gennaio 2017

Da ragazzina, non è che avessi tutti questi soldi per comprarmi romanzi e mi dovevo arrangiare. Per fortuna, vivevo in una casa dove c'erano lettori adulti e quindi parecchi libri. Tra questi, uno di quelli che lessi più volte e che ebbe un impatto nella mia futura vita di lettrice fu "La Saga dei Forsyte". Deve essere sicuramente da quei due volumi che venne la mia passione per le storie delle famiglie inglesi snob e un po' disfunzionali. L'autore di questo capolavoro è John Galsworthy.


Proprio grazie a questo libro, l'autore vinse il Premio Nobel per la Letteratura, con la motivazione "per la sua originale arte narrativa, che trova la sua forma più alta ne La saga dei Forsyte". Purtroppo, era già molto malato per partecipare alla premiazione e morì sei settimane dopo, il 31 gennaio 1933.

Galsworthy ha vissuto gli ultimi sette anni della sua vita a Bury, nel West Sussex ma morì nella sua casa di Hampstead per un tumore al cervello. Secondo le sue volontà, il suo corpo fu cremato e le sue ceneri sparse sulle South Downs, una catena di colline nel sud dell'Inghilterra. Ma venne comunque ricordato da dei memoriali, tra cui quello nel cimitero di Highgate, che potete vedere nella foto.
Per una volta transigo dalla regola, presentandovi una tomba "vuota". Ma sentivo fosse comunque un mio piccolo dovere rendere omaggio all'uomo che ha dato una direzione alle mie letture.


Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/John_Galsworthy

Un libro che è un compendio del femminismo di Simone de Beauvoir, il suo pensiero sul lavoro femminile, sulla maternità, sull'aborto, sulla contraccezione. Tra articoli, discorsi, interviste, entriamo dentro la sua testa e abbiamo un quadro completo della sua grande intelligenza.
Un libro indispensabile per ogni femminista e per tutte le donne. Un libro scritto nel 1979, 37 anni fa, e che ancora è attuale. Leggete la prefazione alla rubrica "Le sexisme ordinaire" del 1973, sulla violenza verbale verso le donne. Parole che, all'indomani del post su Facebook della Presidente della Camera Laura Boldrini che fa i nomi di tutti coloro che l'hanno insultata sui social, sono ancora estremamente attuali.
Ogni pagina è ancora attuale. C'è una grandissima modernità e intelligenza.
C'è anche molto Sartre, ma non primeggia, non la offusca.
Insomma, una lettura meravigliosa e interessante.

Simone de Beauvoir
Quando tutte le donne del mondo...
Einaudi
Lire 7000

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This is a compendium of Simone de Beauvoir's feminism, her thinking about female working, maternity, abortion, birth control. Articles, speeches, interviews, we go into her head and have an overview of her huge intelligence.
An indispensable book for feminists and women. Written in 1979, 37 years ago, still up-to-date. Read the 1973's preface to the column "Le sexisme ordinaire", about verbal violence towards women. Words that, in the aftermath of that Facebook post by the President of the Chamber of Deputies Laura Boldrini with the names of people who heavily offend her in social medias, are still extremely up-to-date.
Every page tells about today. There is a huge modernity and intelligence.
There is a lot of Sartre, but he doesn't stand out or cloud her. So, a beautiful and interesting reading.

Simone de Beauvoir
When all the Women in the World...

Con l'inizio del nuovo anno, ho deciso di riprendere una rubrica che mi era piaciuta molto.
Non so se ve la ricordate, si intitolava "L'ultima dimora", intendendo quella terrena degli scrittori. Ovvero l'ultimo luogo dove ne riposa il corpo mortale.
Avevo già fatto una carrellata di letterari sepolcri, ma molti ne mancavano e volevo colmare questa lacuna. Colui che riapre questa tradizione è William Butler Yeats, poeta, drammaturgo e scrittore irlandese.

La sua vita sarà in bilico tra la decadente Londra e una Irlanda ribollente di spirito indipendentista. Sarà amico di Oscar Wilde, Virginia Woolf, James Joyce.
Nel 1923 riceverà il Premio Nobel, con questa motivazione: "Poesia sempre ispirata, la cui forma altamente artistica esprime lo spirito di un'intera nazione".
Negli ultimi anni soffre di disturbi cardiaci e respiratori, ma la sua attività di scrittore non si ferma mai.

Muore il 28 Gennaio 1939 a Cap Martin, in Francia. La sua tomba si trova a Sligo, in Irlanda, nella città che fu della madre e dove Yeats tornava periodicamente. L'iscrizione è opera dello stesso autore, la chiusa del poemetto Under Ben Bulben, il monte ai cui piedi si trova la tomba.


Un viaggio nella capitale argentina e un viaggio dentro la propria relazione. Un "viaggio funebre" nella terra di Borges, di Evaristo Carriego, di Maradona. Un lento addio nelle note del tango.
La Scrittrice, mai definita per nome, dà l'ultima possibilità alla sua storia d'amore con Michele portandolo con sè a Buenos Aires, dove deve scrivere il suo ultimo libro. Ma se lei cerca ogni briciola della sua attenzione, lui c'è ma non c'è, non è presente per lei, la sua testa e il suo cuore sono ormai altrove. Nemmeno finge più.
Una storia d'amore e di abbandono, tra le strade dei suoi barrios.
Credo che questo sia almeno il quarto libro che leggo di Valeria Parrella e ogni volta sono sempre più conquistata dal suo stile di scrittura, così diretto ma insieme profondo. E nel fare la celebrazione di un amore che sta morendo, si è superata.

Valeria Parrella
Ma quale amore
Einaudi
Euro 10

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A journey in the Argentina's capital city and inside a relationship. A "mournful trip" in the country of Borges, Evaristo Carriego, Maradona. A long goodbye to the tune of tango.
The Writer, never called by name, gives the last opportunity to her love story with Michele bringing him with her in Buenos Aires, where she'll write her last book. But if she looks for every crumb of his attention, he is in and not, is not that into her, his head and heart are already somewhere. He doesn't pretend anymore. A story of love and abandonment, through the streets of its barrios.
I think this is the fourth book I read by Valeria Parrella and everytime I'm more in love with her writing, so direct and deep too. Celebrating a dying love, she is always better.

Valeria Parrella
What love

Quando mi capita di fronte un libro di Francesco Piccolo, so che sarà una lettura divertente, leggera ma con quel quid sempre azzeccato di riflessione sugli uomini e le donne del 2000.
In questo caso, l'autore viene invitato con altre persone a fare un giro un viaggio nei luoghi più belli del mondo. Sri Lanka, Hong Kong, Australia.  Tutto pagato, lusso completo, a partire dall'aereo. Super coccolati da hostess, inservienti, manager e tour operator, bicchiere riempito a ogni sorso, tutto quello che si può desiderare allo schioccare di dita.
Due riflessioni importanti: la prima è che  il mondo fuori dall'Occidente ha regole opposte, per cui se non hai bigliettini da visita da dare a chiunque a Hong Kong sei tagliato fuori, che noi occidentali per gli orientali siamo tutti uguali e che quello che é pericolosissimo per noi in Australia é fondamentalmente normale. La seconda... Che ci si abitua a tutto. E che forse i viaggi più pericolosi non sono quelli fatti lontanissimi da casa.
La solita ironia bastarda dell'autore, ritratti affilatissimi di psicologia dei personaggi, come lo sguardo sul dietro le quinte di un viaggio.
Un libro molto godibile.

Francesco Piccolo
Allegro Occidentale
Einaudi

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When a book by Francesco Piccolo arrives in my hand, I know it will be a funny and light reading, but plus that something always inspired of thoughts about men and women of 21st century.
In this case, the author is invited, with a group of people, to join a travel around the world in the most beautiful places of the world. Sri Lanka, Hong Kong, Australia. Full-charge, wanton luxury, beginning with a  first-class flight. Super-pampered by hostesses, manager and tour operators, glass of wine filled up at every sip, they can have whatever they want just snapping their fingers.
Two important thoughts: the first one is that the world outside the West has opposite rules, so if you don't have business cards for anybody in Hong Kong you are out, we as Westerner are all the same for an Asian and what is very dangerous for us is absolutely normal in Australia. The second one... you can get used to anything. And that maybe the most dangerous trips aren't the one when you are far from your city.
The usual nasty irony of the author, sharp pictures of characters' psychology, as the glimpse in the background of a trip.
A very enjoyable book.

Francesco Piccolo
Happy Western

Il mio con questo libro è stato un lungo inseguimento d'amore. Inizialmente, la biblioteca dove si trovava era chiusa per trasferimento. Poi, finalmente aperta, qualcuno arrivò prima di me... e allora, un pochino me ne dimenticai, presa da altri libri. In seguito il libro era in prestito scaduto e io decisi di sollecitarne il rientro. Peccato che il giorno che il libro tornò, qualcuno fu più pronto di me e lo prese subito in prestito. Finalmente, saggiamente, decisi di prenotarmelo ed è finalmente così che arrivò nelle mie mani. Poi in cinque giorni, divorato.
Questa lunghissima premessa per dire quanto desiderai questo libro. E quanto l'attesa venne ripagata.
Nadia Fusini parla di tre donne eccezionali, ciò che le accomuna e le differenze che le rendono speciali, i legami tra loro tre.
Simone Weil più mistica e "trascendentale", quasi martire. Delle tre quella meno vicina a me, lanciata verso la rivoluzione e la sofferenza della battaglia. Una donna per cui il poeta Joe Bousquoet, ferito in campo di battaglia e paralizzato dalla vita in giù, costretto a letto... Simone lo vede come un ideale, lo invidia, invidia il suo corpo annullato che innalza il suo spirito.
Rachel Bespaloff la più eterea, donna senza titoli accademici ma che incanta con la sua personalità e la sua mente. Una donna che combatte per tutta la vita con la sensazione di straniamento e superficialità della società, e alla fine si stanca.
Hannah Arendt, la più famosa delle tre, la più fortunata, la mia preferita. Forte, combattiva, non si lascia andare a inutili compatimenti.
A unire queste tre donne, la letteratura, le riflessioni sulla guerra e lo spirito umano. E poi, un uomo, Jean Wahl.
Professore di Filosofia alla Sorbona di Parigi, colui che bocciò a un esame Jean Paul Sartre, che da ebreo dovette abbandonare Parigi per salvarsi dai campi di concentramento. A New York sarà in contatto con Simone Weil, e sarà colui che ricreerà i Colloques di Pontigny-en-Amerique. Una ricreazione degli incontri di discussione che Paul Desjardins iniziò all'abbazia di Pontigny, in Borgogna. Wahl li porterà in America, per quella comunità di intellettuali che sono in suolo americano, scappati dalla guerra in Europa. In America, la loro sede sarà il Mount Holyoke College. Questa forse la parte che maggiormente ha colpito la mia fantasia, un ritrovo di anime e menti a discutere del mondo. Per loro, un pezzo di Europa in esilio.
Insomma, potrei davvero scrivere moltissimo su questo libro, e già ho fatto fin troppo. Ma è davvero interessante, illuminante, denso. La scrittura di Nadia Fusini riesce a farti appassionare a queste tre donne (ok, due, perchè la Weil continuo davvero a trovarla troppo al di là della mia comprensione), alla loro vita, a quei legami spirituali e mentali.
La mia attesa è stata ripagata.

Nadia Fusini
Hannah e le altre
Einaudi
Euro 18

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Mine with this book has been a long love chase. Initially, the library that held it was closed because its moving to another place. Then, finally open, someone arrived faster than me.... and so, I forgot it, due to other readings. Then the book was in an expired loan and I solicited the reentry. Shame that the day it came back, someone was again faster than me. So, wisely, I decided to book it and so it arrived in my hands. Then in five days, I devoured it. This so long introduction to explain how much I desired this book. And how much the wait has been rewarded.
Nadia Fusini tells about three extraordinary women, what they have in common and the differences that make them special, their bonds.
Simone Weil is more mystical and "transcendental", almost martyr. She is the less close to me of the three, passionate of revolution and suffering in battle. A woman who sees as an ideal the life of the poet Joe Bousquoet, wounded in battlefield and paralysed, living a life largely bedridden... For Simone he is an ideal, she envies him, she craves his invalid body that raises his soul.
Rachel Bespaloff is the most ethereal, woman without any academic qualification but who enchantes with her personality and her mind. A woman who lifelong struggles the feeling of estrangement and superficiality of the society, and at the end she tires herself out.
Hannah Arendt, the most famous, the luckiest, my favourite one. Strong, hard-fighting, she doesn't let herself go with useless commiserations.
Bonding this three woman together, literature, the reflections about war and human spirit. And then, a man, Jean Wahl.
Professor of philosophy at the Sorbonne in Paris, the man who failed Jean Paul Sartre on his exam, who as a Jew left Europe escaping by an internment camp. In New York he will be in touch with Simone Weil, and he will create the Colloques of Pontigny-en-Amerique. A recreation of intellectual meetings that Paul Desjardins started at the Pontigny Abbey, in Burgundy. Wall will move them in America, for that community of intellectuals who were in American land, escaped by the war in Europe. In America, their headquarter is the Mount Holyoke College. This is the part that most hit my fantasy, a meeting of souls and minds discussing the world. For them, a piece of Europe in exile.
So, I could write a lot about this book, and I've already done. But it's really interesting, enlightening, significant. The writing of Nadia Fusini makes you passionate about these three women (ok, two, because I keep not being interested or passionate to Simone Weil), their lives, their spiritual and mental bonds.
My wait has been awarded.

Nadia Fusini
Hannah and the others

Tranquilli, non sono scomparsa e non ho abbandonato il blog... eccomi qui di nuovo!
Innanzitutto, anche se con dieci giorni di ritardo, tanti auguri di Buon 2017 a tutti voi!
Sono stata fuori per le vacanze di Natale e sono tornata solo ieri. Ma non mi sono dimenticata dei libri, assolutamente! Ne ho approfittato per dedicarmi alla quadrilogia di Elena Ferrante, l'Amica Geniale. Sono a metà dell'ultimo libro, quindi aspettatevi presto una bella recensione corposa dell'intera opera.
Le mie vacanze e l'inizio di questa opera sono stati il motivo per cui i libri di Dicembre sono pochini. Ma, se in quantità peccano, in qualità direi proprio di no. Alessandro Piperno è riuscito per l'ennesima volta a colpirmi al cuore, questo suo ultimo romanzo è bellissimo. La DeBeauvoir è sempre sempre indispensabile e impagabile.
Insomma, sempre bellissime letture.
E adesso, si ricomincia!
Buon Gennaio di letture a tutti!

LIBRI LETTI A DICEMBRE

Javier Marias - Un cuore così bianco
Simone de Beauvoir - Quando tutte le donne del mondo...
Alessandro Piperno - Dove la storia finisce

EBOOK PRESI IN PRESTITO DA MLOL A DICEMBRE

Alessandro Piperno - Dove la storia finisce

COLLABORAZIONI A DICEMBRE

Sarah Bakewell - Al caffè degli esistenzialisti, Fazi Editore

Tutti i libri del mese: Dicembre 2016

Posted on

martedì 10 gennaio 2017