novembre 2018

Sono una delle fan della prima ora di Ester, seguita quasi con zelo religioso su Twitter e ora lettrice dei suoi due romanzi, il primo dei quali fieramente corredato di autografo (e presto spero anche il secondo).
In questo secondo capitolo, Olivia Marni, avvocato, si trasferisce dall'amata Napoli a Milano, per seguire Luca, il suo compagno, che lì si trasferisce per seguire l'ex moglie e i figli. Se il primo libro era la vita di una single e i suoi errori, questo è la vita di una che ora una famiglia ce l'ha imposta, e che deve abituarsi ai ritmi della vita in coppia, con i suoi pro e i suoi contro.
Idilliaco non è certo nè quello nè questo quadro, perchè nelle favole è bello credere ma questa è la realtà.
Quello che invece adoro ed è il motivo per cui continuerò a seguire Ester, è il suo modo di raccontare. Questa analisi dell'animo umano, mai santificato e mai demonizzato, perchè come la vita, nessuno di noi è perfetto. E più si va avanti a leggere e più ci si ritrova, più Ester ti legge la vita come se ti conoscesse da una vita, e non come se ti avesse visto una volta per dieci minuti per firmarti il libro all'ingresso di un piccolo auditorium dove eri arrivata con mezz'ora di anticipo.
A pag 202, e senza spoiler, ci sono io, o meglio, c'è la mia descrizione esatta.
Quella sottigliezza nell'analisi delle persone che ritrovo anche nei suoi Tweet. Avete presente quella frase celeberrima di Salinger, dove si dice che alla fine di un libro si vorrebbe che l'autore fosse un nostro amico per telefonargli? Ecco, siamo nei tempi moderni e a me basterebbe WhatsApp, ma la sensazione che ti lascia arrivare a pag 214 è esattamente quella.

Ester Viola
Gli spaiati
Einaudi
Euro 17

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I am one of the first supporters of Ester, followed almost with religious zeal on Twitter and now the reader of her two novels, the first of which proudly accompanied by an autograph (and soon I hope the second too).
In this second chapter, Olivia Marni, a lawyer, moved from her beloved Naples to Milan, to follow Luca, her partner, who moved there to follow his ex-wife and children. If the first book was the life of a single person and her mistakes, this is the life of someone who has now a family imposed on her, and who has to get used to the rhythms of life as a couple, with her pros and cons.
Idyllic is certainly not this one or that picture, because it is nice to believe in fairy tales but this is reality.
What I adore and is the reason why I will continue to follow Ester, is her way of telling. This analysis of the human soul, never sanctified and never demonized, because like life, none of us is perfect. And the more you go on reading and the more you find yourself, the more Ester reads your life as if she always knew you, and not as if she had seen you once for ten minutes to sign the book at the entrance of a small auditorium where you had arrived half an hour early.
On page 202, and without spoiler, there is me, or rather, there is my exact description.
That subtlety in the analysis of the people that I also find in her Tweets. Do you know that famous phrase by Salinger, where it says that at the end of a book you would like the author to be your friend to call him? Here, we are in modern times and I would just WhatsApp, but the feeling that lets you get to page 214 is exactly that.

Ester Viola
The unpaired

Ester Viola - Gli spaiati

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venerdì 30 novembre 2018

Ci sono quelle famiglie in cui pare che il talento venga tramandato di generazione in generazione. Nel 19 secolo, potevano essere portati ad esempio di quelle famiglie i Dumas, padre e figlio.
Figlio illegittimo di Dumas padre e di una modista, verrà riconosciuto solo all'età di sei anni. Comunque avrà un'ottima educazione e riceverà la migliore educazione possibile. Infatti circa ventenne si trasferirà a vivere vicino a Parigi, per stare con suo padre. Lì incontrerà Marie Duplessis, che gli ispirerà il suo capolavoro, La signora delle camelie. Questo verrà poi adattato da Giuseppe Verdi in un'opera teatrale che avrà grande successo: La Traviata. Grazie a questo lavoro, non solo fu più conosciuto di suo padre in vita, ma dominò la scena teatrale per la maggior parte della seconda metà del 19° secolo. Nel 1874 fu ammesso alla Académie francaise e nel 1894 gli venne conferita la Legion d'onore.

Il 27 novembre del 1895 morì a Marly-le-Roi, nell'Yvelines, e viene sepolto nel cimitero parigino di Montmartre. La sua tomba si trova a soli 100 metri da quella di Marie Duplessis.


Il 25 novembre del 1970 muore lo scrittore, poeta, regista  e drammaturgo giapponese Yukio Mishima. Tra i giapponesi famosi anche all'estero, deve questa sua notorietà anche al fatto di essersi suicidato tramite il rituale del seppuku.

Pur già conosciuto in patria, il suo libro più importante e che gli darà grande fama è "Confessioni di una maschera", nel 1949. Negli ultimi anni della sua vita, ormai importante personaggio pubblico, appare nel 1966 nel film "Patriottismo", racconto di un giovane ufficiale che decide di morire proprio tramite seppuku. Nel 1965 comparirà il primo volume della tetralogia "Il mare della fertilità", il cui ultimo volume viene pubblicato nel 1970.

Mishima si definì apolitico e antipolitico, aveva ideali come il patriottismo tradizionale e il culto dell'Imperatore, non come persona fisica ma come figura autoritaria.

Il 25 novembre 1970, con quattro fidati compagni del Tate no kai, il suo esercito privato, si barrica dentro l'ufficio del generale Mishita dell'esercito di autodifesa, e dal balcone di quell'ufficio, di fronte a un migliaio di uomini del reggimento di fanteria, tiene il suo ultimo discorso: l'esaltazione dello spirito del Giappone attraverso la figura dell'imperatore, e contro il trattato di San Francisco, visto come un arrendersi del Giappone all'Occidente. Intendeva il suo discorso come un tentativo di inspirare un colpo di stato per ridare pieni poteri all'Imperatore, a lui tolti alla nuova costituzione del 1947, e restituire al Giappone il suo vero carattere. Riuscì però solo a irritare i militari, che lo insultarono e schernirono. Il suo discorso terminò dopo pochi minuti, dopo il quale rientrò nell'ufficio e si toglie la vita tramite seppuku. Masakatsu Morita avrebbe dovuto dargli il colpo di grazia ma sbagliò il colpo, al seguito di questo anche lo stesso Morita si trafisse per la vergogna. Il colpo definitivo allo scrittore venne dato da un altro compagno, Hiroyasu Koga.
I tre sopravvissuti si consegnarono alla giustizia e vennero condannati a quattro anni per l'occupazione del ministero.

La tomba di Yukio Mishima si trova nel Cimitero Tama, a Tokyo. Nella tomba vi è inscritta la frase "tomba della famiglia Hiraoka", in quanto il vero nome dello scrittore era infatti Kimitake Hiraoka.


Fonte: Wikipedia IT e EN, Yukio Mishima

L'ultima dimora di... Yukio Mishima

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domenica 25 novembre 2018

Devo fare un breve tuffo nel passato come premessa obbligata.
Dal momento in cui ho letto questo libro, non sono più stata la stessa. Avevo meno di 18 anni, mi era stato regalato da un'amica di famiglia. Non so se l'avesse scelto sotto consiglio di una libraia o se fosse stata una scelta ragionata, o se invece quel volume rosso era stato selezionato per la sua grandezza e sicuramente sarebbe piaciuto a me che in famiglia ero famosa per apprezzare i cosiddetti "mattoni".
Comunque sia stato, quel libro è stato letto e riletto, e amato. E soprattutto mi ha cambiata in modo profondo. Mi ha aperto un portone su un mondo che non mi immaginavo nemmeno, un mondo di donne potenti, di donne che governavano un potere, di donne che con le loro decisioni valevano quanto se non di più di un uomo, anche di un re. Le storie mitologiche di cui avevo tanto letto, non erano più solo storie di maschi. Le donne c'erano ed erano figure importanti.
Inoltre, un mondo in cui la religione non era solo quella cristiana cattolica in cui ero cresciuta, ma una religione più vicina alla natura, all'uomo che sia uomo o donna.

Ai tempi però, non pensavo che fosse un libro così conosciuto. Credevo di essere una delle poche ad averlo letto. Le mie amiche non lo conoscevano e solo dopo potei confrontarmi con questo libro solo con quelle che erano più vicine al mondo dei giochi di ruolo o al mondo dark. Comunque, continuavo a credere di essere una di poche a conoscere e amare questo libro.
E il fatto che poi un'autrice che amo come Michela Murgia abbia scritto un libro proprio su quello, beh, è stato quasi un regalo per quella me ragazzina di tanto tempo fa. Perchè mi sono ritrovata nel suo sentire, parte di una comunità di persone che sono state toccate profondamente da quel libro.
Il libro è un'analisi dei vari aspetti del romanzo: uno studio delle singole personalità femminili, Viviana, Morgana, Igraine, Morgause, Ginevra; della religione come elemento fondamentale della storia; delle relazioni di potere e di magia. E anche, come la stessa Murgia ha scoperto questa storia e cosa ha portato nella sua vita e nel suo pensiero.
Se come me avete amato il libro e l'avete anche letto un paio di volte, sarà un ritornare in quelle pagine e ritrovare propri pensieri nei pensieri della Murgia, o altrimenti un modo per scoprirlo e per apprezzarne i diversi livelli di analisi presenti.
Sono delle visioni su Le nebbie di Avalon, avrei voluto fosse lungo il doppio per rimanere ancora un po' in quel mondo, tra quelle personagge fantastiche.

Michela Murgia
L'inferno è una buona memoria
Marsilio
Euro 12

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I'm briefly dipping into the past as an obligatory premise.
From the first moment I've read this book, I have not been the same. I was not yet 18, it has given to me as present by a family friend. I don't know if she had chosen it on the advice of a bookseller or if it had been a reasoned choice, or if that volume had been selected for its size and certainly would have liked me that in the family I was famous for appreciating heavy, big books.
Whatever it was, that book was read and re-read, and loved. And above all it has changed me profoundly. It opened a door to me on a world that I did not even imagine, a world of powerful women, women who ruled power, women who with their decisions were worth as much more than a man, even a king. The mythological stories I had read so much about were no longer just stories of males. The women were there and they were important figures.
Moreover, a world in which religion was not only the Catholic Christian in which I had grown up, but a religion closer to nature, to mankind who is man and woman.

At the time, however, I did not think it was such a well-known book. I thought I was one of the few to have read it. My friends didn't know it and only later I could deal with this book only with those who were closer to the world of role-playing games or the dark world. However, I continued to believe that I was one of the few to know and love this book.
And the fact that then a writer who I love as Michela Murgia wrote a book about that, well, it was almost a gift for that little girl from a long time ago. Because I found myself in her feeling, part of a community of people who have been deeply touched by that book.
This essay is an analysis of the various aspects of the novel: a study of individual female personalities, Viviane, Morgana, Igraine, Morgause, Gwenhwyfar; of religion as a fundamental element of history; of relations of power and magic. And also, as the same Murgia has discovered this story and what it has brought in her life and in her thinking.
If, like me, you have loved the book and you have read it a couple of times, it will be a return to those pages and find your own thoughts in the thoughts of the Murgia, or otherwise a way to discover it and to appreciate the different levels of analysis.
They are visions of The Mists of Avalon, I wish it were twice as long to remain a bit in that world, among those fantastic characters.

Michela Murgia
Hell is a good memory

Se ci sono dei romanzi che maggiormente esplorano la vita selvaggia dei cercatori d'oro, un violento mondo selvaggio in cui gli uomini sono senza scrupoli e gli animali, loro compagni, lo sono altrettanto e sentono il "richiamo della foresta", sono quelli di Jack London. La stessa vita dell'autore è stata una vita vagabonda, sempre in viaggio, fatta di diversi lavori fino a dedicarsi completamente alla scrittura dopo l'uscita del suo romanzo più famoso, Il richiamo della foresta, nel 1903.

Nel 1905 London acquistò un ranch in California, nella speranza di renderlo un affare imprenditoriale. Lo scrittore si buttò con grande energia nella missione, assumendo lavoratori esperti, informandosi su grandi tomi e manuali di agricoltura. Il ranch fu però un fallimento. Chi gli era amico, lo imputò a sfortuna, gli altri dissero che London giocava solo a fare l'imprenditore, che era via dal luogo per sei mesi all'anno e che era distratto da altre cose o dedito all'alcolismo. La sfortuna ebbe comunque peso, in quanto proprio quando il complesso era quasi finito e a due settimane dal trasferimento di London e la moglie, venne completamente distrutto da un incendio.
L'ultimo viaggio dello scrittore fu alle Hawaii, dove rimase otto mesi e si incontrò con varie personalità tra cui la Regina Lili'uokalani. Tornato in patria nel luglio 1916, si rimise al lavoro pur soffrendo di insufficienza renale.
Al tempo della morte, oltre a questo, soffriva di dissenteria e dei postumi di alcolismo avanzato, che lo portava ad avere grossi dolori e ad abusare di morfina.
Jack London muore il 22 novembre 1916 in un cottage del suo ranch, all'età di 40 anni.. Il suo funerale venne celebrato il 26 novembre, ed erano presenti solo i familiari, gli amici più stretti e coloro che lavoravano nella proprietà. Secondo le sue volontà, venne cremato e le sue ceneri vennero sepolte nel ranch, in un luogo da lui scelto, sotto una grande pietra.


L'ultima dimora di... Jack London

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giovedì 22 novembre 2018

Non so a che numero sono arrivata con le raccolte di racconti di David Sedaris lette. Forse mi mancano i più recenti, ma la sua produzione precedente ce l'ho tutta.
Le sue storie sono surreali e lui le racconta in un modo talmente sarcastico che non è possibile non divertirsi. Il suo mondo di elfi di Babbo Natale in grandi magazzini, di disabili in giro per gli Stati Uniti, di morte e di disturbi ossessivi-compulsivi. Sedaris è lo scrittore meno politically correct che potete trovare in giro, lo sa e rende il carico sempre più pesante.
Adoro la sua scrittura e i suoi racconti sono una delle cose più divertenti della letteratura di oggi. Adoro lui e ogni volta che esce una nuova intervista non me la perdo. Perchè lui è come la sua narrativa: spiazzante, intelligente, sarcastico.
Meraviglioso.

David Sedaris
Ciclopi
Mondadori
Euro 15

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I don't know how many David Sedaris' stories collections I have already read. Maybe I miss the most recent ones, but I have all of his previous production.
His stories are surreal and he tells them in such a sarcastic way that it's impossible not to have fun. His world of Santa Claus elves in department stores, disabled people around the United States, death and obsessive-compulsive disorder. Sedaris is the least politically correct writer you can find around, he knows and he makes the load heavier.
I love his writing and his stories are one of the funniest things in today's literature. I love him and every time a new interview comes out I can't miss it. Because he is like his narrative: unsettling, intelligent, sarcastic.
Wonderful.

David Sedaris
Barrel Fever, Naked

David Sedaris- Ciclopi

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mercoledì 21 novembre 2018

Cosa si salva della nostra umanità quando la guerra è intorno a noi? Qual è l'ultimo libro che si salverà?
Questi sono gli interrogativi che questo testo teatrale affronta e a cui cerca di dare una risposta. Tre personaggi in scena, un professore universitario, il suo assistente e una studentessa, al centro dei quali una stufa a cui è rimasto solo un combustibile, i libri che riempiono la stanza dove vive il professore.
Bruciarli o salvarli? E quale lasciare al sicuro dalla fame del fuoco?
Il primo che brucerà sarà il segnale per una discesa nell'amoralità, in un mondo in cui i valori verranno messi in discussione.
Non ricordo per quale motivo ho cercato questo testo in biblioteca, ma ringrazio di averlo fatto.
Lettura intensa, temi impegnativi affrontati con decisione.
Devo ammettere, ho colto con un sospiro di sollievo il fatto che i titoli bruciati fossero invenzioni di sana pianta dell'autrice. Credo che mi avrebbe toccato maggiormente nel profondo.
Non conoscevo la scrittrice, ma mi interessa adesso approfondire il suo lavoro.

Amélie Nothomb
Libri da ardere
Robin edizioni
Euro 5,16

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What is saved of our humanity when the war is around us? Which is the last book that will be saved?
These are the questions that this theatrical text deals with and tries to answer. Three characters on stage, a university professor, his assistant and a student, at the center of which is a stove that has only one fuel left, the books that fill the room where the professor lives.
Burn them or save them? And which to leave safe from the hunger of the fire?
The first one that will burn will be the signal for a descent into amorality, in a world where values ??will be challenged.
I do not remember why I looked for this text in the library, but I 'm grateful for doing it.
Intense reading, challenging topics dealt with decisively.
I must admit, I caught a sigh of relief that the burnt titles were pure inventions of the author's. I think he would have touched me deeper.
I did not know the writer, but I'm not interested in deepen her work.

Amélie Nothomb
Human Rites

Ho amato profondamente I monologhi della vagina. Un libro così potente, e pieno di forza femminile, e vero.
Ho ritrovato molto di quel libro in questo. Non solo dal punto di vista strutturale, con brevi spezzoni dedicati a ogni storia, in forma di poesia o di racconto. Ma anche e soprattutto dal punto di vista emozionale, dando tributo al titolo.
Sono tutte storie molto forti, dure. Mi ha scosso il Manuale di sopravvivenza alla schiavitù sessuale per adolescenti. Non è un figlio, è un forse e Dimmi come si fa a essere una ragazza oggi, sono due esempi perfetti della grandezza di questo libro.
Il fatto è che dovrei nominarveli tutti ma sarebbe complicato. Perchè interamente questo libro è magnifico.

Eve Ensler
Io sono emozione. La vita segreta delle ragazze
Piemme
Euro 14,50

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I deeply loved the Monologues of the Vagina. A so powerful book, and full of feminine strength, and true.
I've found a lot of that book in this. Not only from the structural point of view, with short pieces dedicated to each story, in the form of poetry or short story. But also and above all from the emotional point of view, giving tribute to the title.
They are all very strong, hard stories. "The Survival Guide to Sexual Slavery for Teenagers" has moved me. "It's not a child, it's a maybe", and "Tell me how you can be a girl today", they're two perfect examples of the greatness of this book.
The fact is that I should name them all but it would be complicated. Because this whole book is magnificent.

Eve Ensler
I am emotion. The secret life of girls

Nel mio caso, questo è stato il libro perfetto da leggere. Venivo da un periodo non bello, e necessitavo di qualcosa di forte, qualcosa che tirasse fuori emozioni. A livello umano, avrei preferito qualcosa di meglio di questa carneficina, ma si trova quello che si cerca.
Siamo in un Giappone distopico, dove quarantadue ragazzini, un'intera classe di terza media, viene rapita, narcotizzata e spedita in un'isola disabitata, dove parteciperanno al Programma, organizzato dal governo. Il "gioco" consiste nell'uccidersi a vicenda, e colui o colei che sopravvivrà sarà il vincitore del gioco. Ognuno di loro ha al collo un collare, che segnala costantemente la loro posizione e registra le loro conversazioni, ed è dotato di un sacco che contiene, assolutamente in modo casuale, un'arma. Così che, nel caso più totale, c'è chi può contare su una mitragliatrice e chi, invece, sulla corda di un strumento musicale.
C'è uno studio dell'animo umano incredibile, fatto attraverso le vicende di questi ragazzini. C'è chi continua a lottare per restare umano, chi non sente alcuna emozione e partecipa al gioco, chi dubita degli altri, chi decide di non partecipare in alcun modo e si suicida, chi ricorre ai sotterfugi, chi alla tecnologia... insomma, è davvero una lettura incredibile.
Sono 663 pagine, ma io le ho lette in tre giorni. Non riuscivo a staccarmi, è stata un'esperienza di completo assorbimento in un libro, ne dovevo parlare con chiunque, interessato o no. Inoltre, pur sembrando tanti 42 personaggi, l'autore riesce a centellinarli perfettamente, senza mai caricare chi legge.
Insomma, un capolavoro della letteratura distopica, con i tipici tratti della letteratura giapponese.
Nota a margine, da questo libro sono stati tratti un manga e un film, ma se sul primo non posso esprimermi, del secondo ho visto qualche spezzone e dopo il libro non fa paura proprio per niente... non so se per gli "effetti speciali" di qualità infima, o per la recitazione che è abbastanza da cani. O probabilmente entrambi.
Se volete avvicinarvi a questa storia, assolutamente il libro.
E adesso torno a quel momento in cui è difficile scegliere cosa leggere dopo, perchè qualunque cosa non sarà a quel livello.

Koushun Takami
Battle Royale
Mondadori
Euro 12

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In my case, this was the perfect book to read. I came from a not beautiful period, and I needed something strong, something that pulled out emotions. On a human level, I would have preferred something better than this carnage, but you find what you are looking for.
We are in a dystopian Japan, where forty-two kids, an entire third-year class, is kidnapped, narcotized and sent to an uninhabited island, where they will participate in the Program, organized by the government. The "game" consists in killing each other, and the one who survives will be the winner of the game. Each of them has a collar around his neck, constantly indicating their position and recording their conversations, and is equipped with a sack containing, absolutely randomly, a weapon. So that, in the most total case, there are those who can count on a machine gun and who, instead, on the string of a musical instrument.
There is an incredible study of the human soul, done through the events of these kids. There are those who continue to struggle to remain human, those who do not feel any emotion and participate in the game, who doubts others, who decides not to participate in any way and commit suicide, those who resort to subterfuge, who technology... in short , it's really an incredible reading.
It's made by 663 pages, but I read them in three days. I could not get away, it was an experience of complete absorption in a book, I had to talk to anyone, interested or not. Moreover, even if it seems that 42 characters are too many, the author manages to sip it perfectly, without ever loading the reader.
In short, a masterpiece of dystopian literature, with the typical traits of Japanese literature.
Side note, from this book have been drawn a manga and a movie, but if I cannot express myself on the first, I saw some pieces of the second and after the book it is not scary at all... I do not know if for the "special effects" of the lowest quality, or for the terrible acting. Or probably both.
If you want to approach this story, absolutely the book.
And now I go back to that moment when it is difficult to choose what to read after, because anything will not be at that level.

Koushun Takami
Battle Royale

Io sono una di quelle che appena vedono il nome di uno dei propri scrittori preferiti nella copertina di un libro, lo prende, qualunque sia l'argomento.
E quando l'autrice in copertina è Virginia Woolf... beh, non c'è santo che tenga.
Questo volume è più un'antologia della Woolf, con una selezione dei brani fatta prendendo in considerazione quelli che parlano di cibo e del suo rapporto con il mangiare e la cucina.
Scopriamo così che era una donna che amava la convivialità e a cui piaceva anche cucinare. Una padrona di casa che ambiva a essere una Signora Dalloway reale ma che in realtà aveva qualche problema nel relazionarsi con le persone di servizio, dovuto al fatto che, per quanto progressista e socialista fosse, conservava un retaggio di snobismo di classe, e le risultava incredibile accettare il fatto che la sua cameriera, ignorante e di classe bassa, votasse come lei.
Un libro su un aspetto poco conosciuto della scrittrice inglese, un interesse per la cucina espresso non solo tra le quattro mura domestiche, con il marito Leonard, la famiglia e gli amici, ma anche nelle sue immortali opere.
Interessante.

Elisabetta Chicco Vitzizzai
Alla tavola di Virginia Woolf
Il leone verde Edizioni
Euro 10

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I am one of those who just have to see the name of one of their favorite writers on the cover of a book, and I have to take it, whatever the subject.
And when the author on the cover is Virginia Woolf... well, that's no excuse.
This volume is more an anthology of Mrs Woolf, with a selection of pieces made taking into account those that talk about food, eating and cooking.
So we find out that she was a woman who loved conviviality and who also liked to cook. A lady who aspired to be a real Mrs Dalloway but who actually had some problem in relating to the service people, due to the fact that, although progressive and socialist, she kept a legacy of class snobbery, and was unbelievable for her to accept the fact that her ignorant, low-class waitress voted like her.
A book about a little-known aspect of the English writer, an interest in cooking expressed not only in the four walls of the house, with her husband Leonard, her family and friends, but also in her immortal works.
Interesting.

Elisabetta Chicco Vitzizzai
At the table of Virginia Woolf

Shakespeare è ormai da tempo imperituro un mio grande amore. Vabbè, probabilmente non è proprio una dichiarazione di grande originalità, il Bardo è un po' come i Beatles, se non ti piacciono è perchè in realtà non li hai capiti.
Anche se a me invece i Fab Four non piacciono e dormo bene lo stesso, mentre Shakespeare è grande amore per sempre.
Piano piano sto portando a compimento la lettura completa di tutte le sue opere, un lavoro di grande bellezza. Adesso era da un po' che non andavo avanti, e avevo bisogno di una dose del suo mondo.
Il saggio di Jan Kott fa una panoramica completa dell'opera e del teatro shakesperiano, fermandosi comunque per approfondire alcune delle sue opere più famose. Re Lear, Amleto, Coriolano, La Tempesta, Sogno di una notte di mezza estate, vengono presi e scandagliati dettagliatamente, e studiati quasi verso dopo verso, battuta dopo battuta.
C'è un lavoro di critica e di studio del teatro incredibile. Non solo quello elisabettiano, ma vi è un raffronto continuo anche con Racine, Beckett, Laurence Olivier, e poi con Machiavelli, Leonardo...
Insomma, è un saggio davvero ricchissimo, molto interessante per chi è interessato all'argomento.
Io l'ho amato molto, mi ha spiegato ancora più approfonditamente questo mondo.
243 pagine di testo. Su Shakespeare ci sarebbe da scriverne 10 volte tanto e ancora non sarebbe abbastanza.

Jan Kott
Shakespeare nostro contemporaneo
Feltrinelli
Euro 10

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Shakespeare has long been a great love of mine. Oh well, probably it is not really a declaration of great originality, the Bard is a bit like the Beatles, if you do not like it is because you have not actually understood them.
Even if I don't like the Fab Four and I sleep well the same, while Shakespeare is great love forever.
Slowly I'm completing the complete reading of all his works, a work of great beauty. Currently I hadn't been going on for a while, and I needed a dose of his world.
Jan Kott's essay gives a complete overview of Shakespeare's opera and theater, stopping anyway to elaborate on some of his most famous works. King Lear, Hamlet, Coriolanus, The Tempest, A Midsummer Night's Dream, are taken and plumbed in detail, and studied almost verse to verse.
There is a incredibile work of criticism and study of theater. Not only the Elizabethan one, but there is also a continuous comparison with Racine, Beckett, Laurence Olivier, and then with Machiavelli, Leonardo...
In short, it is a very rich essay, very interesting for those interested in the subject.
I loved him so much, he explained this world to me even more in depth.
243 pages of text. About Shakespeare one would have to write 10 times as much and it still wouldn't be enough.

Jan Kott
Shakespeare our contemporary

Questo è uno dei racconti di Murakami, "serie di fuori serie", che sono usciti in versione illustrata da grandi fumettisti. Ho letto qualche mese fa "Ranocchio salva Tokyo" e ricordo di non essere impazzita per un racconto che era oltre il solito parallelo tra due mondi che amo di Murakami, e anche per lo stile illustrativo che non rispondeva molto ai miei gusti.
Questo di cui vi parlo oggi è già più nelle mie corde. Il racconto, di cui non posso citare molto perchè talmente denso che dire qualcosa sarebbe sempre uno spoiler, è maggiormente relativo all'umanità delle persone, non è così strano e fuori dal mondo da non sembrare comprensibile e capibile.
E anche il genere illustrativo, più semplice e immediato, mi risulta più gradevole.
Complessivamente una lettura interessante, ma Murakami continua a non prendermi completamente, per quanto capisca il suo genio e l'appeal che può avere sulle persone. Ma questo è un giudizio assolutamente personale, che niente ha a che fare con il fatto che comunque lo consiglio perchè è un autore da leggere.

Haruki Murakami
Gli assalti alle panetterie
Einaudi
Ebook
MLOL

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This is one of the short stories of Murakami, "series out of series", which came out in illustrated version by great cartoonists. I've read a few months ago "Frog saves Tokyo" and remember not to be crazy for a story that was beyond the usual parallel between two worlds that I love in Murakami, and also for the style of illustration that did not meet much my taste.
The one about I speak to you today is more my kind. The story, which I can not mention much because so dense that saying something would always be a spoiler, is more related to the humanity of people, it is not so strange and out of the world to not seem understandable.
And even the illustrative kind, simpler and more immediate, is more pleasant to me.
Overall it's an interesting reading, but Murakami still does not get along with me completely, as far as I understand his genius and the appeal he has on people. But this is an absolutely personal judgment, which has nothing to do with the fact that I still recommend it because it is an author to read.

Haruki Murakami
The assaults of the bakeries

Oggi torniamo alla rubrica L'ultima dimora di..., devo ammettere, una delle cose di cui maggiormente mi piace scrivere in questo blog. Un po' per influenza dei Sepolcri di Foscolo, che mi hanno portato a vedere sempre in aura romantica i cimiteri e le tombe, il fatto che ai morti ormai non interessa più, ma quei monumenti sono fatti per noi vivi, per ricordarci di chi ci ha preceduto, per tenere viva la memoria.
Inoltre, mi piace scrivere per conoscere meglio autori che normalmente non "frequento" tanto, di cui conosco per sommi capi l'opera e la storia. Uno di questi è Arthur Rimbaud, morto il 10 novembre 1891.

Il poeta francese ebbe una vita alquanto errabonda e viaggiò moltissimo, mantenendosi con lavori occasionali e vagabondando. Dal 1880 fino all'anno della morte, risiedette in Africa dove si diede al commercio, con affari anche alquanto prosperi. Nel mentre, in Francia si imponeva la sua fama come poeta. Egli però non aveva in progetto di tornare in Francia o di tornare a dedicarsi alla poesia. Purtroppo, dei dolori e dei rigonfiamenti alla gamba destra lo portarono dal medico italiano Leopoldo Traversi che fece una diagnosi di sinovite tubercolare e gli impose di tornare in Europa, prospettandogli la possibilità della amputazione.
Il 7 maggio sbarcò a Marsiglia.
Il 20 maggio venne ricoverato e il 27 maggio gli viene amputata la gamba.
Dimesso dall'ospedale, il poeta tornò a Roche dove usciva in carrozza e sostava nei luoghi più frequentati del paese per passare le giornate. I suoi dolori però non cessarono e le braccia perdevano forza. Ricoverato di nuovo in ospedale in agosto, in ottobre le sue braccia non funzionavano più e i medici gli davano pochi mesi di vita. Spesso delirava.
Il 10 novembre, alle 2 del pomeriggio, uno dei maggiori poeti francesi muore.
Verrà sepolto nella tomba di famiglia a Charleville, la città della Francia del nord dove era nato, accanto al nonno materno e alla sorella Vitalie.


Fonte: Wikipedia - Arthur Rimbaud

L'ultima dimora di... Arthur Rimbaud

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sabato 10 novembre 2018

Mi sento malissimo anche solo a pensare che sto per scrivere quello che sto per scrivere, ma devo affrontare le mie paure.
Ho letto tutti i libri di Ian McEwan e questo qui è il più brutto. O meglio, il meno riuscito.
L'idea di base sarebbe anche avvincente: un uomo, Stephen Lewis, autore, per caso, di libri per bambini, perde di vista la figlia mentre sono insieme a fare la spesa. L'incubo di tutti i genitori.
E così la sua vita, il suo matrimonio, le sue certezze dovranno affrontare questo uragano che vi si è abbattuto.
E bambini tornati dal passato, uomini tornati bambini, bambini scomparsi... l'innocenza dell'infanzia nella sua versione più cruda e McEwaniana.
Sarà per il fatto che non amo particolarmente i bambini, e quando leggo autobiografie la tentazione di saltare la parte dell'infanzia è sempre molto forte, ma questo libro non mi ha conquistato.
Lo stile di Ian McEwan è sempre quello, ma forse questa volta non ci ha messo tutto stesso, quella verve, quell'essere così sorprendente.
Per non parlare del finale, che è in genere è la ciliegina sulla torta dei suoi romanzi.
Sono curiosa di vederne la trasposizione che ne hanno fatto, con Benedict Cumberbatch protagonista.
Insomma, adesso che ho letto tutto quello che ha pubblicato, non mi tocca altro che aspettare il nuovo romanzo. Mr McEwan, I'm waiting for you!

Ian McEwan
Bambini nel tempo
Einaudi
Euro 12

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I feel very bad even to think that I'm about to write what I'm about to write, but I have to face my fears.
I read all the books by Ian McEwan and this one is the ugliest. Or rather, the least successful.
The basic idea would also be compelling: a man, Stephen Lewis, author, by chance, of children's books, loses sight of his daughter while they are grocery shopping together. The nightmare of all parents.
And so his life, his marriage, his certainties will have to face this hurricane that has struck down.
And children returned from the past, men who return children, missing children ... the innocence of childhood in its most raw and McEwanian version.
It will be because I do not particularly love children, and when I read autobiographies the temptation to skip the part of childhood is always very strong, but this book has not won me over.
Ian McEwan's style is always that, but maybe this time he did not put it all together, that verve, that being so amazing.
Not to mention the ending, which is typically the icing on the cake of his novels.
I'm curious to see the transposition that they have done, with Benedict Cumberbatch as protagonist.
In short, now that I have read everything by him that has been published, all I have to do is wait for the new novel. Mr McEwan, I'm waiting for you!

Ian McEwan
Children in Time

Questo libro era nella mia Wishlist da un po', ed era anche tra i libri in catalogo della biblioteca con cui collaboro. Aspettavo il rientro dalle vacanze per colmare finalmente questa lacuna. Da sarda, e laureata in materie antropologiche, era quasi un mio dovere leggerlo.
Clara Gallini, antropologa della scuola di Ernesto de Martino, nel 1979 intervista Maria, classe 1910, cittadina di Tonara. E' un'intervista da manuale di antropologia, con Maria che racconta la sua vita, la vita nel paese, i rapporti uomo/donna, e come tutto è cambiato da quando lei era giovane al giorno d'oggi. Donna di grande intelligenza, rimasta nubile perché, nata e cresciuta in un mondo di donne, gli uomini vi entravano solo come impaccio e fastidio, rifiutandoli e preferendo concentrarsi sulla valorizzazione delle qualità intellettuali.
Insieme modernissima e tradizionale, una acuta osservatrice del suo mondo e del mondo femminile, un mondo da cui non è mai uscita ma di cui ha afferrato in pieno e analizzato criticamente il modo di vivere.
Un libro molto interessante, affascinante, un salto in un mondo che ci potrebbe sembrare molto lontano ma di cui possiamo ritrovarne i modi ancora nelle nostre nonne.

Clara Gallini
Intervista a Maria
Ilisso

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This book was in my Wishlist for a while, and it was also among the books in the catalog of the library I work with. I was waiting for the return from vacation to finally fill this gap. I'm from Sardinia, and graduated in anthropological subjects, it was almost my duty to read it.
Clara Gallini, anthropologist of the school of Ernesto de Martino, in 1979 interviewed Maria, born in 1910, citizen of Tonara. It is an anthropological manual interview, with Maria telling her life, life in her little town, relationships between men and women, and how everything has changed since she was young to nowadays. Woman of great intelligence, remained unmarried because, born and raised in a world of women, men entered only as an embarrassment and annoyance, refusing them and preferring to focus on the enhancement of intellectual qualities.
Together very modern and traditional, a keen observer of her world and especially the female one, which she never left but of which she has fully grasped and critically analyzed the way of life.
A very interesting, fascinating book, a leap into a world that might seem very far away, but we can still find it in our grandmothers.

Clara Gallini
Interview to Maria

Come si fa ad iniziare la recensione di un libro su un tema talmente importante? Iniziando da se stessi.
Non ho mai compreso chi avesse posizioni nette su questioni di vitale importanza come per esempio eutanasia e aborto. I casi sono talmente diversi gli uni dagli altri, il modo in cui le persone reagiscono sono talmente diversi gli uni dagli altri, che dare una risposta uguale per tutti mi sembra assurdo e inutile.
Quello che credo debba essere alla base di ogni legislazione in merito è l'autodeterminazione, ovvero il diritto di ogni persona di decidere per sè. Nessuno meglio di me sa cosa è giusto per me.
Ho voluto leggere questo libro per approfondire meglio il discorso e avere una base di concezione medica per un tema di cui si parla ma si sa poco.
Qui c'è tutta la storia di come si è arrivati alla legislazione attuale, i casi più famosi, in cosa consistono l'eutanasia, la nutrizione e l'idratazione artificiali, l'obiezione di coscienza e l'accanimento tearapeutico.
E' un libro completo e preciso. Per farsi un'idea scientifica della materia è perfetto.
Religione a parte, un discorso molto privato che dovrebbe entrare nella sfera privata di ognuno, non come regola generale per tutti, soprattutto in questi casi.
Molto interessante, come sempre i libri della Lalli.

Chiara Lalli
Secondo le mie forze e il mio giudizio
Il Saggiatore
Euro 17

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How do you start the review of a book about a so important topic? Starting with oneself.
I have never understood who had clear positions on vital issues such as euthanasia and abortion. The cases are so different from each other, the way people react are so different from each other, that giving an equal answer to everyone seems absurd and useless.
What I believe should be the basis of any legislation in this regard is self-determination, which is the right of every person to decide for itself. Nobody knows better than me what is right for me.
I wanted to read this book to deepen the discourse better and to have a basis of medical conception for a topic we are talking about but little is known.
Here is the whole story of how we got to the current legislation, the most famous cases, in what consist of euthanasia, artificial nutrition and hydration, conscientious objection and therapeutic obstinacy.
It is a complete and precise book. To get a scientific idea of ??the subject is perfect.
Religion aside, a very private subject that should enter the private sphere of everyone, not as a general rule for all, especially in these cases.
Very interesting, as always the books by Lalli.

Chiara Lalli
According to my strength and my judgment

Una storia a fumetti, un modo che sembra semplice, per raccontare una storia molto più importante.
Laura Silvia Battaglia, giornalista, racconta il suo Yemen. Ci arrivò ragazza, per studiare l'arabo in una prestigiosa istituzione. Passeggiava, imparava a conoscerne la cultura, faceva amicizie, trovava l'amore. Ora, di quei campi da gioco, di quella città bellissima, rimangono macerie, la guerra ha distrutto la città e la vita delle persone.
La sposa yemenita è la ragazza di cui racconta i giorni del matrimonio del libro, di una festa per sole donne, madri, figlie, mogli, sorelle, in un clima di libertà e gioia. Ma è anche la stessa Battaglia, che in Yemen ha trovato l'amore e che a Milano si è sposata con il suo Taha.
Un libro veloce da leggere, ma che lascia nel cuore un pezzo di quello spirito che vuole raccontare, di quella comunanza tra persone legate non dalla religione ma da uno spirito umano, dal sentirsi tutti uniti nel essere vivi e in questa terra. Ho trovato bellissima le parti in cui Laura parla con lo sheikh più importante della città, un bellissimo confronto tra religioni, fatto di interesse reciproco e rispetto.
Insomma, il libro lo consiglio tanto, non solo perchè è bellissimo, ma per conoscere un mondo lontano dal nostro e che in questo momento affronta una guerra civile terribile che lo sta uccidendo.

Laura Silvia Battaglia
La sposa yemenita
Becco Giallo
Euro 16

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A comic book story, a way that seems simple, to tell a much more important story.
Laura Silvia Battaglia, journalist, tells her Yemen. She arrived there when she was a young girl, to study Arabic in a prestigious institution. She walked, she learned to know the culture, she made friends, she found love. Now, of those playgrounds, of that beautiful city, remain rubble, the war has destroyed the city and the lives of people.
The Yemeni bride is the girl of whom she tells the days of the marriage in the book, of a party for women only, mothers, daughters, wives, sisters, in an atmosphere of freedom and joy. But the bride is Battaglia too, who in Yemen has found love and that in Milan married her Taha.
A book that is quick to read, but leaves in the heart a piece of that spirit that wants to tell, of that commonality between people linked not by religion but by a human spirit, by feeling all united in being alive and in this earth. I found beautiful the parts where Laura talks with the most important sheikh of the city, a beautiful confronting of religions, made of mutual interest and respect.
In short, I recommend the book a lot, not only because it is beautiful, but to know a world far from ours and that now faces a terrible civil war that is killing it.

Laura Silvia Battaglia
The Yemeni bride

E' la prima volta, da quando mi sono innamorata di Ian McEwan, che dò a un suo libro una votazione "scarsa". Ma voglio spiegare bene perché, non essendo stata una scelta semplice.

I suoi romanzi, per me, sono sempre stati un'esperienza completa, personaggi seguiti per un po' di tempo, una preparazione a un finale che sempre è stato un colpo allo stomaco. Una psicologia del personaggio costruita attraverso le pagine, spesso e volentieri portandoti a "capire" anche personaggi odiosi, negativi.

Stando forse in poche pagine, al culmine dell'azione, non sono riuscita a entrare perfettamente nella storia. Ed essendo questi i suoi primi racconti, la sperimentazione, il non aver trovato ancora la sua strada, non me li ha resi gradevoli. Alcuni li ho apprezzati maggiormente, come Farfalle, altri li ho abbandonati o li ho letti a pezzetti, saltellando di qua e di là. Non sto certamente bocciando in toto il libro. Non sarebbe rispondente al mio pensiero. Ma certamente, tra tutta la sua produzione, questi primi racconti sono quelli che meno mi hanno coinvolta e che meno ho apprezzato.

Ian McEwan mi ha viziata con livelli di scrittura altissimi. E dopo tutta questa strada, il livello dell'inizio, per quanto già altissimo, non mi basta.

Mi sento male a livello personale nel dargli un voto così basso. Ma non avevo altra scelta.

Ian McEwan
Racconti
Einaudi
Euro 11

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I feel very bad even to think that I'm about to write what I'm about to write, but I have to face my fears.
I read all the books by Ian McEwan and this one is the ugliest. Or rather, the least successful.
The basic idea would also be compelling: a man, Stephen Lewis, author, by chance, of children's books, loses sight of his daughter while they are grocery shopping together. The nightmare of all parents.
And so his life, his marriage, his certainties will have to face this hurricane that has struck down.
And children returned from the past, men who return children, missing children ... the innocence of childhood in its most raw and McEwanian version.
It will be because I do not particularly love children, and when I read autobiographies the temptation to skip the part of childhood is always very strong, but this book has not won me over.
Ian McEwan's style is always that, but maybe this time he did not put it all together, that verve, that being so amazing.
Not to mention the ending, which is typically the icing on the cake of his novels.
I'm curious to see the transposition that they have done, with Benedict Cumberbatch as protagonist.
In short, now that I have read everything by him that has been published, all I have to do is wait for the new novel. Mr McEwan, I'm waiting for you!

Ian McEwan
Children in Time

Ian McEwan - Racconti

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sabato 3 novembre 2018

Come dico sempre riguardo a questa rubrica, l'interesse è soprattutto nel luogo della sepoltura, e il racconto degli ultimi anni per dare uno stralcio di racconto su quello che era quel determinato momento di quel determinato autore, senza alcuna pretesa di fare una analisi accurata e completa del suo pensiero, del suo lavoro.
Questo è sempre più vero per quanto riguarda Pier Paolo Pasolini.

Gli anni Settanta furono per Pasolini anni di grande lavoro e di grande attività politica, letteraria e cinematografica. Di quegli anni sono il Decameron, gli Scritti corsari, e soprattutto, a metà del mese di febbraio del 1975 iniziarono le riprese del suo ultimo film, Salò o le centoventi giornate di Sodoma, che verrà presentato al pubblico postumo.

Il 2 novembre 1975 infatti, il suo corpo verrà ritrovato nel Lido di Ostia, massacrato di botte e investito dalla sua stessa auto. Secondo la sentenza, Pasolini avrebbe cenato con Pino Pelosi, ragazzo di vita, e poi i due si sarebbero diretti verso il Lido di Ostia dietro un momento di intimità dietro compenso in denaro. Vi sarebbe stato un litigio per una richiesta a cui il ragazzo non avrebbe voluto cedere e da lì per difesa avrebbe picchiato il regista e scrittore per poi scappare con la sua macchina travolgendolo.

Dal primo momento questo racconto sembrò essere poco credibile, e varie altre congetture vennero fatte. Lo stesso Pelosi, in un'intervista del 2005 confessò di non essere stato l'autore dell'omicidio, e che Pasolini venne invece ucciso da altre tre persone con accento calabrese o siciliano. Le ipotesi sull'omicidio comprendono la pista mafiosa, il collegamento alle lotte di potere di quegli anni nel settore del petrolchimico, o una vendetta per le sue accuse a potenti uomini politici di governo.

Il corpo dello scrittore verrà sepolto nel cimitero di Casarsa della Delizia, paese di nascita della madre e dove egli trascorse molti momenti felici durante l'infanzia. Accanto a lui, verrà sepolta la madre Susanna Colussi.


Fonte: Wikipedia - Pier Paolo Pasolini

Questo mese ho letto un sacco di libri meravigliosi!! Tutti quelli nella categoria, sono stati davvero delle meraviglie! Molto diversi tra di loro, ma proprio belli, emozionanti ed interessanti.
Spero di riuscire a continuare con questo ritmo anche nel prossimo mese, anche se lì sicuramente non riuscirò a non comprarne perché ne sono appena usciti un paio che saranno miei!
Pare che la mia lista dei DaLeggere durerà in eterno, come immagino la vostra!

E quindi, nuovo mese e di nuovo si ricomincia a riempire queste liste!
Buon 1 Novembre a tutti e buon mese di letture!

Libri letti

Letizia Pezzali - Lealtà
Jan Kott - Shakespeare nostro contemporaneo
Shaun Bythell - The diary of a Bookseller
Henry Hitchings - Andar per libri. Il mondo in 15 librerie
Doris Lessing - La brava terrorista
Silvia Federici - Calibano e la strega
Koushun Takami - Battle Royale

Libri comprati

Michela Murgia - L'inferno è una buona memoria
Angelica Garnett - Ingannata con dolcezza
Patricia Highsmith - Piccoli racconti di misoginia

Libri regalati

Banana Yoshimoto - Arcobaleno

Libri presi in biblioteca

Silvia Federici - Calibano e la strega
Letizia Pezzali - Lealtà
Miriam Towes - Donne che parlano
Koushun Takami - Battle Royale

Tutti i libri del mese: Ottobre 2018

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giovedì 1 novembre 2018