Nel 1936 vennero pubblicati sulla rivista Esquire i tre articoli che compongono questo libriccino. Fitzgerald li aveva scritti durante un periodo di intensa depressione, risultato del crac di Wall Street e della malattia della moglie Zelda, a cui nel 1930 venne diagnosticata la schizofrenia e da quell'anno passerà da una clinica all'altra.
L'età del jazz è finita, Fitzgerald vive una crisi familiare e personale. Gli articoli pubblicati da Esquire sono, come disse Fernanda Pivano, un documento sincero e un grido disperato. Fitzgerald non racconta più le brillanti serate della coppia che era al massimo dello splendore, ma racconta la sua depressione, il suo aver fallito, il suo crollo e accettato, la sua intenzione di risalire la china e ritornare alla normalità. Purtroppo, il mondo non era pronto a vedere il suo eroe scendere dalle vette e il suo mondo, il mondo letterario, tra cui Hemingway che tanto Fitzgerald aveva aiutato all'inizio della sua carriera e che riteneva un amico, si indignò e lo accusò di aver fatto una figura patetica mostrando al mondo il suo crollo.
Fitzgerald morirà poi quattro anni dopo, in stato di povertà, dopo un momento, con il lavoro a Hollywood come sceneggiatore, in cui sembrava essersi ripreso anche economicamente ed era più sereno.
I tre articoli sono incredibilmente sinceri, scritti con uno stile più maturo, con grande profondità d'animo e mente. Chiunque abbia affrontato un momento no può rivedersi in queste parole e ricevere aiuto dalla sua sincerità.
Se Fitzgerald viene visto come il simbolo dell'età del jazz, un uomo dedito solo alle feste, un debole schiavo dell'alcool, queste pagine dimostrano che in realtà sapeva essere più onesto e migliore di tutti i "tosti" scrittori del periodo messi insieme.

Francis Scott Fitzgerald
Il Crollo
Adelphi
Ebook
MLOL

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In 1936 the three articles that make up this little book were published in the magazine Esquire. Fitzgerald had written them during a period of intense depression, the result of the Wall Street crash and the illness of his wife Zelda, who was diagnosed with schizophrenia in 1930 and will move from one clinic to another since that year until her death.
The jazz age is over, Fitzgerald is experiencing a family and personal crisis. The articles published by Esquire are, as Fernanda Pivano said, a sincere document and a desperate cry. Fitzgerald no longer tells the brilliant evenings of the couple when they were at their peak, but his depression, his failure, his crack-up and the acceptance, his intention to get back on top and return to normalcy. Unfortunately, the world was not ready to see his hero descend from the heights and his world, the literary world, including Hemingway, whom Fitzgerald had helped so much at the beginning of his career and whom he considered a friend, became indignant and accused him of making a pathetic figure showing his failure to the world.
Fitzgerald will then die four years later, in a state of poverty, after a moment, with the work in Hollywood as a screenwriter, in which he seemed to have recovered economically and was more serene.
The three articles are incredibly sincere, written in a more mature style, with great depth of soul and mind. Anyone who has faced a bad moment can see oneself in these words and receive help from his honesty.
If Fitzgerald is seen as the symbol of the jazz age, a party-only man, a weak alcoholic, these pages show that he actually could be more honest and better than all the "tough" writers of his years.

Francis Scott Fitzgerald
The Crack-Up

 

Francis Scott Fitzgerald - Il crollo

Posted on

sabato 29 maggio 2021

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