Negli ultimi anni della sua vita, lo scrittore scozzese Robert Louis Stevenson era già famoso in patria grazie a capolavori come L'isola del tesoro e soprattutto il celeberrimo "Dottor Jekyll e Mr Hyde".
Nel 1887, dopo la morte del padre, torna in America dove il successo del Dottor Jekyll era stato enorme. Ma per motivi di salute deve prima ritirarsi nella stazione climatica di Saranac e poi, ispirato anche dai racconti delle avventure esotiche di Melville, con la famiglia partì per una crociera verso la Polinesia, Tahiti e le Hawaii.
La sua salute ne trae un incredibile giovamento e fu così che, dopo un'iniziale sosta a Honolulu, si trasferisce a Upolu, la principale isola delle Samoa, dove comprò 400 acri di terra dove stabilirsi. Visse qui fino alla morte, riverito dagli indigeni che lo chiamavano Tusitala "narratore di storie", e scrisse molte ballate e racconti. Viaggiò anche molto, esplorando le isole circostanti ed entrando spesso in contatto con le elitè del luogo, diventando anche amico della nipote del re delle Hawaii, la quale aveva ascendenze scozzesi.

Il 3 dicembre 1894, mentre parlava con la moglie e cercava di aprire una bottiglia di vino, esclamò "What's That?", chiese alla moglie se la sua faccia apparisse strana, e poi collassò. Morì dopo un paio di ore, probabilmente a causa di emorragia cerebrale. Aveva 44 anni. I Samoani vegliarono il suo corpo durante la notte e la mattina dopo lo portarono a spalla al vicino Monte Vaea, dove lo scrittore venne sepolto in un'altura da cui si poteva vedere il mare. Sulla tomba venne inciso l'epitaffio che lui stesso aveva scritto:

Under the wide and starry sky
Dig the grave and let me lie
Glad did I live and gladly die
And I laid me down with a will
This be the verse you grave for me
Here he lies where he longed to be
Home is the sailor, home from the sea
And the hunter home from the hill


L'ultima dimora di... Robert Louis Stevenson

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lunedì 3 dicembre 2018

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