2018

Non voglio scrivere qui di un capitolo così importante della mia vita, cercherò di fare una recensione il più possibile impersonale. Ma questo libro è il libro più personale per me che la De Beauvoir avrebbe mai potuto scrivere.
E' il diario in prima persona dell'ultimo periodo di vita della madre della scrittrice. Dopo quella che inizialmente sembrava una caduta e una frattura, si scopre essere affetta da un cancro all'intestino con una aspettativa di vita molto breve. Ed ecco quindi che il mondo delle due sorelle De Beauvoir si restringe all'ospedale, ai contatti con i medici e le infermiere.
Simone riporta i suoi pensieri, racconta la vita della madre nel rapporto con il padre, ma soprattutto le dinamiche di un rapporto madre-figlia. E una figlia di fronte alla malattia e alla morte della madre.
Ho detto prima che questo è un libro molto personale per me. Perchè è come se Simone avesse raccontato i miei pensieri. Mi sono ritrovata totalmente in lei. Lei, nel suo stile magnifico, mi ha raccontata a me stessa.
Il libro più sincero e vero che abbia mai letto.
Scusate se non sono riuscita a essere impersonale. Ma mi è impossibile.

Simone de Beauvoir
Una morte dolcissima
Einaudi
Euro 10

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I do not want to write here of such an important chapter of my life, I will try to make a review as impersonal as possible. But this book is the most personal book for me that De Beauvoir could have ever written.
It is the first person diary of the last period of the writer's mother's life. After what initially looked like a fall and a fracture, it turns out to be suffering from a bowel cancer with a very short life expectancy. And so the world of the two De Beauvoir sisters narrows at the hospital, contacts with doctors and nurses.
Simone reports his thoughts, tells the life of the mother in the relationship with his father, but above all the dynamics of a mother-daughter relationship. And a daughter in the face of illness and the death of her mother.
I said before that this is a very personal book for me. Because it's as if Simone had told my thoughts. I found myself totally in her. She, in her magnificent style, told me about myself.
The most sincere and true book I have ever read.
Sorry if I could not be impersonal. But it is impossible for me.

Simone de Beauvoir
A very sweet death

Il 26 dicembre del 1926 muore Rainer Maria Rilke, poeta, saggista e drammaturgo, considerato uno dei più importanti poeti in lingua tedesca.

Dopo una vita di viaggi, di letteratura, di attivismo politico attraverso le sue opere, negli ultimi Rilke deve necessariamente fermarsi. Dal 1923 la malattia e i dolori all'intestino iniziarono a farsi sentire, rendendo indispensabili frequenti ricoveri presso i sanatori. Le ultime analisi di quell'anno non rivelavano anomalie ma il poeta sente il suo corpo sempre più stanco e debole.

Tra un ricovero e una visita medica, comunque, riesce il tempo per qualche breve viaggio tra la Svizzera e la Francia e la traduzione di opere francesi.

Alla fine del 1925 nuovi sintomi del suo male vengono scoperti, come dei noduli all'interno delle labbra che gli rendono difficile parlare. Il 27 ottobre, sentendosi sempre più malato, scrive il proprio testamento e l'epitaffio per la lapide. L'anno successivo i medici escluderanno che si tratti di cancro, e alla fine di novembre verrà finalmente fatta una diagnosi precisa, leucemia acuta. Il 29 dicembre, dopo un periodo di febbre alta e dolori, Rilke muore a 51 anni tra le braccia del suo dottore, nel sanatorio Valmont in Svizzera. Seguendo le sue disposizioni, verrà sepolto nel cimitero di Raron. Il suo epitaffio è:

Rose, oh reiner Widerspruch, Lust, Niemandes Schlaf zu sein unter soviel Lidern.


Fonte: Wikipedia - Rainer Maria Rilke
Rose, o pure contradiction, desire
to be no one's sleep beneath so many
lids.

Ormai si sarà capito che io non vado in biblioteca con la lista già pronta di quello che voglio, ma vado, vedo cosa c'è e poi decido a istinto.
Questo libro è stato il frutto di una combinazione tra ragione e istinto, in quanto l'ho preso perchè di questo tema, come credo molti altri, so davvero poco. Sappiamo bene o male cosa sta succedendo ma non abbiamo le basi per capirlo. E siccome non ho alcuna intenzione di farmi indottrinare dal primo esperto trovato su Internet, ho deciso di imparare.
Ovviamente, questo libro non farà di voi degli esperti di politica del Medio Oriente. E' un libro di base, con nozioni spiegate chiaramente su quali siano le correnti dell'Islam, sul mondo "arabo", concetto che vuol dire molte cose, sul rapporto con l'Occidente e soprattutto su dove e come il fondamentalismo abbia trovato spazio per crescere e svilupparsi.
E' un libro molto interessante, con spiegazioni chiare e schematiche. E' esattamente il tipo di libro che stavo cercando per capire meglio questo argomento.

Boualem Sansal
Nel nome di Allah
Neri Pozza
Euro 15

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By now it will be understood that I don't go to the library with a list of what I want, but I go, I see what there is and then I decide instinctively.
This book was the result of a combination of reason and instinct, because I took it because about this theme, as I believe many others, I know very little. We know well or not what is happening but we haven't the basics to understand it. And since I have no intention of being indoctrinated by the first expert found on the Internet, I decided to learn.
Obviously, this book will not make you a Middle East political experts. It is a basic book, with notions clearly explained about the currents of Islam, the "Arab" world, a concept that means many things, on the relationship with the West and above all on where and how fundamentalism has found space to grow and develop.
It is a very interesting book, with clear and schematic explanations. It is exactly the kind of book I was looking for to better understand this topic.

Boualem Sansal
In the name of Allah

Questo romanzo affronta un tema molto importante, difficile, come quello di spiegare come una persona possa diventare un/una terrorista, attraverso la figura di Alice Mellings. Nata e cresciuta in una famiglia della upper middle class inglese, il padre proprietario di una tipografia e di una cartoleria di buon successo, casa grande ad Hampstead, una vita fatta di nessuna mancanza finanziaria e di tante feste dove tanto si mangiava e si beveva. Una volta diventata grande e passato il tempo dell'età dell'oro, i genitori si separano, per un periodo Alice insieme al fidanzato Jasper vive con la madre nella grande casa fino al momento in cui le incomprensioni si fanno insostenibili e la coppia si trasferisce in una casa occupata.
E' qui che li troviamo nelle prime pagine. Dalle prime ore trascorse nella casa Alice, brava ragazza, brava organizzatrice, si dedica a sistemare la casa, non solo rivolgendosi alla società della luce e del gas, ma anche esteticamente con tavoli, tappeti e tende.
C'è un dettaglio che rende Alice un personaggio interessante e allo stesso tempo insopportabile. La sua ipocrisia di fondo, il fatto di sentirsi comunista, di combattere per un mondo migliore, dove tutti quelli come lei e che non aderiscono a un certo credo, sono dei fascisti. Inclusi i suoi stessi genitori, dai quali però pretende soldi per la sua vita nella comune, non si fa scrupolo di rubargliene, li usa per i suoi scopi e insieme ne rimpiange lo stile di vita precedente. A parole è comunista, nei fatti è una bambina.
I genitori, forse anche per la maggiore esperienza di vita, sono il lato più razionale. Hanno viziato la loro figlia e si trovano a doverle spiegare, senza riuscirci, che la vita è fatta di responsabilità, che non si può prendere tutto quello che si desidera, fregandosene degli altri e usandoli solo per i propri scopi. Alice è brava a organizzarsi, con i soldi che prende dagli altri, dalla sua famiglia, dai suoi genitori.
A un certo punto del libro, verso l'inizio, mi chiedevo come fosse possibile che Alice stesse con uno come Jasper... e poi capisci che Jasper la usa come Alice è abituata a usare gli altri, interessandosene solo quando gli serve.
Doris Lessing ha scritto un libro magnifico, da cui è impossibile staccarsi, su un personaggio vero, con tutti i suoi difetti, un personaggio che comprende perfettamente gli altri ma non capisce se stessa e i propri difetti, anche quando glieli si spiegano chiaramente.
Immagino che Alice sia in parte disegnata sulle esperienze di vita della Lessing stessa, e che Dorothy sia il punto di vista della scrittrice più matura, più avanti con l'esperienza.

Doris Lessing
La brava terrorista
Feltrinelli
Euro 8,50

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This novel deals with a very important, difficult topic, such as explaining how a person can become a terrorist, through the figure of Alice Mellings. Born and raised in a family of the English upper middle class, the father is the owner of a successful typography and a stationery shop, big house in Hampstead, a life made of no financial lack and many parties where so much was eaten and drunk. Once the time of the golden age has last and the parents are separated, for a while Alice together with her boyfriend Jasper lives with her mother in the big house until the moment when the incomprehensions become unsustainable and the couple moves in a squat.
It is here that we find them in the first pages. From the first hours spent in the house Alice, good girl, good organizer, dedicated herself to arranging the house, not only addressing the light and gas company, but also aesthetically with tables, carpets and curtains.
There is a detail that makes Alice an interesting and at the same time unbearable character. Her basic hypocrisy, the fact of feeling communist, of fighting for a better world, where all those like her and who do not adhere to a certain system of beliefs, are fascists. Including her own parents, from whom she claims money for her life in the commune, she does not scruple about stealing it, uses it for her purposes and together regrets her previous lifestyle. In words she is a communist, in fact she is a child.
Parents, perhaps also because of the greater experience of life, are the most rational side. They have spoiled their daughter and are having to explain to her, without success, that life is made of responsibility, that you cannot take everything you want, caring about others and using them only for their own purposes. Alice is good at organizing herself, with the money she gets from others, her family, her parents.
At some point in the book, towards the beginning, I wondered how it was possible that Alice was with someone like Jasper... and then you realize that Jasper uses her as Alice is used to using others, only interested in when she needs them.
Doris Lessing has written a magnificent book, from which it is impossible to detach, based on a true character, with all her faults, a character who perfectly understands the others but does not understand herself and her own faults, even when they are clearly explained.
I imagine that Alice is in part drawn on Lessing's life experiences, and that Dorothy is the point of view of the more mature writer, later on with experience.

Doris Lessing
The Good Terrorist

Ero interessata al tema depressione e volevo affrontarlo, pensando di iniziarlo con un romanzo, credendo che fosse il più abbordabile come primo impatto.
In realtà, questo della Vinci è il racconto di vicende personali, che hanno toccato l'autrice in prima persona. La sua battaglia contro la depressione, i sintomi, i modi di uscirne, tra il lettino della psicoanalista e del chirurgo estetico. E soprattutto, i nodi personali da sciogliere, l'accettazione della perdita, di essere umani che falliscono, che vivono e che cadono.
Un libro molto personale, molto duro, estremamente sincero.
Come primo approccio credo di aver scelto quello giusto.
Non è un libro difficile da leggere nel senso stilistico del termine, perchè non usa mai termini troppo tecnici. E' più un racconto della sua vita e di come l'ha affrontato. Ma è un libro difficile da leggere per l'importanza e la delicatezza dei materiali trattati.

Simona Vinci
Parla, mia paura
Einaudi
Euro 13

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I was interested in the topic of depression and I wanted to tackle it, thinking of starting it with a novel, believing it was the most affordable as a first impact.
In reality, this by Vinci is the story of personal events, which touched the author in the first person. Her battle against depression, the symptoms, the ways of getting out of it, between the couch of the psychoanalyst and the cosmetic surgeon. And above all, the personal nodes to dissolve, the acceptance of loss, of being humans who fail, who live and fall.
A very personal book, very hard, extremely sincere.
As a first approach I think I have chosen the right one.
It is not a difficult book to read in the stylistic sense of the term, because it never uses too technical terms. It is more a story of her life and of how she has faced it. But it is a difficult book to read due to the importance and the delicacy of the subjects.

Simona Vinci
Speak, my fear

L'euforia del titolo, anzi, Euphoria, è quella che prova un antropologo quando si trova a studiare una società e arriva quel momento preciso, in cui l'antropologo sente quel mondo interamente suo. Poi magari c'è la delusione del rendersi conto che due mesi non bastano per capire completamente, ma quel momento di pura gioia, di esaltazione, di senso di comprensione, quella è l'euforia.
E sono sicura che i modelli dei protagonisti di questa storia, l'euforia l'abbiano provata varie volte. Nell, Fen e Bankson in realtà sono Margaret Mead, il marito Reo Fortune e Gregory Bateson, descritti in modo romanzato nel periodo che passarono insieme in Nuova Guinea a studiare le tribù del luogo.
Da persona che ha studiato e si è appassionata all'antropologia nel periodo universitario, e a cui dedicai la mia tesi di laurea, questo libro mi è piaciuto molto. Perchè, sebbene in parte, riporta un pezzo di vita di una delle più grandi antropologhe, e racconta la vita degli antropologi in generale. Il metodo di studio, l'avvicinarsi a una tribù senza preconcetti, lo studio, a volte anche l'essere subdoli che ci vuole per arrivare al risultato.
E l'atteggiamento che ognuno dei tre ha nei confronti della materia si rispecchia nella loro vita privata, dove piano piano cresce l'attrazione tra Nell e Bankson (e nella vita vera, tra Mead e Bateson), attrazione non solo fisica ma anche e soprattutto mentale, e Fen, il marito geloso e violento, si fa più aggressivo anche nel suo lavoro.
Bellissimo libro, molto interessante sia dal punto di vista antropologico sia per la storia personale dei tre protagonisti.

Lily King
Euphoria
Ebook
Kobo

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The Euphoria of the title is what an anthropologist feels when studying a society and that precise moment arrives, in which the anthropologist feels that world entirely its own. Then maybe there is the disappointment of realizing that two months are not enough to understand completely, but that moment of pure joy, exaltation, a sense of understanding, that is euphoria.
And I'm sure the models of the protagonists of this story, have tried the euphoria several times. Nell, Fen and Bankson are actually Margaret Mead, her husband Reo Fortune and Gregory Bateson, described in a fictional way in the period they spent together in New Guinea to study the tribes of the place.
As a person who studied and became interested in anthropology in my university time, and to whom I dedicated my degree thesis, I loved this book. Because, although in part, it brings back a piece of life of one of the greatest anthropologists, and tells the life of anthropologists in general. The method of study, the approach to a tribe without preconceptions, sometimes even being deceitful takes to get to the result.
And the attitude that each of the three has towards the matter is reflected in their private life, where the attraction between Nell and Bankson grows (and in real life, between Mead and Bateson), attraction not only physical but also and especially mental, and Fen, the jealous and violent husband, becomes more aggressive even in his work.
Beautiful book, very interesting both from the anthropological point of view and for the personal story of the three protagonists.

Lily King
Euphoria

Questo è un romanzo che con me ha avuto molte seconde opportunità.
Inizialmente, l'avevo visto sugli scaffali della biblioteca, l'avevo preso in mano ma non mi aveva convinto la solita storia dell'ossessione amorosa. Sono un po' stufa di amori sbagliati, nella mia vita o almeno nelle mie letture, volevo qualcosa da cui imparare, da cui migliorare.
La volta dopo, forse più malleabile, l'ho preso.
Quando l'ho cominciato, evidentemente avevo ripreso lo stesso stato d'animo che avevo la prima volta che l'avevo visto. A circa pagina 50 ho anche detto basta, e l'ho abbandonato accanto a me sul divano. Poi però, tempo cinque minuti, l'ho ripreso e mi sono detta che era giusto dargli una seconda opportunità.
Alla fine l'ho finito, e temo che non ci sarà spazio per un ripensamento nello scrivere la recensione. Perchè verba volant, scripta manent, e se per quanto scritto nell'etere infinito di Interner, la recensione rimarrà. Potrò cambiare idea, chissà, un giorno, ma questo rimarrà.
Parto dal punto di vista stilistico, che è probabilmente quello su cui sono sicura al 100%.
La signora Pezzali scrive davvero bene, il suo raccontare è elegante, viene voglia di continuare a leggere solo per godere di questa bellezza. E questo è anche uno dei motivi per cui sono andata avanti, l'altro ovviamente è sapere come va a finire.
La storia. Beh, direi che sta tutto in ossessione amorosa. Giulia fa, disfa, chiama per dire niente, manda 60 messaggi al giorno, scrive poemi omerici che poi non spedisce. A un certo punto la frase "Ero sicura che sarebbe venuto, non avrebbe rinunciato mai a me", dice moltissimo di lei. Non dirò poi cosa succede, se lui arriva o meno, ma quando incontro un personaggio, uomo o donna che sia, che dice una cosa del genere, io spero sempre che l'altro non arrivi, che lo rimetta al suo posto, in questo suo delirante credere che chiunque viva e si disperi per loro. Nei romanzi in genere non succede quasi mai, ma io continuo a sperare.
Del resto, però, tutti noi siamo stati giovani, e il 99% della popolazione ama credersi il protagonista di un romanzo d'amore, creandosi legami con persone inaccessibili, o che sono lì giusto per una scopata, la cui inaccessibilità li rende, non si sa per quale strano artificio, incredibilmente attraenti e oggetto di follia.
Tutto si spiega comunque in una frase della madre alla protagonista, che le dice, non proprio testuali parole "dovresti farti qualche amico in più".
Ecco.
Insomma, ho dato tre stelle per la scrittura e perchè comunque nella follia amorosa bene o male ci siamo passati tutti. Ma i due protagonisti sono le due stelline che mancano per raggiungere il pieno voto.

Letizia Pezzali
Lealtà
Einaudi
Euro 17

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This is a novel that has had many second chances with me.
Initially, I had seen it on the shelves of the library, I had picked it up but the usual story of the love obsession had not convinced me. I am a bit fed up with bad love, in my life or at least in my reading, I wanted something to learn from, to improve.
The next time, perhaps more malleable, I got it.
When I started it, I evidently resumed the same state of mind that I had the first time I had seen it. About page 50 I also said enough, and I left it beside me on the couch. But then, five minutes, I took it back and I told myself it was right to give it a second chance.
In the end I finished it, and I'm afraid there will be no room for a rethink in writing the review. Because verba volant, scripta manent, and if for what is written in the infinite ether of Internet, the review will remain. I will be able to change my mind, who knows, one day, but this will remain.
I'm starting from a stylistic point of view, which is probably the one I'm 100% sure about.
Mrs. Pezzali writes really well, her story is elegant, you want to continue reading just to enjoy this beauty. And this is also one of the reasons why I went ahead, the other one of course is to know how it ends.
The story. Well, I would say that everything is in love obsession. Giulia does, undoes, calls to say nothing, sends 60 messages a day, writes Homeric poems that then are not even send. At one point, the phrase "I was sure he would come, he would never give up on me", it says a lot about her. I will not say what happens, if he arrives or not, but when I meet a character, man or woman who is, that says something like that, I always hope that the other does not arrive, that he/she puts him/her back in his/her place, in its delirious of believing that anyone lives and despairs for them. In novels it usually happens almost never, but I continue to hope.
After all, however, we have all been young, and 99% of the population likes to believe themselves to be the protagonist of a romance, creating bonds with inaccessible people or that are there just for a fuck, whose inaccessibility makes them, not one knows for what strange artifice, incredibly attractive and object of madness.
However, everything is explained in a sentence of the mother to the protagonist, who tells her, not exactly the words "you should make some more friends".
Here it is.
In short, I gave three stars for writing and because anyway in the madness of love, good or bad we all passed. But the two protagonists are the two stars that are missing to reach the full vote.

Letizia Pezzali
Loyalty

Letizia Pezzali - Lealtà

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mercoledì 12 dicembre 2018

In caso qualcuno sia arrivato a questa recensione da Goodreads, e abbia visto l'arco temporale di lettura, si potrebbe fare qualche domanda. Sì, perchè aver avuto bisogno dal 5 agosto al 10 ottobre, qualche dubbio lo mette!
In realtà, ho letto la prefazione il 5 agosto, poi presa in altre letture l'ho messo in pausa, per poi riprenderlo e leggerlo durante una molta piovosa giornata autunnale.
Il volume comprende 15 piccoli interventi di altrettanti scrittori, che riguardano altrettante librerie sparse in giro per il mondo. Da Washington DC a Nairobi, dalla Cina alla Danimarca, c'è davvero di che spaziare.
Tante storie, di librerie accoglienti e altre da cui si viene cacciati, di librai burberi o gentili ma sempre pronti a consigliare il libro che cambierà la vita.
Per chi come me, ha sempre considerato le librerie dei luoghi dove niente di male ti può succedere, e anzi, più le si frequenta e meglio è, un toccasana.
Grazie a questo libro, ho scoperto una cosa che mi ha molto interessata: nei tempi antichi dell'impero Ottomano, nelle prime pagine dei manoscritti, veniva scritta in inchiostro velenoso una preghiera a Kebikec, un djinn (praticamente un genio), in cui gli si chiedeva di preservare la carta dalla distruzione operata dal tempo e dai vermi. La bellezza!
Probabilmente solo per questa ultima notizia avrei amato questo libro, e non solo per il viaggio che mi ha fatto fare tra i ricordi e le librerie di tutto il mondo. Bellissimo.

Henry Hitchings
Andar per libri. Il mondo in 15 librerie
Bompiani
Ebook
Kobo

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In case anyone arrived at this review from Goodreads, and saw the reading span, one could have a few questions. Yes, because I needed from 5 August to 10 October, raise some doubts!
In fact, I've read the preface on August 5th, then taken in other readings I've paused it, and then resume it and read it during a rainy autumn day.
The volume includes 15 small interventions by as many writers, about as many bookstores scattered around the world. From Washington DC to Nairobi, from China to Denmark, there really is plenty to do.
So many stories, of cozy bookstores and other from which you are driven out, gruff or gentle booksellers but always ready to recommend the book that will change your life.
For those like me, who has always considered the bookstores and libraries as places where nothing bad can happen to you, and indeed, the more you attend and the better, a panacea.
Thanks to this book, I discovered something that interested me very much: in the ancient times of the Ottoman Empire, in the first pages of the manuscripts, a prayer was written in poison ink to Kebikec, a djinn (practically a genius), in which he was asked to preserve the paper from the destruction done by time and worms. The beauty!
Probably only for this latest news I would have loved this book, and not only for the journey between the memories and bookstores around the world. Beautiful.

Henry Hitchings
Going for books. The world in 15 bookstores

Letto in una serata di tante risate e qualche lacrima. Perchè questo libro è un po' un insieme di entrambe le cose.
Francesco Abate, trapiantato, ci racconta di una gita fatta in torpedone con un gruppo di trapiantati e le loro famiglie, direzione Bosa. Abate, o come chiamato nel libro, Checco, non è proprio felicissimo all'idea ma viene costretto. Il viaggio, seppure quella che sembra una semplice gita, finisce per essere un viaggio della speranza, in quanto i partecipanti hanno tutti, chi più chi meno, acciacchi, esigenze impellenti, farmaci da prendere, regole da rispettare... e ognuno ovviamente con le proprie personalità molto spiccate. La loro è una seconda vita, e la vogliono vivere giustamente fino in fondo!
C'è spazio per tantissime risate, le battute in sardo sono probabilmente quelle che mi hanno fatto più ridere, perchè era cosa di casa!
Ma ci sono stati anche dei momenti più seri, giustamente, momenti in cui mi sono quasi commossa. Il ricordo di chi ha donato i propri organi perchè la vita di qualcun altro possa andare avanti e la tenerezza con cui Francesco Abate ne parla sono sentimenti preziosi e che è giusto rimangano sempre. Come è giusto andare avanti, vivere sempre intensamente perchè la vita, prima e seconda che sia, è sempre un dono prezioso e da non sprecare.
Un libro da leggere, per sorridere e per riflettere.

Francesco Abate
Torpedone Trapiantati
Einaudi
Euro 15

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Read in an evening of many laughters and a few tears. Because this book is a bit of a combination of both.
Francesco Abate, transplanted, tells us about a bus trip with a group of transplanted and their families, direction Bosa. Abate, or as he is called in the book, Checco, is not really happy at the idea but forced. The journey, even if what seems like a simple trip, ends up being a journey of hope, because the participants have all, some more than others, aches and pains, urgent needs, drugs to be taken, rules to be respected... and everyone obviously with their very strong personalities. Theirs is a second life, and they want to live rightly to the end!
There is room for lots of laughter, the Sardinian jokes are probably the ones that made me laugh, because it was home!
But there were also some more serious moments, rightly, moments when I almost moved. The memory of those who donated their organs because the life of someone else can go on and the tenderness with which Francesco Abate talks about them are precious feelings and that it is always right to remain. How it is right to go on, always live intensely because life, first and second that it is, is always a precious gift and not to waste.
A book to read, to smile and to reflect.

Francesco Abate
Transplanted Bus

Scrittore e drammaturgo francese, maestro del romanzo storico grazie a capolavori come Il Conte di Montecristo e i Tre Moschettieri, muore il 5 dicembre del 1870 Alexandre Dumas (padre).

L'ultima decina d'anni di vita dello scrittore furono passati spesso in viaggio: lo scrittore infatti, già famoso per l'uscita dei suoi romanzi più famosi, viaggiò in lungo e in largo per l'Europa. Addirittura, nel 1860 raggiunse Garibaldi partito con la Spedizione dei Mille, fornendogli armi, munizioni e camicie rosse. Dello stesso divenne poi amico e addirittura gli vennero affidati lavori di fondazione del giornale garibaldino "Indipendente" e nel periodo che trascorse nel sud Italia scrisse un'importante storia dei Borboni.
Tra il 1865 e il 1867 viaggiò attraverso Austria, Ungheria, Italia e Germania.
Nel 1870 una malattia vascolare lo lascia semiparalizzato e lo scrittore si trasferisce nella villa del figlio Alexandre Dumas (l'autore del La Signora delle Camelie) a Puys, vicino a Dieppe. Qui inizia a scrivere un ultimo romanzo, che avrebbe dovuto completare la trilogia iniziata con La Regina Margot e i Tre Moschettieri.
Sebbene Alexandre Dumas avesse espresso le proprie volontà dicendo che sperava "di rientrare nella notte dell'avvenire nello stesso luogo dal quale sono uscito dalla vita del passato, in quell'affascinante cimitero (di Villers-Cotterets, sua città natale) che ha più l'aria di un'aiuola fiorita dove fare giocare i bambini che di un posto per far dormire i cadaveri", nel 2002 le sue ceneri vennero traslate nel Pantheon di Parigi, dove riposano tutti i grandi di Francia.


Fonte: Wikipedia - Alexandre Dumas (padre)

L'ultima dimora di... Alexandre Dumas padre

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mercoledì 5 dicembre 2018

Terzo dei racconti fuori serie di Murakami che ho letto, dopo Ranocchio salva Tokyo e L'assalto alle panetterie. Probabilmente è anche quello che mi è piaciuto di più. Da un giorno all'altro, senza un'apparente spiegazione, una donna con una vita normalissima, madre e moglie, non riesce più ad addormentarsi. Tutto intorno a lei non cambia, nessuno se ne accorge, e lei stessa non ha nessuna differenza fisica, non sente la stanchezza. Ma non riesce più a prendere sonno.
Quello che però succede è che non dormendo guarda con più attenzione la sua vita. Quella che prima era una vita di doveri, di moglie e madre per prima cosa, ora è una vita in cui finalmente c'è spazio per lei, per la sua curiosità. Riprende a leggere, si concede notti tutti per lei dove si dedica ai suoi libri e a qualche sfizio come il cognac e il cioccolato. Fa lunghissimi giri in macchina. Nelle ore in cui il mondo dorme, lei vive.
L'ho trovato il racconto più bello dell'autore, la giusta miscela di visionario e di reale. Le illustrazioni completano perfettamente il libro, bellissime e di grande impatto.
Il più bello tra i racconti fuori serie.

Haruki Murakami
Sonno
Einaudi
Ebook
MLOL

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Third of the Murakami out of series stories I've read, after "SuperFrog saves Tokyo" and "The Second Bakery Attack". It's probably the one I liked most. From dau to day, without a manifest explanation, a woman with a normal life, mother and wife, can no longer fall asleep. Everything around her doesn't change, no one notices it, and she herself has no physical difference, she doesn't feel tired. But she can no longer sleep.
But what happens is that, not sleeping, she watches her life more closely. What was once a life of duties, as wife and mother first, now is a life in which there is finally space for her, for her curiosity. She goes back to reading, she grants nights all for her where she dedicates herself to her books and to some whims like cognac and chocolate. She takes long drives in the car. In the hours when the world sleeps, she lives.
I've found this one the best short story of the author, the right blend of visionary and real. The illustrations perfectly complement the book, beautiful and of great impact.
The most beautiful among the stories out of series.

Haruki Murakami
Sleep

Negli ultimi anni della sua vita, lo scrittore scozzese Robert Louis Stevenson era già famoso in patria grazie a capolavori come L'isola del tesoro e soprattutto il celeberrimo "Dottor Jekyll e Mr Hyde".
Nel 1887, dopo la morte del padre, torna in America dove il successo del Dottor Jekyll era stato enorme. Ma per motivi di salute deve prima ritirarsi nella stazione climatica di Saranac e poi, ispirato anche dai racconti delle avventure esotiche di Melville, con la famiglia partì per una crociera verso la Polinesia, Tahiti e le Hawaii.
La sua salute ne trae un incredibile giovamento e fu così che, dopo un'iniziale sosta a Honolulu, si trasferisce a Upolu, la principale isola delle Samoa, dove comprò 400 acri di terra dove stabilirsi. Visse qui fino alla morte, riverito dagli indigeni che lo chiamavano Tusitala "narratore di storie", e scrisse molte ballate e racconti. Viaggiò anche molto, esplorando le isole circostanti ed entrando spesso in contatto con le elitè del luogo, diventando anche amico della nipote del re delle Hawaii, la quale aveva ascendenze scozzesi.

Il 3 dicembre 1894, mentre parlava con la moglie e cercava di aprire una bottiglia di vino, esclamò "What's That?", chiese alla moglie se la sua faccia apparisse strana, e poi collassò. Morì dopo un paio di ore, probabilmente a causa di emorragia cerebrale. Aveva 44 anni. I Samoani vegliarono il suo corpo durante la notte e la mattina dopo lo portarono a spalla al vicino Monte Vaea, dove lo scrittore venne sepolto in un'altura da cui si poteva vedere il mare. Sulla tomba venne inciso l'epitaffio che lui stesso aveva scritto:

Under the wide and starry sky
Dig the grave and let me lie
Glad did I live and gladly die
And I laid me down with a will
This be the verse you grave for me
Here he lies where he longed to be
Home is the sailor, home from the sea
And the hunter home from the hill


Questo di Silvia Federici credo sia uno dei saggi più belli che abbia letto di recente. Non solo l'argomento è molto interessante, ma è trattato con un'incredibile ricerca storica, economica, politica e sociale, ed è scritto con uno stile molto scorrevole, un libro che ti cattura e che non puoi abbandonare.
Insomma, per quanto mi riguarda questo libro è perfetto.
La caccia alle streghe è un argomento che mi appassiona e mi interessa, e la trattazione qui proposta è eccellente.
Si ritrova un filo conduttore in molte delle persecuzioni di ogni tipo avvenute nella storia dell'uomo, usare il terrore e la tortura come mezzi per assoggettare un genere di persone per i propri scopi. Più andavo avanti nella lettura, più ritrovavo certi comportamenti umani che fanno parte dell'intera storia umana, anche di quella attuale. Sempre c'è stato un nemico da assoggettare e addomesticare, che siano le donne, i neri, gli ebrei, i diversi di ogni genere.
Un libro di grande interesse e grande valore, uno spunto di riflessione che impossibile non porti a un senso di rabbia pensando a quello che siamo stati e che è insito nel genere umano.
Perfetto.

Silvia Federici
Calibano e la strega
Mimesis
Euro 30

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This one by Silvia Federici I think it is one of the most beautiful essays I have read recently. Not only is the topic very interesting, but it is treated with an incredible historical, economic, political and social research, and it is written in a very flowing style, a book that captures you and that you cannot abandon.
In short, for me this book is perfect.
Witch hunt is a subject that fascinates me and interests me, and the treatise here proposed is excellent.
There is a common thread in many of the persecutions of every kind in human history, using terror and torture as a way of subjecting a kind of people for their own purposes. The more I went on reading, the more I found certain human behaviors that are part of the whole human history, including the current one. There has always been an enemy to be subjected and tamed, be it women, blacks, Jews, the different of all kinds.
A book of great interest and great value, a food for thought that lead to a sense of anger thinking about what we have been and that it is inherent in the human race.
Perfect.

Silvia Federici
Caliban and the witch

Siamo praticamente alla fine dell'anno! Fare un riepilogo ti porta a pensare a come il tempo passa e domani... beh, domani, è primo dicembre! Ridendo e scherzando, mancano 25 giorni a Natale e 31 all'anno nuovo! Pensiamo ai libri, vah, meglio!
Questo mese ho clamorosamente mandato a quel paese ogni buon proposito di non comprare libri e mi sono parecchio divertita! In ogni caso, credo di aver scelto bene, sono tutti libri che ricomprerei molto volentieri perché sono stati tutti acquisti scelti e voluti.
Anche i libri letti potrei consigliarveli tutti perché sono di grande qualità e belle letture. Ho molte recensioni arretrate che devo ancora postare, quindi non so dirvi se appariranno a dicembre... quello di Ester Viola invece già comparso. dovrei decisamente essere più rigorosa e aggiornata con le recensioni che pubblico, lo metto tra i buoni propositi del Nuovo Anno!

E ora, sembra davvero strano a dirsi, ma ci risentiamo i primi giorni dell'anno con questa rubrica e per farci gli auguri!


Libri letti

Lily King - Euphoria
Michela Murgia - L'inferno è una buona memoria
Simona Vinci - Parla, mia paura
Ester Viola - Gli spaiati
Haruki Murakami - Sonno
William Shakespeare - La tempesta
Francesco Abate - Torpedone trapiantati
Jessica Fellowes - L'assassinio di Florence Nightingale Shore

Libri comprati

Philip Roth - Perchè scrivere?
William Shakespeare - La tempesta
Ester Viola - Gli spaiati
Mario Vargas Llosa - Avventure della ragazza cattiva
Pierluigi Serra - Sardegna misteriosa ed esoterica
Zadie Smith - NW
Mario Vargas Llosa - Il narratore ambulante
Arthur M. Schlesinger Jr - I mille giorni di John F. Kennedy

Libri regalati

Patrick McGrath - Follia

Libri presi in biblioteca

Simona Vinci - Parla, mia paura
Jessica Fellowes - L'assassinio di Florence Nightingale Shore
Francesco Abate - Torpedone trapiantati

Tutti i libri del mese: Novembre 2018

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sabato 1 dicembre 2018

Sono una delle fan della prima ora di Ester, seguita quasi con zelo religioso su Twitter e ora lettrice dei suoi due romanzi, il primo dei quali fieramente corredato di autografo (e presto spero anche il secondo).
In questo secondo capitolo, Olivia Marni, avvocato, si trasferisce dall'amata Napoli a Milano, per seguire Luca, il suo compagno, che lì si trasferisce per seguire l'ex moglie e i figli. Se il primo libro era la vita di una single e i suoi errori, questo è la vita di una che ora una famiglia ce l'ha imposta, e che deve abituarsi ai ritmi della vita in coppia, con i suoi pro e i suoi contro.
Idilliaco non è certo nè quello nè questo quadro, perchè nelle favole è bello credere ma questa è la realtà.
Quello che invece adoro ed è il motivo per cui continuerò a seguire Ester, è il suo modo di raccontare. Questa analisi dell'animo umano, mai santificato e mai demonizzato, perchè come la vita, nessuno di noi è perfetto. E più si va avanti a leggere e più ci si ritrova, più Ester ti legge la vita come se ti conoscesse da una vita, e non come se ti avesse visto una volta per dieci minuti per firmarti il libro all'ingresso di un piccolo auditorium dove eri arrivata con mezz'ora di anticipo.
A pag 202, e senza spoiler, ci sono io, o meglio, c'è la mia descrizione esatta.
Quella sottigliezza nell'analisi delle persone che ritrovo anche nei suoi Tweet. Avete presente quella frase celeberrima di Salinger, dove si dice che alla fine di un libro si vorrebbe che l'autore fosse un nostro amico per telefonargli? Ecco, siamo nei tempi moderni e a me basterebbe WhatsApp, ma la sensazione che ti lascia arrivare a pag 214 è esattamente quella.

Ester Viola
Gli spaiati
Einaudi
Euro 17

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I am one of the first supporters of Ester, followed almost with religious zeal on Twitter and now the reader of her two novels, the first of which proudly accompanied by an autograph (and soon I hope the second too).
In this second chapter, Olivia Marni, a lawyer, moved from her beloved Naples to Milan, to follow Luca, her partner, who moved there to follow his ex-wife and children. If the first book was the life of a single person and her mistakes, this is the life of someone who has now a family imposed on her, and who has to get used to the rhythms of life as a couple, with her pros and cons.
Idyllic is certainly not this one or that picture, because it is nice to believe in fairy tales but this is reality.
What I adore and is the reason why I will continue to follow Ester, is her way of telling. This analysis of the human soul, never sanctified and never demonized, because like life, none of us is perfect. And the more you go on reading and the more you find yourself, the more Ester reads your life as if she always knew you, and not as if she had seen you once for ten minutes to sign the book at the entrance of a small auditorium where you had arrived half an hour early.
On page 202, and without spoiler, there is me, or rather, there is my exact description.
That subtlety in the analysis of the people that I also find in her Tweets. Do you know that famous phrase by Salinger, where it says that at the end of a book you would like the author to be your friend to call him? Here, we are in modern times and I would just WhatsApp, but the feeling that lets you get to page 214 is exactly that.

Ester Viola
The unpaired

Ester Viola - Gli spaiati

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venerdì 30 novembre 2018

Ci sono quelle famiglie in cui pare che il talento venga tramandato di generazione in generazione. Nel 19 secolo, potevano essere portati ad esempio di quelle famiglie i Dumas, padre e figlio.
Figlio illegittimo di Dumas padre e di una modista, verrà riconosciuto solo all'età di sei anni. Comunque avrà un'ottima educazione e riceverà la migliore educazione possibile. Infatti circa ventenne si trasferirà a vivere vicino a Parigi, per stare con suo padre. Lì incontrerà Marie Duplessis, che gli ispirerà il suo capolavoro, La signora delle camelie. Questo verrà poi adattato da Giuseppe Verdi in un'opera teatrale che avrà grande successo: La Traviata. Grazie a questo lavoro, non solo fu più conosciuto di suo padre in vita, ma dominò la scena teatrale per la maggior parte della seconda metà del 19° secolo. Nel 1874 fu ammesso alla Académie francaise e nel 1894 gli venne conferita la Legion d'onore.

Il 27 novembre del 1895 morì a Marly-le-Roi, nell'Yvelines, e viene sepolto nel cimitero parigino di Montmartre. La sua tomba si trova a soli 100 metri da quella di Marie Duplessis.


Il 25 novembre del 1970 muore lo scrittore, poeta, regista  e drammaturgo giapponese Yukio Mishima. Tra i giapponesi famosi anche all'estero, deve questa sua notorietà anche al fatto di essersi suicidato tramite il rituale del seppuku.

Pur già conosciuto in patria, il suo libro più importante e che gli darà grande fama è "Confessioni di una maschera", nel 1949. Negli ultimi anni della sua vita, ormai importante personaggio pubblico, appare nel 1966 nel film "Patriottismo", racconto di un giovane ufficiale che decide di morire proprio tramite seppuku. Nel 1965 comparirà il primo volume della tetralogia "Il mare della fertilità", il cui ultimo volume viene pubblicato nel 1970.

Mishima si definì apolitico e antipolitico, aveva ideali come il patriottismo tradizionale e il culto dell'Imperatore, non come persona fisica ma come figura autoritaria.

Il 25 novembre 1970, con quattro fidati compagni del Tate no kai, il suo esercito privato, si barrica dentro l'ufficio del generale Mishita dell'esercito di autodifesa, e dal balcone di quell'ufficio, di fronte a un migliaio di uomini del reggimento di fanteria, tiene il suo ultimo discorso: l'esaltazione dello spirito del Giappone attraverso la figura dell'imperatore, e contro il trattato di San Francisco, visto come un arrendersi del Giappone all'Occidente. Intendeva il suo discorso come un tentativo di inspirare un colpo di stato per ridare pieni poteri all'Imperatore, a lui tolti alla nuova costituzione del 1947, e restituire al Giappone il suo vero carattere. Riuscì però solo a irritare i militari, che lo insultarono e schernirono. Il suo discorso terminò dopo pochi minuti, dopo il quale rientrò nell'ufficio e si toglie la vita tramite seppuku. Masakatsu Morita avrebbe dovuto dargli il colpo di grazia ma sbagliò il colpo, al seguito di questo anche lo stesso Morita si trafisse per la vergogna. Il colpo definitivo allo scrittore venne dato da un altro compagno, Hiroyasu Koga.
I tre sopravvissuti si consegnarono alla giustizia e vennero condannati a quattro anni per l'occupazione del ministero.

La tomba di Yukio Mishima si trova nel Cimitero Tama, a Tokyo. Nella tomba vi è inscritta la frase "tomba della famiglia Hiraoka", in quanto il vero nome dello scrittore era infatti Kimitake Hiraoka.


Fonte: Wikipedia IT e EN, Yukio Mishima

L'ultima dimora di... Yukio Mishima

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domenica 25 novembre 2018

Devo fare un breve tuffo nel passato come premessa obbligata.
Dal momento in cui ho letto questo libro, non sono più stata la stessa. Avevo meno di 18 anni, mi era stato regalato da un'amica di famiglia. Non so se l'avesse scelto sotto consiglio di una libraia o se fosse stata una scelta ragionata, o se invece quel volume rosso era stato selezionato per la sua grandezza e sicuramente sarebbe piaciuto a me che in famiglia ero famosa per apprezzare i cosiddetti "mattoni".
Comunque sia stato, quel libro è stato letto e riletto, e amato. E soprattutto mi ha cambiata in modo profondo. Mi ha aperto un portone su un mondo che non mi immaginavo nemmeno, un mondo di donne potenti, di donne che governavano un potere, di donne che con le loro decisioni valevano quanto se non di più di un uomo, anche di un re. Le storie mitologiche di cui avevo tanto letto, non erano più solo storie di maschi. Le donne c'erano ed erano figure importanti.
Inoltre, un mondo in cui la religione non era solo quella cristiana cattolica in cui ero cresciuta, ma una religione più vicina alla natura, all'uomo che sia uomo o donna.

Ai tempi però, non pensavo che fosse un libro così conosciuto. Credevo di essere una delle poche ad averlo letto. Le mie amiche non lo conoscevano e solo dopo potei confrontarmi con questo libro solo con quelle che erano più vicine al mondo dei giochi di ruolo o al mondo dark. Comunque, continuavo a credere di essere una di poche a conoscere e amare questo libro.
E il fatto che poi un'autrice che amo come Michela Murgia abbia scritto un libro proprio su quello, beh, è stato quasi un regalo per quella me ragazzina di tanto tempo fa. Perchè mi sono ritrovata nel suo sentire, parte di una comunità di persone che sono state toccate profondamente da quel libro.
Il libro è un'analisi dei vari aspetti del romanzo: uno studio delle singole personalità femminili, Viviana, Morgana, Igraine, Morgause, Ginevra; della religione come elemento fondamentale della storia; delle relazioni di potere e di magia. E anche, come la stessa Murgia ha scoperto questa storia e cosa ha portato nella sua vita e nel suo pensiero.
Se come me avete amato il libro e l'avete anche letto un paio di volte, sarà un ritornare in quelle pagine e ritrovare propri pensieri nei pensieri della Murgia, o altrimenti un modo per scoprirlo e per apprezzarne i diversi livelli di analisi presenti.
Sono delle visioni su Le nebbie di Avalon, avrei voluto fosse lungo il doppio per rimanere ancora un po' in quel mondo, tra quelle personagge fantastiche.

Michela Murgia
L'inferno è una buona memoria
Marsilio
Euro 12

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I'm briefly dipping into the past as an obligatory premise.
From the first moment I've read this book, I have not been the same. I was not yet 18, it has given to me as present by a family friend. I don't know if she had chosen it on the advice of a bookseller or if it had been a reasoned choice, or if that volume had been selected for its size and certainly would have liked me that in the family I was famous for appreciating heavy, big books.
Whatever it was, that book was read and re-read, and loved. And above all it has changed me profoundly. It opened a door to me on a world that I did not even imagine, a world of powerful women, women who ruled power, women who with their decisions were worth as much more than a man, even a king. The mythological stories I had read so much about were no longer just stories of males. The women were there and they were important figures.
Moreover, a world in which religion was not only the Catholic Christian in which I had grown up, but a religion closer to nature, to mankind who is man and woman.

At the time, however, I did not think it was such a well-known book. I thought I was one of the few to have read it. My friends didn't know it and only later I could deal with this book only with those who were closer to the world of role-playing games or the dark world. However, I continued to believe that I was one of the few to know and love this book.
And the fact that then a writer who I love as Michela Murgia wrote a book about that, well, it was almost a gift for that little girl from a long time ago. Because I found myself in her feeling, part of a community of people who have been deeply touched by that book.
This essay is an analysis of the various aspects of the novel: a study of individual female personalities, Viviane, Morgana, Igraine, Morgause, Gwenhwyfar; of religion as a fundamental element of history; of relations of power and magic. And also, as the same Murgia has discovered this story and what it has brought in her life and in her thinking.
If, like me, you have loved the book and you have read it a couple of times, it will be a return to those pages and find your own thoughts in the thoughts of the Murgia, or otherwise a way to discover it and to appreciate the different levels of analysis.
They are visions of The Mists of Avalon, I wish it were twice as long to remain a bit in that world, among those fantastic characters.

Michela Murgia
Hell is a good memory

Se ci sono dei romanzi che maggiormente esplorano la vita selvaggia dei cercatori d'oro, un violento mondo selvaggio in cui gli uomini sono senza scrupoli e gli animali, loro compagni, lo sono altrettanto e sentono il "richiamo della foresta", sono quelli di Jack London. La stessa vita dell'autore è stata una vita vagabonda, sempre in viaggio, fatta di diversi lavori fino a dedicarsi completamente alla scrittura dopo l'uscita del suo romanzo più famoso, Il richiamo della foresta, nel 1903.

Nel 1905 London acquistò un ranch in California, nella speranza di renderlo un affare imprenditoriale. Lo scrittore si buttò con grande energia nella missione, assumendo lavoratori esperti, informandosi su grandi tomi e manuali di agricoltura. Il ranch fu però un fallimento. Chi gli era amico, lo imputò a sfortuna, gli altri dissero che London giocava solo a fare l'imprenditore, che era via dal luogo per sei mesi all'anno e che era distratto da altre cose o dedito all'alcolismo. La sfortuna ebbe comunque peso, in quanto proprio quando il complesso era quasi finito e a due settimane dal trasferimento di London e la moglie, venne completamente distrutto da un incendio.
L'ultimo viaggio dello scrittore fu alle Hawaii, dove rimase otto mesi e si incontrò con varie personalità tra cui la Regina Lili'uokalani. Tornato in patria nel luglio 1916, si rimise al lavoro pur soffrendo di insufficienza renale.
Al tempo della morte, oltre a questo, soffriva di dissenteria e dei postumi di alcolismo avanzato, che lo portava ad avere grossi dolori e ad abusare di morfina.
Jack London muore il 22 novembre 1916 in un cottage del suo ranch, all'età di 40 anni.. Il suo funerale venne celebrato il 26 novembre, ed erano presenti solo i familiari, gli amici più stretti e coloro che lavoravano nella proprietà. Secondo le sue volontà, venne cremato e le sue ceneri vennero sepolte nel ranch, in un luogo da lui scelto, sotto una grande pietra.


L'ultima dimora di... Jack London

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giovedì 22 novembre 2018

Non so a che numero sono arrivata con le raccolte di racconti di David Sedaris lette. Forse mi mancano i più recenti, ma la sua produzione precedente ce l'ho tutta.
Le sue storie sono surreali e lui le racconta in un modo talmente sarcastico che non è possibile non divertirsi. Il suo mondo di elfi di Babbo Natale in grandi magazzini, di disabili in giro per gli Stati Uniti, di morte e di disturbi ossessivi-compulsivi. Sedaris è lo scrittore meno politically correct che potete trovare in giro, lo sa e rende il carico sempre più pesante.
Adoro la sua scrittura e i suoi racconti sono una delle cose più divertenti della letteratura di oggi. Adoro lui e ogni volta che esce una nuova intervista non me la perdo. Perchè lui è come la sua narrativa: spiazzante, intelligente, sarcastico.
Meraviglioso.

David Sedaris
Ciclopi
Mondadori
Euro 15

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I don't know how many David Sedaris' stories collections I have already read. Maybe I miss the most recent ones, but I have all of his previous production.
His stories are surreal and he tells them in such a sarcastic way that it's impossible not to have fun. His world of Santa Claus elves in department stores, disabled people around the United States, death and obsessive-compulsive disorder. Sedaris is the least politically correct writer you can find around, he knows and he makes the load heavier.
I love his writing and his stories are one of the funniest things in today's literature. I love him and every time a new interview comes out I can't miss it. Because he is like his narrative: unsettling, intelligent, sarcastic.
Wonderful.

David Sedaris
Barrel Fever, Naked

David Sedaris- Ciclopi

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mercoledì 21 novembre 2018

Cosa si salva della nostra umanità quando la guerra è intorno a noi? Qual è l'ultimo libro che si salverà?
Questi sono gli interrogativi che questo testo teatrale affronta e a cui cerca di dare una risposta. Tre personaggi in scena, un professore universitario, il suo assistente e una studentessa, al centro dei quali una stufa a cui è rimasto solo un combustibile, i libri che riempiono la stanza dove vive il professore.
Bruciarli o salvarli? E quale lasciare al sicuro dalla fame del fuoco?
Il primo che brucerà sarà il segnale per una discesa nell'amoralità, in un mondo in cui i valori verranno messi in discussione.
Non ricordo per quale motivo ho cercato questo testo in biblioteca, ma ringrazio di averlo fatto.
Lettura intensa, temi impegnativi affrontati con decisione.
Devo ammettere, ho colto con un sospiro di sollievo il fatto che i titoli bruciati fossero invenzioni di sana pianta dell'autrice. Credo che mi avrebbe toccato maggiormente nel profondo.
Non conoscevo la scrittrice, ma mi interessa adesso approfondire il suo lavoro.

Amélie Nothomb
Libri da ardere
Robin edizioni
Euro 5,16

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What is saved of our humanity when the war is around us? Which is the last book that will be saved?
These are the questions that this theatrical text deals with and tries to answer. Three characters on stage, a university professor, his assistant and a student, at the center of which is a stove that has only one fuel left, the books that fill the room where the professor lives.
Burn them or save them? And which to leave safe from the hunger of the fire?
The first one that will burn will be the signal for a descent into amorality, in a world where values ??will be challenged.
I do not remember why I looked for this text in the library, but I 'm grateful for doing it.
Intense reading, challenging topics dealt with decisively.
I must admit, I caught a sigh of relief that the burnt titles were pure inventions of the author's. I think he would have touched me deeper.
I did not know the writer, but I'm not interested in deepen her work.

Amélie Nothomb
Human Rites

Ho amato profondamente I monologhi della vagina. Un libro così potente, e pieno di forza femminile, e vero.
Ho ritrovato molto di quel libro in questo. Non solo dal punto di vista strutturale, con brevi spezzoni dedicati a ogni storia, in forma di poesia o di racconto. Ma anche e soprattutto dal punto di vista emozionale, dando tributo al titolo.
Sono tutte storie molto forti, dure. Mi ha scosso il Manuale di sopravvivenza alla schiavitù sessuale per adolescenti. Non è un figlio, è un forse e Dimmi come si fa a essere una ragazza oggi, sono due esempi perfetti della grandezza di questo libro.
Il fatto è che dovrei nominarveli tutti ma sarebbe complicato. Perchè interamente questo libro è magnifico.

Eve Ensler
Io sono emozione. La vita segreta delle ragazze
Piemme
Euro 14,50

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I deeply loved the Monologues of the Vagina. A so powerful book, and full of feminine strength, and true.
I've found a lot of that book in this. Not only from the structural point of view, with short pieces dedicated to each story, in the form of poetry or short story. But also and above all from the emotional point of view, giving tribute to the title.
They are all very strong, hard stories. "The Survival Guide to Sexual Slavery for Teenagers" has moved me. "It's not a child, it's a maybe", and "Tell me how you can be a girl today", they're two perfect examples of the greatness of this book.
The fact is that I should name them all but it would be complicated. Because this whole book is magnificent.

Eve Ensler
I am emotion. The secret life of girls

Nel mio caso, questo è stato il libro perfetto da leggere. Venivo da un periodo non bello, e necessitavo di qualcosa di forte, qualcosa che tirasse fuori emozioni. A livello umano, avrei preferito qualcosa di meglio di questa carneficina, ma si trova quello che si cerca.
Siamo in un Giappone distopico, dove quarantadue ragazzini, un'intera classe di terza media, viene rapita, narcotizzata e spedita in un'isola disabitata, dove parteciperanno al Programma, organizzato dal governo. Il "gioco" consiste nell'uccidersi a vicenda, e colui o colei che sopravvivrà sarà il vincitore del gioco. Ognuno di loro ha al collo un collare, che segnala costantemente la loro posizione e registra le loro conversazioni, ed è dotato di un sacco che contiene, assolutamente in modo casuale, un'arma. Così che, nel caso più totale, c'è chi può contare su una mitragliatrice e chi, invece, sulla corda di un strumento musicale.
C'è uno studio dell'animo umano incredibile, fatto attraverso le vicende di questi ragazzini. C'è chi continua a lottare per restare umano, chi non sente alcuna emozione e partecipa al gioco, chi dubita degli altri, chi decide di non partecipare in alcun modo e si suicida, chi ricorre ai sotterfugi, chi alla tecnologia... insomma, è davvero una lettura incredibile.
Sono 663 pagine, ma io le ho lette in tre giorni. Non riuscivo a staccarmi, è stata un'esperienza di completo assorbimento in un libro, ne dovevo parlare con chiunque, interessato o no. Inoltre, pur sembrando tanti 42 personaggi, l'autore riesce a centellinarli perfettamente, senza mai caricare chi legge.
Insomma, un capolavoro della letteratura distopica, con i tipici tratti della letteratura giapponese.
Nota a margine, da questo libro sono stati tratti un manga e un film, ma se sul primo non posso esprimermi, del secondo ho visto qualche spezzone e dopo il libro non fa paura proprio per niente... non so se per gli "effetti speciali" di qualità infima, o per la recitazione che è abbastanza da cani. O probabilmente entrambi.
Se volete avvicinarvi a questa storia, assolutamente il libro.
E adesso torno a quel momento in cui è difficile scegliere cosa leggere dopo, perchè qualunque cosa non sarà a quel livello.

Koushun Takami
Battle Royale
Mondadori
Euro 12

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In my case, this was the perfect book to read. I came from a not beautiful period, and I needed something strong, something that pulled out emotions. On a human level, I would have preferred something better than this carnage, but you find what you are looking for.
We are in a dystopian Japan, where forty-two kids, an entire third-year class, is kidnapped, narcotized and sent to an uninhabited island, where they will participate in the Program, organized by the government. The "game" consists in killing each other, and the one who survives will be the winner of the game. Each of them has a collar around his neck, constantly indicating their position and recording their conversations, and is equipped with a sack containing, absolutely randomly, a weapon. So that, in the most total case, there are those who can count on a machine gun and who, instead, on the string of a musical instrument.
There is an incredible study of the human soul, done through the events of these kids. There are those who continue to struggle to remain human, those who do not feel any emotion and participate in the game, who doubts others, who decides not to participate in any way and commit suicide, those who resort to subterfuge, who technology... in short , it's really an incredible reading.
It's made by 663 pages, but I read them in three days. I could not get away, it was an experience of complete absorption in a book, I had to talk to anyone, interested or not. Moreover, even if it seems that 42 characters are too many, the author manages to sip it perfectly, without ever loading the reader.
In short, a masterpiece of dystopian literature, with the typical traits of Japanese literature.
Side note, from this book have been drawn a manga and a movie, but if I cannot express myself on the first, I saw some pieces of the second and after the book it is not scary at all... I do not know if for the "special effects" of the lowest quality, or for the terrible acting. Or probably both.
If you want to approach this story, absolutely the book.
And now I go back to that moment when it is difficult to choose what to read after, because anything will not be at that level.

Koushun Takami
Battle Royale

Io sono una di quelle che appena vedono il nome di uno dei propri scrittori preferiti nella copertina di un libro, lo prende, qualunque sia l'argomento.
E quando l'autrice in copertina è Virginia Woolf... beh, non c'è santo che tenga.
Questo volume è più un'antologia della Woolf, con una selezione dei brani fatta prendendo in considerazione quelli che parlano di cibo e del suo rapporto con il mangiare e la cucina.
Scopriamo così che era una donna che amava la convivialità e a cui piaceva anche cucinare. Una padrona di casa che ambiva a essere una Signora Dalloway reale ma che in realtà aveva qualche problema nel relazionarsi con le persone di servizio, dovuto al fatto che, per quanto progressista e socialista fosse, conservava un retaggio di snobismo di classe, e le risultava incredibile accettare il fatto che la sua cameriera, ignorante e di classe bassa, votasse come lei.
Un libro su un aspetto poco conosciuto della scrittrice inglese, un interesse per la cucina espresso non solo tra le quattro mura domestiche, con il marito Leonard, la famiglia e gli amici, ma anche nelle sue immortali opere.
Interessante.

Elisabetta Chicco Vitzizzai
Alla tavola di Virginia Woolf
Il leone verde Edizioni
Euro 10

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I am one of those who just have to see the name of one of their favorite writers on the cover of a book, and I have to take it, whatever the subject.
And when the author on the cover is Virginia Woolf... well, that's no excuse.
This volume is more an anthology of Mrs Woolf, with a selection of pieces made taking into account those that talk about food, eating and cooking.
So we find out that she was a woman who loved conviviality and who also liked to cook. A lady who aspired to be a real Mrs Dalloway but who actually had some problem in relating to the service people, due to the fact that, although progressive and socialist, she kept a legacy of class snobbery, and was unbelievable for her to accept the fact that her ignorant, low-class waitress voted like her.
A book about a little-known aspect of the English writer, an interest in cooking expressed not only in the four walls of the house, with her husband Leonard, her family and friends, but also in her immortal works.
Interesting.

Elisabetta Chicco Vitzizzai
At the table of Virginia Woolf

Shakespeare è ormai da tempo imperituro un mio grande amore. Vabbè, probabilmente non è proprio una dichiarazione di grande originalità, il Bardo è un po' come i Beatles, se non ti piacciono è perchè in realtà non li hai capiti.
Anche se a me invece i Fab Four non piacciono e dormo bene lo stesso, mentre Shakespeare è grande amore per sempre.
Piano piano sto portando a compimento la lettura completa di tutte le sue opere, un lavoro di grande bellezza. Adesso era da un po' che non andavo avanti, e avevo bisogno di una dose del suo mondo.
Il saggio di Jan Kott fa una panoramica completa dell'opera e del teatro shakesperiano, fermandosi comunque per approfondire alcune delle sue opere più famose. Re Lear, Amleto, Coriolano, La Tempesta, Sogno di una notte di mezza estate, vengono presi e scandagliati dettagliatamente, e studiati quasi verso dopo verso, battuta dopo battuta.
C'è un lavoro di critica e di studio del teatro incredibile. Non solo quello elisabettiano, ma vi è un raffronto continuo anche con Racine, Beckett, Laurence Olivier, e poi con Machiavelli, Leonardo...
Insomma, è un saggio davvero ricchissimo, molto interessante per chi è interessato all'argomento.
Io l'ho amato molto, mi ha spiegato ancora più approfonditamente questo mondo.
243 pagine di testo. Su Shakespeare ci sarebbe da scriverne 10 volte tanto e ancora non sarebbe abbastanza.

Jan Kott
Shakespeare nostro contemporaneo
Feltrinelli
Euro 10

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Shakespeare has long been a great love of mine. Oh well, probably it is not really a declaration of great originality, the Bard is a bit like the Beatles, if you do not like it is because you have not actually understood them.
Even if I don't like the Fab Four and I sleep well the same, while Shakespeare is great love forever.
Slowly I'm completing the complete reading of all his works, a work of great beauty. Currently I hadn't been going on for a while, and I needed a dose of his world.
Jan Kott's essay gives a complete overview of Shakespeare's opera and theater, stopping anyway to elaborate on some of his most famous works. King Lear, Hamlet, Coriolanus, The Tempest, A Midsummer Night's Dream, are taken and plumbed in detail, and studied almost verse to verse.
There is a incredibile work of criticism and study of theater. Not only the Elizabethan one, but there is also a continuous comparison with Racine, Beckett, Laurence Olivier, and then with Machiavelli, Leonardo...
In short, it is a very rich essay, very interesting for those interested in the subject.
I loved him so much, he explained this world to me even more in depth.
243 pages of text. About Shakespeare one would have to write 10 times as much and it still wouldn't be enough.

Jan Kott
Shakespeare our contemporary

Questo è uno dei racconti di Murakami, "serie di fuori serie", che sono usciti in versione illustrata da grandi fumettisti. Ho letto qualche mese fa "Ranocchio salva Tokyo" e ricordo di non essere impazzita per un racconto che era oltre il solito parallelo tra due mondi che amo di Murakami, e anche per lo stile illustrativo che non rispondeva molto ai miei gusti.
Questo di cui vi parlo oggi è già più nelle mie corde. Il racconto, di cui non posso citare molto perchè talmente denso che dire qualcosa sarebbe sempre uno spoiler, è maggiormente relativo all'umanità delle persone, non è così strano e fuori dal mondo da non sembrare comprensibile e capibile.
E anche il genere illustrativo, più semplice e immediato, mi risulta più gradevole.
Complessivamente una lettura interessante, ma Murakami continua a non prendermi completamente, per quanto capisca il suo genio e l'appeal che può avere sulle persone. Ma questo è un giudizio assolutamente personale, che niente ha a che fare con il fatto che comunque lo consiglio perchè è un autore da leggere.

Haruki Murakami
Gli assalti alle panetterie
Einaudi
Ebook
MLOL

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This is one of the short stories of Murakami, "series out of series", which came out in illustrated version by great cartoonists. I've read a few months ago "Frog saves Tokyo" and remember not to be crazy for a story that was beyond the usual parallel between two worlds that I love in Murakami, and also for the style of illustration that did not meet much my taste.
The one about I speak to you today is more my kind. The story, which I can not mention much because so dense that saying something would always be a spoiler, is more related to the humanity of people, it is not so strange and out of the world to not seem understandable.
And even the illustrative kind, simpler and more immediate, is more pleasant to me.
Overall it's an interesting reading, but Murakami still does not get along with me completely, as far as I understand his genius and the appeal he has on people. But this is an absolutely personal judgment, which has nothing to do with the fact that I still recommend it because it is an author to read.

Haruki Murakami
The assaults of the bakeries

Oggi torniamo alla rubrica L'ultima dimora di..., devo ammettere, una delle cose di cui maggiormente mi piace scrivere in questo blog. Un po' per influenza dei Sepolcri di Foscolo, che mi hanno portato a vedere sempre in aura romantica i cimiteri e le tombe, il fatto che ai morti ormai non interessa più, ma quei monumenti sono fatti per noi vivi, per ricordarci di chi ci ha preceduto, per tenere viva la memoria.
Inoltre, mi piace scrivere per conoscere meglio autori che normalmente non "frequento" tanto, di cui conosco per sommi capi l'opera e la storia. Uno di questi è Arthur Rimbaud, morto il 10 novembre 1891.

Il poeta francese ebbe una vita alquanto errabonda e viaggiò moltissimo, mantenendosi con lavori occasionali e vagabondando. Dal 1880 fino all'anno della morte, risiedette in Africa dove si diede al commercio, con affari anche alquanto prosperi. Nel mentre, in Francia si imponeva la sua fama come poeta. Egli però non aveva in progetto di tornare in Francia o di tornare a dedicarsi alla poesia. Purtroppo, dei dolori e dei rigonfiamenti alla gamba destra lo portarono dal medico italiano Leopoldo Traversi che fece una diagnosi di sinovite tubercolare e gli impose di tornare in Europa, prospettandogli la possibilità della amputazione.
Il 7 maggio sbarcò a Marsiglia.
Il 20 maggio venne ricoverato e il 27 maggio gli viene amputata la gamba.
Dimesso dall'ospedale, il poeta tornò a Roche dove usciva in carrozza e sostava nei luoghi più frequentati del paese per passare le giornate. I suoi dolori però non cessarono e le braccia perdevano forza. Ricoverato di nuovo in ospedale in agosto, in ottobre le sue braccia non funzionavano più e i medici gli davano pochi mesi di vita. Spesso delirava.
Il 10 novembre, alle 2 del pomeriggio, uno dei maggiori poeti francesi muore.
Verrà sepolto nella tomba di famiglia a Charleville, la città della Francia del nord dove era nato, accanto al nonno materno e alla sorella Vitalie.


Fonte: Wikipedia - Arthur Rimbaud

L'ultima dimora di... Arthur Rimbaud

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sabato 10 novembre 2018

Mi sento malissimo anche solo a pensare che sto per scrivere quello che sto per scrivere, ma devo affrontare le mie paure.
Ho letto tutti i libri di Ian McEwan e questo qui è il più brutto. O meglio, il meno riuscito.
L'idea di base sarebbe anche avvincente: un uomo, Stephen Lewis, autore, per caso, di libri per bambini, perde di vista la figlia mentre sono insieme a fare la spesa. L'incubo di tutti i genitori.
E così la sua vita, il suo matrimonio, le sue certezze dovranno affrontare questo uragano che vi si è abbattuto.
E bambini tornati dal passato, uomini tornati bambini, bambini scomparsi... l'innocenza dell'infanzia nella sua versione più cruda e McEwaniana.
Sarà per il fatto che non amo particolarmente i bambini, e quando leggo autobiografie la tentazione di saltare la parte dell'infanzia è sempre molto forte, ma questo libro non mi ha conquistato.
Lo stile di Ian McEwan è sempre quello, ma forse questa volta non ci ha messo tutto stesso, quella verve, quell'essere così sorprendente.
Per non parlare del finale, che è in genere è la ciliegina sulla torta dei suoi romanzi.
Sono curiosa di vederne la trasposizione che ne hanno fatto, con Benedict Cumberbatch protagonista.
Insomma, adesso che ho letto tutto quello che ha pubblicato, non mi tocca altro che aspettare il nuovo romanzo. Mr McEwan, I'm waiting for you!

Ian McEwan
Bambini nel tempo
Einaudi
Euro 12

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I feel very bad even to think that I'm about to write what I'm about to write, but I have to face my fears.
I read all the books by Ian McEwan and this one is the ugliest. Or rather, the least successful.
The basic idea would also be compelling: a man, Stephen Lewis, author, by chance, of children's books, loses sight of his daughter while they are grocery shopping together. The nightmare of all parents.
And so his life, his marriage, his certainties will have to face this hurricane that has struck down.
And children returned from the past, men who return children, missing children ... the innocence of childhood in its most raw and McEwanian version.
It will be because I do not particularly love children, and when I read autobiographies the temptation to skip the part of childhood is always very strong, but this book has not won me over.
Ian McEwan's style is always that, but maybe this time he did not put it all together, that verve, that being so amazing.
Not to mention the ending, which is typically the icing on the cake of his novels.
I'm curious to see the transposition that they have done, with Benedict Cumberbatch as protagonist.
In short, now that I have read everything by him that has been published, all I have to do is wait for the new novel. Mr McEwan, I'm waiting for you!

Ian McEwan
Children in Time