Posso dire che questo libro è stato parte della mia estate, principalmente per questioni temporali: sono andata a sentire la presentazione l'8 giugno e l'ho finalmente letto alla fine di agosto. Ma il tema è comunque rilevante 365 giorni l'anno. E soprattutto mi tocca in prima persona, perchè io sono una childfree. Come spiega bene Michela, c'è differenza tra childfree e childless: la childfree sceglie di non avere figli, mentre la childless li avrebbe voluti ma per qualche motivo non sono mai arrivati. La childfree, a parte le rotture derivate dalle continue richieste di spiegazioni di gente che dovrebbe farsi solo i fatti propri, è generalmente serena e non ha ripensamenti. Vive la sua vita come decide lei, senza figli ma con mille altre cose da fare.
Il libro è molto carino e divertente, affronta il tema da un punto di vista personale, quello della Andreozzi, e senza grandi patemi d'animo. Insomma, non è il punto di vista di una donna che l'ha scelto e si sente il peso del giudizio del mondo sulle spalle, o è divorata dai sensi di colpa... come è giusto che sia, prendi una decisione che senti tua e vivi la vita serena!
Diciamo che c'è qualche punto un po' confuso, per esempio la Childfree di ritorno/la Childfree madre o la Childfree di ritorno, non sono childfree. L'autrice poi lo dice chiaramente però continuano a non esserlo... e non vedo perchè, per quanto brevemente, inserirle in questo libro.
Ma non è un trattato sociologico nè psicologico, e ho apprezzato davvero tanto lo stile leggero di questo libro. Sarebbe interessante partire con questo e poi leggere il resto dei testi sul tema.

Michela Andreozzi
Non me lo chiedete più
HarperCollins
Euro 18

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I can say that this book was part of my summer, mainly for temporal matters: I went to hear the presentation on June 8th and I finally read it at the end of August. But the theme is still relevant 365 days a year. And above all it touches me in the first person, because I am a childfree. As Michela explains well, there is a difference between childfree and childless: the childfree chooses not to have children, while the childless would have wanted them but for some reason they never arrived. The childfree, apart from the annoyance from the continuous requests for explanations of people who should only care about their own business, is generally calm and has no second thoughts. She lives her life as she decides, without children but with a thousand other things to do.
The book is very nice and funny, addresses the theme from a personal point of view, that of Andreozzi, and without great worries of mind. In short, it is not the point of view of a woman who has chosen it and feels the weight of the judgment of the world on her shoulders, or is devoured by feelings of guilt ... as it should be, make a decision that you feel yours and live the peaceful life!
Let's say there is some point a bit confused, for example the return Childfree / the mother Childfree or the return Childfree, they are not childfree. The author then says it clearly but they continue to not be... and I do not see why, briefly, insert them in this book.
But it is not a sociological or psychological treatise, and I really appreciated the light style of this book. It would be interesting to start with this and then read the rest of the texts about the subject.

Michela Andreozzi
Don't ask me anymore

Michela Andreozzi - Non me lo chiedete più

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martedì 2 ottobre 2018

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