gennaio 2019

Quanto amo questa donna! Quanto ho amato questo libro!
Mi sono concessa un paio di giorni di assoluto far niente, anche "grazie" a un raffreddore che mi ha tenuta in casa per un paio di giorni.
Questa raccolta di saggi della signora Jong mi ha tenuto compagnia per quei giorni, e non avrei potuto scegliere miglior lettura che mi tirasse su. Un viaggio nella letteratura tra Nabokov, Gore Vidal e Henry Miller, l'Italia tanto amata da lei, la sua casa nel Connecticut, donne magnifiche come Lady Diana e Anais Nin. Insomma il mondo di Erica Jong raccontato a noi dal suo personale punto di vista, una vita interessante e affascinante, una mente brillante e una grande ironia. La conoscevo già con Paura di volare, il suo celeberrimo romanzo, ma in questo "Cosa vogliono le donne" ho sentito la donna Erica, non la sua controparte romanzesca.
Libro fantastico, sarà uno di quelli che sfoglierò e riprenderò in mano almeno una volta all'anno, per ritrovare quella forza e quell'energia della vita.

Erica Jong
Cosa vogliono le donne
Bompiani

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How I love this woman! How I loved this book!
I gave myself a couple of days to do nothing, even "thanks" to a cold that kept me at home for a couple of days.
This collection of essays by Mrs. Jong kept me company for those days, and I could not have chosen better reading to pull me up. A journey through literature between Nabokov, Gore Vidal and Henry Miller, Italy so loved by her, her home in Connecticut, magnificent women like Lady Diana and Anais Nin. In short, the world of Erica Jong told to us from her personal point of view, an interesting and fascinating life, a brilliant mind and a great irony. I already knew her with Fear of Flying, her famous novel, but in this "What women want" I heard the woman Erica, not her novelist counterpart.
A fantastic book, it will be one of those that I will leaf through and pick up at least once a year, to rediscover that strength and energy of life.

Erica Jong
What women want

Ho trovato questo libro in una lista di letture riguardo a Sua Maestà... e vi chiederete, cosa ci fa un libro Elisabetta II in una favola per bambini su un GGG, Grande Gigante Gentile?
Ci fa molto, pare.
Infatti il GGG, noto vegetariano, e la sua amica Sofia si rivolgono alla Regina per aiutarli a neutralizzare una banda di altri giganti, loro sì carnivori e ghiotti di esseri umani di tutte le nazionalità.
Non svelo altro riguardo alla trama, perchè mi sembra di aver già detto abbastanza, ma posso dire riguardo al libro. E' una lettura ovviamente destinata ai lettori più giovani, ma godibilissima anche per i più grandi. E la presenza della Regale Protagonista è un tocco in più, pur mai nominata per nome.
Si legge in poco tempo, e probabilmente il dettaglio che ha bisogno di maggiore spazio è la lingua del GGG. Ma è un libro carino, divertente ma intelligente.
Visto che l'ho letto sotto Natale, mi sembra giusto consigliarlo come regalo, non solo per questo periodo, ma per ogni festività.

Roald Dahl
Il GGG
Salani Editore
Ebook
MLOL

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I've found this book in a list of readings about Her Majesty the Queen... and one asks, why is Elizabeth II in a children's fairytale about a BFG, Big Friendly Giant?
She does a lot, it seems.
In fact, the BFG, a well-known vegetarian, and his friend Sofia, turn to the Queen to help them neutralize a band of other giants, who are carnivores and greedy of human beings of all nationalities.
I do not reveal anything else about the plot, because I seem to have already said enough, but I can say about the book. It is a reading of course intended for younger readers, but also very enjoyable for the older ones. And the presence of the regal protagonist is an extra touch, though never named by name.
One can read it in a short time, and probably the detail that needs more space is the language of the BFG. But it's a cute, funny but smart book.
Since I've read it under Christmas, it seems right to recommend it as a gift, not just for that period, but for every holiday.

Roald Dahl
The BFG

Uno dei maggiori autori di prosa in inglese del XX secolo, scrittore, giornalista, saggista, opinionista, George Orwell deve la sua grande fama soprattutto a due romanzi: la distopia 1984 e l'allegoria politica La fattoria degli animali. Quest'ultimo sarà completato nel 1944, ma ci vorrà un anno perché sia pubblicato: molti editori, infatti, si rifiutarono di accettarlo per le critiche allo stalinismo e a Stalin, in quel periodo alleato della Gran Bretagna.
Sempre nel 1945 si impegnerà come corrispondente di guerra da Francia, Germania e Austria, e morirà la moglie durante un intervento chirurgico.
Nel 1947 Orwell si trasferisce a Jura, isolata e fredda isola facente parte delle Ebridi. Il clima del luogo non è certo adatto per lo scrittore, che soffre di tubercolosi ed è costretto a vari ricoveri in sanatorio. Nel 1949 si risposerà nella sua stanza di ospedale e si dedicherà alla revisione di 1984, scritto l'anno prima. Il libro verrà pubblicato nel giugno di quest'anno e riceverà molte critiche positive e il successo del pubblico.

Al contrario del suo successo letterario, però, la sua salute continuava a peggiorare. Il 21 gennaio del 1950, al University College Hospital di Londra, per il cedimento di un'arteria polmonare, George Orwell muore.
Pur essendo ateo, aveva richiesto di essere sepolto secondo il rito Anglicano nel cimitero della chiesa più vicina al luogo dove sarebbe morto. Poiché non vi era alcun spazio libero al centro di Londra, ed essendoci il serio rischio che venisse cremato, contro le sue stesse volontà, grazie all'intercessione di un amico venne trovato un posto nel cimitero della chiesa di All Saints, a Sutton Courtenay, nell'Oxfordshire. La sua lapide riporta semplicemente le date di nascita e di morte e il suo vero nome, Eric Arthur Blair, e non il suo più famoso nome d'arte.


Fonte: Wikipedia - George Orwell

L'ultima dimora di... George Orwell

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lunedì 21 gennaio 2019

In genere sono una che non legge gialli, ma in questo caso sono stata ben felice di farlo. Non solo per la storia "gialla" di per sè, che è da sola apprezzabile. Ma soprattutto, e personalmente è il motivo che mi ha portato a leggere questo libro, la ricostruzione di un mondo di famiglie aristocratiche inglesi e dei loro affascinanti componenti. In questo caso, la famiglia protagonista è realmente esistita ed è tra le più affascinanti: i Mitford!
Sono infatti loro, e soprattutto le sorelle Mitford, il centro dell'attenzione. Belle, aristocratiche, eccentriche, sicure di sè, rappresentano la somma delle caratteristiche dell'aristocrazia britannica. I loro genitori? Snob, of course. Ma molto attenti alla crescita della loro prole.
Mrs Fellowes le ritrae ancora molto giovani, la maggiore delle sorelle, Nancy, non ancora maggiorenne e Deborah (Debo), la più piccola, appena nata. Non sono ancora gli anni delle sfavillanti "Mitford sisters", ma già se ne intravedono le prime avvisaglie. Nancy diventa amica di Louisa, una delle nanny della casa, e insieme investigheranno sull'assassinio del titolo. I personaggi di contorno, e Louisa, sono inventati, mentre le sorelle e la loro vita, sono assolutamente reali.
Il racconto del loro modo di vivere, la società e le sue regole in cui sono inserite, i rapporti con le persone all'esterno della casa, i rapporti tra di loro e tra padroni e servitù, è talmente vivo nella narrazione che sembra di poter girare per Asthall Manor con loro.
Anche se non siete appassionati di gialli come me, avete tanti buoni motivi per leggere questo libro.

Jessica Fellowes
L'assassinio di Florence Nightingale Shore
Neri Pozza
Euro 18

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In general I am not one who reads crime stories, but in this case I was happy to do it. Not just for the "crime" story by itself, which is by itself appreciable. But above all, and personally it is the reason that led me to read this book, the reconstruction of a world of English aristocratic families and their fascinating members. In this case, the protagonist family has really existed and is among the most fascinating: the Mitfords!
They are in fact, and especially the Mitford sisters, the center of attention. Beautiful, aristocratic, eccentric, self-confident, they represent the sum of the characteristics of the British aristocracy. Their parents? Snob, of course. But very attentive to the growth of their offspring.
Mrs Fellowes portrays them still very young, the eldest of the sisters, Nancy, not yet of age, and Deborah (Debo), the youngest, newly born. These are not yet the years of the sparkling "Mitford sisters", but we can already see the first signs of it. Nancy becomes a friend of Louisa, one of the house nannies, and together they will investigate the assassination of the title. The side characters, and Louisa, are invented, while the sisters and their lives are absolutely real.
The story of their way of life, the society and its rules in which they are inserted, the relationships with people outside the house, the relationships between them and between masters and servants, is so alive in the narration that it seems to be able to live at Asthall Manor with them.
Even if you are not fond of crime stories like me, you have many good reasons to read this book.

Jessica Fellowes
The Mitford Murders

Quando ero più ragazzina, Cagliari era una cittadina noiosa, inquadrata in quelle poche vie conosciute tra casa, scuola e il quartiere. Attualmente, a quasi quarant'anni, sono innamorata della mia città. Non solo è bella, ma è anche interessante, piena di vita, piena di eventi culturali di vario genere ma tutti degni di nota. Ma fino a oggi non avrei mai pensato che potesse essere anche così misteriosa ed intrigante.
Pierluigi Serra ci conduce in un viaggio tra le vie e i quartieri della città, in lungo e in largo nello spazio e nel tempo. E così scopriamo viaggiatori arrivati a Cagliari attratti dal suo lato mistico, e cagliaritani viaggiatori che ritornano in patria colmi di avventure e nuove conoscenze. E poi donne di grande cultura e di conoscenze esoteriche, che pagano cara la loro sete di conoscenze, e altre donne, accabbadoras, con un potere di vita e di morte. E poi personaggi affascinanti come Gabriele D'Annunzio e Giovanni Maria Angioy. Ma soprattutto a fare da sfondo a tutto, Cagliari, terra di magia antica.
Non è possibile non venire colpiti da questo libro, non girare per le strade e cercare segni di questo passato narrato, non guardare ai luoghi simbolo della città come testimoni di vicende oscure.
Un pezzo della nostra storia. Molto interessante.

Pierluigi Serra
Sardegna misteriosa ed esoterica
Newton Compton Editori
Euro 12,90

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When I was a little girl, Cagliari was a boring town, framed in those few known streets between home, school and the neighborhood. Currently, almost forty years old, I am in love with my city. Not only is it beautiful, but it is also interesting, full of life, full of cultural events of various kinds but all worthy of note. But until today I never thought it could be so mysterious and intriguing.
Pierluigi Serra takes us on a journey through the streets and neighborhoods of the city, far and wide in space and time. And so we discover travelers arrived in Cagliari attracted by its mystical side, and Cagliari travelers who return home full of adventures and new acquaintances. And then women of great culture and esoteric knowledge, who pay for their thirst for knowledge, and other women, accabbadoras, with the power of life and death. And then fascinating characters like Gabriele D'Annunzio and Giovanni Maria Angioy. But above all to act as a backdrop to everything, Cagliari, a land of ancient magic.
It is not possible not to be impressed by this book, not to turn the streets and look for signs of this narrated past, not to look at the symbolic places of the city as witnesses of dark events.
A piece of our history. Very interesting.

Pierluigi Serra
Mysterious and esoteric Sardinia

Chissà se l'ultima dimora di Lewis Carroll è l'ingresso della tana del Bianconiglio, in modo che il celebre scrittore britannico possa vivere in eterno con le sue creature, tra una passeggiata con Alice, una chiacchierata con il Brucaliffo e un tè con il Cappellaio Matto?
Noi possiamo solo fare questa bella fantasia, e intanto andare a scoprire come ha passato gli ultimi anni di vita e dove è sepolto lo scrittore, il cui vero nome era Charles Lutwidge Dodgson morto il 14 gennaio 1898.

Il libro a cui deve la fama, "Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie", esce nel 1865 ed ebbe un successo immediato e travolgente. L'alter ego Lewis Carroll divenne un personaggio famosissimo ed amatissimo, su cui si raccontavano storie di un mondo fatato, ben diverso dal vero Dodgson che continuò ad insegnare matematica alla Christ Church di Oxford fino al 1881, anche se trovava l'insegnamento privo di stimoli e avesse invece alte ambizioni in ambito letterario. L'unico viaggio all'estero che fece fu nel 1867 in Russia, accompagnato da un ecclesiastico. Durante il viaggio, visitò varie città anche in Belgio, Germania, Polonia e Francia.
Oltre al seguito "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò", scrisse altre opere e, meno conosciuta, una serie di trattati di logica.

Cinque anni dopo la pubblicazione del suo ultimo romanzo, "Sylvie e Bruno", Lewis Carroll morirà di bronchite a Guildford, nel Surrey, il 14 gennaio 1898, all'età di 65 anni.
Il suo funerale si svolse nella vicina chiesa di St Mary, e viene sepolto nel Mount Cemetery di Guildford.


Fonte: Wikipedia - Lewis Carroll

L'ultima dimora di... Lewis Carroll

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lunedì 14 gennaio 2019

La bellezza di questo libro! L'ho adorato, sia il libro in sè e la storia di vita raccontata, sia l'autrice che è una delle donne che maggiormente ammiro.
Michelle Robinson Obama racconta la sua vita, a parte dalla vita dei nonni e dei suoi genitori, parte di una grande famiglia, dalla sua nascita fino all'uscita dalla Casa Bianca e la sua nuova vita come Ex First Lady.
I suoi studi, il suo lavoro in un importante studio legale, l'incontro con uno sconosciuto ma già speciale Barack Obama, la loro storia, il matrimonio, la nascita delle figlie, la Presidenza con i suoi due mandati. Dettagli che riguardano loro due, la proposta di matrimonio, le sedute di terapia di coppia, la fecondazione in vitro per permettergli di diventare genitori. E soprattutto, il modo in cui questa donna fantastica ha reagito, affrontato e superato tutte le sfide della sua vita. Dall'essere una donna nera ma comune, all'essere la prima First Lady di colore, ruolo che già normalmente viene scrutato e giudicato in ogni aspetto. E lo fa senza perdersi in panegirici inutili, decisa e pratica come sa essere, forte ma senza nascondere le sue debolezze e i suoi dubbi una volta che si trova sotto l'occhio del mondo intero e che qualunque sua mancanza, per quanto piccola, potrebbe essere usata contro il marito.
Del libro, l'ultima parte è stata forse la più difficile a livello emotivo. Michelle che ricorda gli attacchi folli e insensati di Trump riguardo al certificato di nascita di Obama, la sua campagna elettorale all'insegna del machismo, dell'arroganza e della maleducazione, la sua incredibile vittoria contro una candidata molto più preparata e adatta al ruolo (non che ci volesse molto, pure un protozoo sarebbe stata più adatto di Trump a governare il paese) come Hillary Clinton. E il ricordo della stessa sensazione avuta all'indomani dell'elezione, la stessa che ho avuto io girando per Washington DC durante le vacanze natalizie passate lì: una sensazione di grigiore, di tristezza, di pesantezza dell'aria. Un'atmosfera completamente diversa da quella dei miei viaggi precedenti nella capitale americana, una delle città al mondo che hanno trovato un posto fisso nel mio cuore.
Un'autobiografia magnifica, intelligente, che rispecchia perfettamente la sua autrice. Uno spaccato della vita di una donna americana e di otto anni di storia americana, la presidenza vista da una testimone d'eccezione.
Aspettando il libro di Barack...

Michelle Obama
Becoming

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The beauty of this book! I loved it, both the book itself and the story of life told, and the author who is one of the women I most admire.
Michelle Robinson Obama tells about her life, apart from the life of her grandparents and her parents, part of a big family, from her birth to the exit from the White House and her new life as an Ex-First Lady.
Her studies, her work in an important law firm, the meeting with a unknown but already special Barack Obama, their love story, marriage, the birth of their daughters, the presidency with its two terms. Details regarding the two of them, the marriage proposal, the couple therapy sessions, the in vitro fertilization to allow them to become parents. And above all, the way this fantastic woman reacted, faced and overcome all the challenges of her life. From being a black but common woman, to being the first black First Lady, a role that is usually scrutinized and judged in every aspect. And she does it without losing herself in useless panegyrics, decisive and practical as she can be, strong but without hiding her weaknesses and her doubts once she is under the eye of the whole world and that any lack of it, however small, could be used against her husband.
Of the book, the last part was perhaps the most difficult on an emotional level. Michelle reminiscent of Trump's crazy and foolish attacks about Obama's birth certificate, his campaign of machismo, arrogance and rudeness, his incredible victory against a candidate much more prepared and adapted to the role (not that it took a lot, even a protozoan would have been more suitable than Trump to govern the country) as Hillary Clinton. And the memory of the same feeling in the aftermath of the election, the same one I had when I was in Washington DC during the Christmas holidays spent there: a feeling of grayness, of sadness, of heaviness in the air. An atmosphere completely different from that of my previous travels in the American capital, one of the cities in the world that have found a permanent place in my heart.
A magnificent, intelligent autobiography that perfectly reflects the author. A cross-section of the life of an American woman and eight years of American history, the presidency seen by an exceptional witness.
Waiting for Barack's book...

Michelle Obama
Becoming

La regina del romanzo giallo, la seconda scrittrice inglese più tradotta dopo Shakespeare con circa due miliardi di copie vendute, Agatha Christie. La ricordiamo oggi nell'anniversario della sua morte avvenuta 43 anni fa.

Negli ultimi anni della sua vita Agatha Christie e il marito, l'archeologo Max Mallowan, con il quale viaggiò parecchio soprattutto nel Medio Oriente, dal 1934 acquistarono una casa nel Berkshire, vicino a Wallingford, che fu la loro residenza per il resto della vita e dove vissero una vita tranquilla e riservata.

In onore delle sue numerose opere, in questi anni ricevette varie onorificenze: nel 1956, viene nominata Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico e nel 1971 per lo stesso ordine promossa a Dama Comandante; nel 1957, presidente del Detection Club.

Tra il 1971 e il 1974, la sua salute iniziò a peggiorare, ma lasciandole le forze di continuare con la scrittura. Dopo la sua morte, si fecero delle ipotesi che la scrittrice potesse aver sofferto di Alzheimer o comunque di demenza senile.
Il 12 gennaio del 1976 muore nella sua Winterbrook House, all'età di 85 anni. Il corpo venne sepolto nel cimitero della chiesa di Santa Maria a Cholsey, che ai tempi era ancora la parrocchia nel territorio del quale era la casa della scrittrice. Il lotto in cui è stata sepolta è stato scelto circa dieci anni prima espressamente da lei e dal marito, che morirà e sarà sepolto accanto due anni dopo.

L'epitaffio recita: "Sleep after toil, port after stormy seas,
                              Ease after War, death after life does greatly please"


Fonte: Wikipedia - Agatha Christie

L'ultima dimora di... Agatha Christie

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sabato 12 gennaio 2019

Ho corteggiato questo libro per qualche mese dalla sua uscita, prima di decidermi a comprarlo. Ero combattuta tra la voglia di leggerlo e il fatto che la politica italiana mi desse alla nausea. Poi finalmente mi sono decisa, un giorno in cui probabilmente non avevo ancora letto il giornale.
E' una analisi dell'attuale situazione politica, di questa tendenza inesorabile a rinverdire certi modi del Ventennio. Ma, e qui sta il genio, raccontando dalla parte in esame. Michela Murgia finge di pubblicizzare il fascismo, i suoi lati positivi, il fatto che la democrazia è un danno per il paese e che l'unica ideologia giusta e utile è quella fascista. Alla fine del libro vi è pure il famigerato fascistometro, con regole precise nel migliorare il proprio punteggio.
Lo fa senza ironia, ma analizzando precisamente ogni dettaglio dell'ideologia, studiandolo con fare scientifico.
Libro meraviglioso, che confuta (stavolta davvero) tutte le bugie, le meschinità e le finzioni che si celano dietro a una forza politica che si dichiara dalla parte del popolo ma che agisce solo usandolo.
Da leggere, più e più volte. Peccato sia piccolo, altrimenti potrei consigliare a tutti coloro che hann avuto un punteggio alto, di usarlo sulla propria testa.

Michela Murgia
Istruzioni per diventare fascisti
Einaudi
Euro 12

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I have courted this book for a few months since its release, before deciding to buy it. I was torn between wanting to read it and the fact that Italian politics give me nausea. Then I finally decided, one day when I probably had not read the news yet.
It is an analysis of the current political situation, of this inexorable tendency to revive certain ways of the Twenties. But, and here is the genius, telling from the part in question. Michela Murgia pretends to publicize fascism, its positive aspects, the fact that democracy is a damage to the country and that the only right and useful ideology is the fascist one. At the end of the book there is also the notorious fascistometer, with precise rules to improve your score.
She does it so without irony, but by analyzing precisely every detail of ideology, studying it with scientific means.
Wonderful book, which refutes (this time really) all the lies, meanness and fictions that lie behind a political force that declares itself on the side of the people but only acts by using it.
To read, over and over again. Too bad it is small, otherwise I could recommend to all those who have had a high score, to use it on their own head.

Michela Murgia
Instructions to become fascist

Lei non si chiama Miriam. Perchè si chiama Malika. Perchè è stata una rom, una sorella, una cugina. Prima di quel treno maledetto verso il campo di concentramento di Ravensbruck.
E così Malika, ormai Miriam, si deve reinventare. Deve inventarsi. E soprattutto, deve imparare a sopravvivere.
Un libro che è venuto dopo un periodo in cui ho abbandonato una serie di libri, nessuno di loro abbastanza interessante da venir continuato fino alla fine. Questo no, questo era troppo importante. Una storia importante su un tema delicatissimo e che temo mai sarà solo nei libri di storia. Sopravvivenza in un mondo in cui essere di una certa "razza", di una certa religione, di una certa nazionalità, è ancora un dato con cui fare i conti. Per non parlare dei rigurgiti (sì, proprio quelli che portano al vomito) di fascismo e nazismo a cui stiamo assistendo. Historia magistra vitae. Ma qualcuno quel libro di storia si ostina a tenerlo chiuso.
Le pagine nel campo di concentramento sono probabilmente le più dure che leggo da un bel po' di tempo. Impossibile nascondere l'orrore. Impossibile non provare pietà verso queste donne che un passo dopo l'altro, piano piano e con grande difficoltà, cercano di sopravvivere e tornare a vivere.
Un libro che ho amato molto. Un libro importante.

Majgull Axelsson
Io non mi chiamo Miriam
Iperborea
Euro 19.50

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Her name is not Miriam. Because she's Malika. Because she was a Rom, a sister, a cousin. Before that cursed train to the Ravensbruck concentration camp.
And so Malika, now Miriam, must reinvent herself. She must invent herself. And above all, she must learn to survive.
A book that came after a period when I left a series of books, none of them interesting enough to be continued until the end. Not this one, this was too important. An important story on a very delicate subject that I fear will never be just in the history books. Survival in a world in which being of a certain "race", of a certain religion, of a certain nationality, is still something to be reckoned with. Not to mention the regurgitation (yes, just those that lead to vomit) of fascism and Nazism we are witnessing. Historia magistra vitae. But someone stubbornly keeps that history book closed.
The pages in the concentration camp are probably the hardest I've read for quite some time. The horror cannot be hidden. Impossible not to feel pity towards these women who step by step, slowly and with great difficulty, try to survive and come back to life.
A book that I loved a lot. An important book.

Majgull Axelsson
My name is not Miriam

Uno dei "poéte maudit", Paul Verlaine era il maestro dei giovani poeti del suo tempo, la sua arte poetica fatta di musicalità e fluidità.

La sua vita è scossa non solo dalla poesia ma anche dalla sua turbolenta vita privata. Nel 1899, seppur sposato, Paul Verlaine incontra il diciassettenne Arthur Rimbaud, sconvolgendo la sua agiata vita borghese. I due intrecciano una relazione molto passionale e cominciano una vita fatta di vagabondaggi tra Inghilterra e Belgio. Una sera Rimbaud vuole lasciare Verlaine il quale, ubriaco, gli spara. Non viene condannato per lesioni, in quanto Arthur decide di non denunciarlo, ma per sodomia. In carcere scopre che la moglie ha chiesto la separazione e si converte al cristianesimo. Uscito di prigione, trova lavoro come professore e cerca di condurre una vita sobria. Grazie all'appoggio di alcuni amici, ricomincia a scrivere e finalmente, nel 1884, con la pubblicazione di "I poeti maledetti", trova il successo e viene trattato con il rispetto che merita.

I suoi ultimi anni, dal 1885 in poi, sono una caduta inarrestabile verso l'autodistruzione. Mentre si accresce la sua fama, divorzia ufficialmente dalla moglie ed è sempre più schiavo dell'alcool, sotto i cui effetti tenta anche di strangolare la madre. La salute declina non solo per i problemi derivati dall'eccesso di alcool ma anche per una malattia venerea dovuta alla sua frequentazione di prostitute. I lavori scritti in questo periodo sono per la mera sussistenza, come le poesie fortemente erotiche della raccolta Hombres (a tematica omosessuale) e Femmes (a tematica eterosessuale). Nel 1894 viene proclamato "Prince de poétes" e gli viene elargita una piccola pensione.
L'8 gennaio 1896, ammalato di polmonite, muore, all'età di cinquantun'anni. Viene sepolto nel cimitero di Batignolles, a Parigi.


Fonte: Wikipedia - Paul Verlaine

L'ultima dimora di... Paul Verlaine

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martedì 8 gennaio 2019

Scrittore, filosofo, poeta, saggista, giornalista, Premio Nobel per la letteratura 1957 "per la sua importante produzione letteraria, che con perspicace zelo getta luce sui problemi della coscienza umana nel nostro tempo".

Da giovanissimo viene colpito dalla tubercolosi ma la malattia ai tempi è ancora inguaribile in quanto la penicillina non è ancora in uso e gli antibiotici specifici sono degli anni 40. Malato, deve rinunciare allo sport e alla passione di attore teatrale, influendo sulla sua visione del mondo come "assurdità".
Tra il 1959 e il 1960 le sue condizioni peggiorano, con entrambi i polmoni ormai compromessi dalla malattia e dal fumo.
Il 4 gennaio del 1960 Camus muore in quello che aveva sempre sostenuto essere il modo più assurdo di morire, un incidente automobilistico. In macchina con il suo editore Gallimard alla guida, perdono il controllo in pieno rettilineo e si schiantano contro un platano presso Villeblevin, sulla strada per Parigi. Gallimard muore sul colpo, Camus viene estratto già incosciente e con gravissime ferite, e verrà dichiarato morto poco dopo.
Seri dubbi sono stati espressi sulla causa dell'incidente, la cui macchina sarebbe stata manomessa dai servizi segreti russi per un discorso di Camus in favore di Pasternak e per le sue denunce dell'occupazione sovietica dell'Ungheria.
Il corpo di Camus venne cremato e le sue ceneri sepolte nel cimitero di Lourmarin, in Provenza, dove da poco aveva acquistato una casa.


Nel 2010, per i cinquant'anni dalla morte, il presidente francese Sarkozy ha suggerito di spostare le ceneri dello scrittore nel Pantheon, tra i grandi del mondo francese, ma la famiglia ha rifiutato per il timore di vedere una "appropriazione" dell'opera di Camus da parte della destra francese.

Fonte: Wikipedia - Albert Camus

L'ultima dimora di... Albert Camus

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venerdì 4 gennaio 2019

Voglio cominciare questo post con un dovuto Buon 2019! Tantissimi auguri a tutti voi che mi leggono, che questo nuovo anno sia un anno ricco di tantissima serenità, amore, risate e beh, ovviamente, tante tante belle letture!!

Come ogni primo del mese pubblico questa rubrica, e nemmeno il giorno di Capodanno mi esimo da questo piacevole rituale. E' come mettere un punto alle letture precedenti e iniziare in sprint un nuovo mese. Dando una scorsa alla mia Reading Challenge su Goodreads, ho già avuto conferma del fatto che il 2018 è stato l'anno in cui ho letto di meno rispetto agli ultimi. Se in quelli bypassavo tranquillamente la boa dei 100 libri all'anno, quest'anno sono stati un'ottantina. Sempre un numero che mi tiene tra i lettori forti, se non forse anche quelli fortissimi, ma sempre meno del passato. Tra lavoro e casa e distrazioni varie, mi sono dedicata meno alla mia più grande passione. Ma devo ammettere che, uno dei buoni propositi per il nuovo anno, non voglio prendere la lettura come una "gara" in cui contano solo i numeri, ma ho l'intenzione di leggere libri di sempre maggiore qualità.

E ora vediamo cosa ho combinato durante questo ultimo mese:

C'è da dire che, come vi dicevo poc'anzi, dicembre è stato un mese di poche letture. Ma, sono stati quattro libri letti incredibilmente belli ed interessanti. Un viaggio nei misteri della mia isola; una favola letta principalmente perché uno dei personaggi principali è la regina Elisabetta II; il memoir di quella donna pazzesca che è Michelle Obama, libro che me l'ha fatta amare ancora di più, se fosse possibile, e mi ha anche fatto scendere qualche lacrimuccia, nella nostra condivisione di disprezzo nei confronti di Trump e della consapevolezza che l'aria, in quel di DC, è cambiata in peggio; e infine, il libro che ha guadagnato varie critiche alla sua creatrice, ma che secondo me resta uno dei tentativi più interessanti di rappresentare il mondo politico italiano attuale.

Insomma, pochi ma buonissimi!
Buon 2019 a tutti!

LIBRI LETTI

Pierluigi Serra - Sardegna misteriosa ed esoterica
Roald Dahl - Il GGG
Michelle Obama - Becoming
Michela Murgia - Istruzioni per diventare fascisti

LIBRI COMPRATI

Francis Scott Fitzgerald - Sarà un capolavoro
Michela Murgia - Istruzioni per diventare fascisti

LIBRI REGALATI

Isabella Bossi Fedrigotti - Amore mio uccidi Garibaldi
Anna Oppo - Le donne viste dalle donne
Pepe Mujica - Vivere qualcosa
Stephen King - IT

EBOOK PRESI IN PRESTITO DA MLOL

Roald Dahl - Il GGG

Tutti i libri del mese: Dicembre 2018

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martedì 1 gennaio 2019