali sono i più bei libri del 2014? Vi propongo qui la selezione del The Globe, rivista canadese. Siete d'accordo? Ai posteri l'ardua sentenza!
Internazionale - Christian Raimo
Un interessante articolo su quello che è uno dei problemi più dibattuti del nostro mondo: di chi è la colpa della crisi dell'editoria? In questo articolo Christian Raimo prova a dare una risposta... e c'è ancora molto da fare.
Internazionale - Nick Hornby
In occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo, Funny Girl, l'Internazionale pubblica una bella intervista allo scrittore inglese, che parla di musica, di libri, di calcio, insomma, i temi più Hornby del mondo.
Buona lettura e buona domenica a tutti!!
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novembre 2014
Rassegna letteraria
Posted on
domenica 30 novembre 2014
Ecco il motivo per cui quando ho comprato questo libro non vedevo l'ora di iniziare e di scoprire un sacco di cose interessanti sulle varie regine.
L'idea del libro è molto interessante, un modo nuovo di raccontare la storia, partendo con la medievale Fredegonda fino a Wallis Simpson. Ce ne sono veramente tante, e c'è davvero di tutto.
Per alcune di loro, però, ho problemi ad essere d'accordo con l'aggettivo "malvagia". Alcune di loro sono frutto dei loro tempi, quando essere un qualunque essere umano voleva dire avere a che fare con la brutalità per sopravvivere. Altre sono portate dalla smania di potere, dal desiderio di prevalere su chiunque. Ma più si viene avanti con gli anni, più che malvagie le donne presenti le definirei meglio "di forte personalità".
Anna Bolena non era malvagia, ma era spinta dall'ambizione di diventare la regina d'Inghilterra e probabilmente anche dai giochi della sua stessa famiglia. La ragione della sua fine non era certo nella sua cattiveria ma nel fatto, assolutamente naturale, di non essere riuscita a dare un erede a Enrico VIII. Wallis Simpson era sicuramente una donna di forte personalità e poco incline a perdonare una famiglia reale che, ovviamente, non l'aveva accolta a braccia aperte. Per non parlare di Lilian Baels, la seconda moglie del re del Belgio, il cui unico difetto era stato venire dopo la regina Astrid, amatissima dal suo popolo e diventata l'icona della regina perfetta.
Più che malvagità, quindi, definirei la maggior parte di queste donne, di forte personalità, figlie del loro tempo e tutte inserite nelle dinamiche dei palazzi del potere, che poco spazio lasciano alla bontà d'animo e alla dolcezza. Del resto, si sa che quando è un uomo ad avere una forte personalità, si dice con ammirazione che è uno tosto, un duro, mentre se al contrario è una donna, è una str...
Marina Minelli
Le regine e le principesse più malvagie della storia
Newton Compton Editori
Euro 5
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That's the reason why when I've bought this book I was looking forward to starting and discovering a lot of interesting things about these women.
The main idea is pretty interesting, a new way to tell the history, from the medieval Fredegund to Wallis Simpson.
For some of them, however, I don't agree with the adjective "mean". Some of them are the result of their time, when being a woman means having to deal with viciousness to survive. Others are moved by the power's yearning, the desire to prevail on anybody. But step by step, age to age, I prefer identify these women "strong characters".
Anne Boleyn wasn't mean, but she was moved by the ambition of becoming the new Queen of England and probably by the games of her own family. The reason of her death wasn't her wickedness but the natural not being able to give an heir to Henry VIII. Wallis Simpson was a woman gifted of a strong personality and not disposed to forgive a royal family who, of course, didn't welcome her with open arms. Not to mention Lilian Baels, the second wife of the King of Belgium, whose sole defect was marrying him after the Queen Astrid, immensely loved by her people and become the symbol of the perfect queen. More than wickedness, so, I would define the most part of these women, strong personalities, daughters of their time and integrated in the dynamics of the corridors of power, where there isn't space for kindness. After all, you know that when a man has a strong personality, people admires him and says he is determined, but when it is a woman, she is a b...
Marina Minelli
Avevo letto gli altri sei libri ed è un eufemismo dire che definisco Becky una ragazza stupida. E' talmente tonta da essere irritante.
Però Sophie kinsella è un fenomeno editoriale che non si può assolutamente sottovalutare, e così ho deciso di darle l'ennesima chance e leggere questo libro.
Forse sono io che mi sarò addolcita, forse è un sacco di tempo che non leggevo di Becky e forse mi ero dimenticata com'era. O forse sono cambiata io profondamente, chissà...
E' che ho trovato questo libro più interessante, più gradevole... finchè non sono arrivata all'ultima pagina. La situazione non si era ancora conclusa con il solito fine e pensavo ci sarabbe stato un colpo di scena risolutivo e improvviso. Invece no. Situazione rinviata a un ottavo libro della serie (a questo punto sicuro). E io odio quando gli autori (o gli editori?) decidono di terminare i libri così, all'improvviso!
E dire che mi ero pure ravveduta! La signora Kinsella ci metta un po' a terminare il prossimo perchè ho bisogno di superare il mio attuale stato d'animo... e dire che stava andando così bene!
Darò a questo libro due stelline... sarebbero state tre o quattro, ma quel finale mi rovina tutto!
Sophie Kinsella
Shopaholic to the stars
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I read the other six books and, in my opinion, Becky is a total idiot. It's so stupid she is annoying. But Sophie Kinsella is a publishing phenomena you can't undervalue, and so I decided to give her another chance and read this book.
Maybe it's me, I am quieter, maybe it's too much time I didn't read of Becky and I have forgot something. Who knows...
I think this book is more interesting, more pleasant... as long as I arrive at the last page. The situation wasn't yet finished with the usual happy end and I thought was going to happen something sudden and decisive. Instead, no. Everything postponed to the eighth (now sure). And I hate the writers (or the publishers?) who decide to terminate their books in this way, abruptly!
I daresay I even changed my mind! Mrs Kinsella, please, take your time to finish the next one because I need to ride over my current mood...
I am going to give this book 2 stars... I wanted to give them 3 or 4, but those final pages have ruined everything!
Sophie Kinsella
Shopaholic to the stars
Sophie kinsella - Shopaholic to the stars
Posted on
sabato 29 novembre 2014
Continuo a ritenere "La sovrana lettrice" il suo capolavoro più grande, eccelso, strepitoso. Il secondo, ambientato a un funerale, divertente. Questo qui, mmmh, meno eccelso e meno divertente. Ma sempre con quel tocco di "surreale da tutti i giorni" che a questo punto riconosco come il marchio di fabbrica dell'autore.
La signora nel furgone, Miss Shepherd, è la protagonista di questo libretto di 89 pagine. Accampata col suo furgone nel giardino di Mr. Bennett (sarà una vicenda reale? Gli auguro di no!) ne stravolge un po' la vita. I due sono complementari, quanto poco sappiamo del padrone di casa, tanto più sappiamo della padrona del furgone, che con le sue lettere indirizzate a vari personaggi politici, la sua spesa e i suoi bizzarri abbigliamenti fa da contraltare all'altro personaggio, più "comune" e noioso.
Un libriccino carino ma, devo ammetterlo, niente di chè. O forse sono io che ne sto leggendo troppi suoi...
Sorry, Mr. Bennett.
Alan Bennett
La signora nel furgone
Adelphi
Euro 6,50
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I still think "The uncommon reader" is his masterpiece, sublime, amazing. The second one, "set" at a funeral, funny. This one, mmmh, less amazing and funny. But there is always that personal touch of "daily surreal", unimstakeable touch of this writer.
The Lady in the Van, Miss Shepherd, is the main character in this short novel. Her van/house parked in Mr Bennett's garden (is it a real story? I hope no for him!), she messes up his life. These two are definitely complementary, the less we know about the landlord, all the more we know about the van-lady, her posts to several politicians (included, Margaret Thatcher), her grocery shopping and her odd outfits, she acts as a perfect counterpart of the other one, more "usual" and maybe boring.
A nice little book but, I must admit, nothing special. Or maybe it's my fault, I'm reading too much books by him...
Sorry, Mr Bennett.
Alan Bennett
The Lady in the Van
Bene, ora che mi sono tolta un piccolo peso, posso svelarvi il mio segreto. A me Calvino non fa impazzire. Riconosco la genialità di questo libro, quasi costruire dei meta libri nel libro stesso, una trama geniale. Ma ho perso il conto di quante volte ho chiuso il libro assalita da una noia mortale. E devo ammettere, alla fine, le parti dei meta libri le ho saltate a piè pari. Per non dimenticare il fatto che la "protagonista femminile" (diciamo così) mi è stata sulle scatole dalla prima pagina in cui è apparsa. A questo punto, molto più interessante la figura della sorella, antieroina ma, forse, alla fine più eroina di quella vera.
Cosa volete che vi dica? Evidentemente Calvino non mi emoziona. Non ho alcuna voglia di leggere un altro suo libro. Onore all'autore ma basta.
Italo Calvino
Se una notte d'inverno un viaggiatore
Oscar Mondadori
Euro 9,50
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I know I'm going to write something that will look like an aberration for a lot of people. I am well conscious. So, I politely ask to who thinks Calvino is the best, not going on with the reading. Just stop here.
Well, now, I can tell you my secret. I am not crazy for Calvino. I recognize the genius in this book, building meta-books in the book itself, a brilliant plot. But I've lost the count of how many times I closed the book attacked by a mortal boredom. And I must admit, at the end, I skipped some parts of the book. And more, never forget the female main character, who was a pain in the ass (sorry) from the first time she appeared. The sister was pretty interesting, anti-heroine but maybe, more heroin than the real one.
What can I say, at this point? Calvino doesn't move me. I don't want to read another his book. In honour of the writer, but stop.
Italo Calvino
If a winter's night a traveler
Che devo dire? Che oggettivamente questo libro aveva tutte le carte in regola per non piacermi: una trama melensa, l'ennesima mega romantica storia d'amore, un personaggio femminile che avrei preso a schiaffi (abbiamo capito che hai delle mega tette ma se il tuo corpo non ti piace le puoi sempre ridurre, mai pensato?), un secondo finale un tantinello ridicolo.
Ed è per tutte queste ragioni che non posso dare un voto troppo alto a questo libro. Bello, scorrevole, ma troppi difetti. O forse sono io che trovo melensaggini ovunque. Il fatto è che il tema tanto sbandierato in copertina, dove sta la verità, se nell'anima o nel corpo, viene ridotto alle fisime di questa donna per il suo fisico (ripeto di nuovo, se sei proprio disperata c'è sempre la chirurgia) e al fatto che lui di lei veda quasi ed esclusivamente le sue tette e il fatto che assomiglia a un'attrice famosa.
Boh, più scrivo questa recensione e più ancora mi chiedo come sia possibile che questo libro mi sia piaciuto...
Grégoire Delacourt
La prima cosa che guardo
Salani
Euro 13,90
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What can I say? Objectively, this book has what it takes to not like me: a sugary plot, the usual super romantic love story, a main female character I'd like to slap (ok, you have super boobs but if your body doesn't like you there is always surgery to reduce, you never thought?), a second end a little bit ridicolous.
These are the reasons why I can't give an high grade. Beautiful, flowing, but too weaknesses. Or maybe it's me who sees sentimentality everywhere. But the subject so flaunted in the cover, where is the truth, in the body or in the soul, in my opinion is reduced to the hobbyhorse of this woman because of her body (I say it again, if you are so desperate the answer is surgery) and because when he looks at her he really sees just her boobs and her extraordinary resemblance with a famous actress.
Well, more I write this review and more I ask myself how is it possible I appreciated this book...
La storia parla di un giornalista quarantenne, Antonio Lanteri, in crisi con il suo lavoro, la sua vita, il suo corpo. In cerca di un po' di sollievo dal malessere, torna per un paio di giorni nella casa dei genitori dove è cresciuto, nel paesino di Valmasca. Qui tutte le memorie del suo passato tornano a galla, aiutate da un dio profano in pietra noto come il Grande Otorongo, e giorno dopo giorno, il giornalista riprende lo slancio, la passione per il suo lavoro, l'amore per la sua famiglia, l'importanza di tutto ciò che fa parte della sua vita.
Mi è piaciuta l'idea di base del romanzo, un ritorno alle origini per dare sviluppo e nuova linfa al presente. Non ho apprezzato invece tantissimo la scrittura.
Probabilmente perchè è il primo romanzo di Serra, risale al 1997 e nel frattempo la sua penna si è raffinata. Ma, personalmente, la scrittura di questo romanzo è meno ironica, più pomposa, come se l'autore ci tenesse a sembrare un autore impegnato, che si esprime in modi altisonanti. C'è una sorta di gravità non necessaria. Ed è una particolarità che mi ha reso più pesante e lenta la lettura.
Michele Serra
Il ragazzo mucca
Feltrinelli
Euro 8
The novel tells about a forty-year-old journalist, Antonio Lanteri, in a period of struggles with his job, his life, his body. Looking for a breathing room from the pain, he comes back for a few days in his parents' house, where he grew, in the little town of Valmasca. Here, the memories of his past bob up, with the help of a profane God of stone called the Big Otorongo, and day by day, the journalist sudden restarts, the passion for his job, the love for his family, the importance of every thing in his life.
I really appreciate the idea of this novel, a comeback to the roots to give new nourishment to the present. I didn't like so much, instead, the writing.
It's his first novel in the 1997 and I suppose in the meantime he improved his writing skills. But, in my opinion, this novel is less ironic, more swollen, thw writer express himself in a ranting way. I fell like a kind of unnecessary seriousness. And it makes the reading heavier and slower.
Michele Serra
"The Cow Boy"
Ma il libro oggetto di questa revisione era da tempo nella mia lista dei DaLeggere, per un ottimo motivo. Fossi nata e vissuta in quel periodo sarei stata sicuramente un'accesa supporter di Kennedy e l'avrei orgogliosamente votato. Essendo nata nei tempi moderni, l'unica cosa che ho potuto fare è andare a rendere omaggio alla sua tomba al Cimitero di Arlington e leggere tutto ciò che è disponibile sulla sua figura e, soprattutto, su colei che da molti anni è la mia personale icona di stile, Jacqueline.
Una bellissima coppia, quella che ai tempi era la prima speranza dell'America per un futuro migliore, per un futuro più ricco e sereno. Chissà cosa sarebbe successo... Ma come Jack Epping e il suo alter ego George Amberson sanno benissimo, l'effetto farfalla non perdona e potrebbe avere ripercussioni agghiaccianti...
Il destino è destino e noi non abbiamo alcun potere contro di esso. La speranza è l'ultima a morire e possiamo solo avere fiducia e agire per il meglio che personalmente possiamo. Niente viaggi nel tempo per noi, niente rabbit-holes, niente ritorni al presente.
Kennedy è morto, viva Kennedy!
Stephen King
22/11/'63
But this book was for a long time in my ToReadList, for a very good reason. If I was born and lived in those years I would have been for sure a passionate supporter of Kennedy and I would be very proud of voting him. But I'm born in these years, and the only thing I can do is pay my tribute to his grave at the Arlington National Cemetery and read everything is available about him and, most of all, about the woman who is, since many years, my personal icon, Jacqueline.
A beautiful couple, who was at that time the hope for a better future, for a more rich and happy future. Who know what would have happened... But how Jack Epping and his alter ego George Amberson know very well, the Butterfly effect doesn't forgive and could have terrible consequences...
Fate is fate and we don't have any power against it. Hope is the last one to die and we can just have faith and act for the best we can. No time travels for us, no rabbit-holes, no comebacks to the present.
Kennedy is dead, viva Kennedy!
Stephen King
22/11/'63
E' con grandissimo piacere, una certa soddisfazione e un po' di timore (poi vi spiegherò perchè) che mi accingo a iniziare un nuovo ciclo nel blog, un ciclo molto internazionale... infatti.... ta-da-da-daaaannn...
Eccomi tornata tra voi, tranquilli, non vi ho abbandonati!
Ma... sto pensando a una bella novità per il blog, una novità molto internazionale, ma per realizzarla c'è un gran lavoro dietro e, avendo anche una vita reale, ci vorrà un pochino di tempo prima di potervela presentare. Sto lavorando per voi :)
Anyway, ho moltissimi articoli da farvi leggere e quindi, bando alle ciance, iniziamo subito!
Articolo sull'Huffington Post su Georges Perec
Qual è il primo pensiero di ogni lettore un po' fissato con l'ordine? Come sistemare la propria libreria, naturalmente! Ed ecco qui che ci arriva in soccorso Georges Perec, romanziere francese, che ci viene in soccorso con il suo saggio. Le idee sono tantissime, voi quale scegliereste? I miei sono già sistemati per aree tematiche, e al loro interno per case editrici, ma non c'è dubbio che qualcuna delle altre vorrei proprio provarle!
Articolo su Brain Pickings su Virginia Woolf
Non c'è che dire che Virginia Woolf sia una continua risorsa di spunti di riflessione importanti. Per me è una delle donne da cui maggiormente traggo ispirazione, liricamente direi una fonte luminosa da cui attingere. Grazie al cielo, di scritto di suo pugno abbiamo non solo i romanzi ma anche e soprattutto tante lettere e il suo diario, da cui traspare la Virginia più vera, più autentica. E in questo articolo, possiamo scoprire quale sia il suo personale punto di vista sui benefici dello scrivere un diario.
Articolo del New Yorker su Virginia Woolf
Sempre sulla mia amata Virginia, un altro articolo, stavolta sul New Yorker. In effetti, sembra un po' stupido che su un blog italiano venga riportato un articolo in inglese che a sua volta riporta, tradotta, l'introduzione italiana di una nuova edizione di "Gita al Faro". Visto che in questo mio spazio si spazia (gioco di parole) tra italiano e inglese, era tempo che arrivasse anche questa situazione.
Articolo di Hello Giggles sui 40 libri che ogni donna dovrebbe leggere
Virginia avrebbe sicuramente apprezzato anche questo articolo, in quanto lei interessata alla condizione dell'istruzione femminile. Ecco qui i quaranta libri che, secondo la redattrice di questo articolo, ogni donna dovrebbe leggere. Per quanto mi riguarda ne ho letti 7 e mezzo (abbandono). C'è un classicone del femminismo, Il taccuino d'oro di Doris Lessing, altri classiconi come Jane Eyre e Piccole Donne, ma la maggior parte sono libri di scrittrici americane più contemporanee che sono o sono appena stati messi nella mia lista dei Da Leggere. Piano piano si fa tutto :)
Rassegna letteraria
Posted on
domenica 16 novembre 2014
Tant'è, un paio di anni dopo, nello store online di ebook, trovai un libro intitolato "Il libro segreto di Shakespeare". La storia era quella (anche se con il protagonista diverso) ma sempre al centro vi era il cosiddetto "smascheramento" del falso Shakespeare che avrebbe rubato le opere di un poeta più colto e di talento.
Le prove addotte sono tante, io stessa andando avanti nella lettura controllavo volta per volta che l'autore non si fosse inventato tutto di sana pianta.
Sullo sfondo, i protagonisti, padre e figlia, lui giornalista e lei studiosa di letteratura inglese e aspirante attrice (di cui viene ripetuto più volte essere una che fa girare la testa a chiunque, ok, l'abbiamo capito, ma non ha nessuna rilevanza sul libro) che indagano sulla morte del professor Lewis, il quale era giusto in procinto di pubblicare il suo libro con la tesi incriminata. L'inchiesta li porta in vari luoghi simbolo a Londra (con annessa scenetta alquanto irreale sul London Eye), poi in giro per il Kent, Canterbury e infine Stratford On Avon, dove il tutto trova finalmente un suo mezzo finale in un appropriato palco di un teatro. Dico mezzo, perchè in effetti non tutto è risolto, ma vabbè.
Innanzitutto, per quanto la tesi addotta abbia molte prove a suo riguardo, per quanto potrebbe essere affascinante, non riesco a non dargli più di una stella.
Primo, perchè Shakespeare non si tocca. Lo adoro, ho pure il suo poster sopra la testata del letto, e sapere che non è lui, che è stato creato questo prodotto a tavolino, mi toglierebbe tutta la magia. E come a me, praticamente a tutta la popolazione mondiale. Quindi, perchè?
Secondo, probabilmente l'autore voleva rivaleggiare sullo stesso piano di Dan Brown, ma i personaggi non sono assolutamente a quel livello e ogni pagina avrei volentieri assestato uno schiaffo alla volubile Melissa, mentre il caro paparino Jack è distante mille miglia da Robert Langdon. Ah, ci sarebbe anche una scena di sesso (ovviamente, non incestuosa, cosa state pensando!!) ma fa un po' ridere quindi dai, passatela di un salto.
Per me, è un grandissimo no, degno della Camera Stellata.
John Underwood
Il libro segreto di Shakespeare
Newton Compton Editori Ebook
But, a few years after, in a ebook's online store, I've found a book titled "The secret book of Shakespeare". The story was that one (but with a different main character) but the main subject was again the so-called "unmasking" of the fake Shakespeare who stole the plays of a more educated and talented poet.
There are a lot of proofs, going on with the reading I checked page by page if the writer had invented something or not.
On the background, the main characters, father and daughter, a journalist and a researcher of English Literature and wannabe actress (and a loooooot of time the writer tells about her that she makes always turning every head, ok, I gotta it, but it has no importance in the book), investigating on the death of Professor Lewis, on the verge of publishing a book about that subject. The inquiry brings them in several places in London (with a surreal fact on the London Eye), then in Kent, Canterbury and finally Stratford Upon Avon, where the case arrives at its half right end on an appropriate theatrical stage. I said half because not everything is resolved, but whatever.
First of all, about the main subject there are a lot of proof, but for that matter I'm not going to give it more than one star.
First, because Shakespeare is an untouchable. I love him, I have his picture above my bed, and if this thesis is true, it would stop all the magic. Like me, the entire global population. So, why?
Second, the writer tried to compete against Dan Brown on his same field, but the characters are totally different and in every page I would gladly slap the face of the stupid and moody Melissa, while daddy Jack is miles far away from Robert Langdon. Ah, there is a sex scene too (of course, not incestuous, what are you thinking about!) but it will make you laugh, so, skip it.
In my opinion, is a big NO, deserving the Star Chamber.