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marzo 2016
Elena é la figlia del medico di corte. Rimasta orfana, viene cresciuta dalla Contessa di Rossiglione, accanto al giovane Bertram. Innamorata di lui, usa le arti mediche del padre per guarire il re e chiedere in marito, in premio, il ragazzo. Ma egli, a dispetto dell'ordine del re, la sposa ma scappa la sera stessa per arruolarsi nell'esercito nemico. La ragazza, perseverante nel suo amore, riesce a escogitare un piano diabolico per rimanere incinta di lui a sua insaputa e conquistare finalmente il suo posto di moglie.
Come ho già detto, Elena é uno dei personaggi più intelligenti dell'opera di Shakespeare. Da giovane di modesti natali a contessa, sposata con l'uomo con ama. Per i tempi, una "carriera" sfolgorante.
Ma mi fermo un attimo a riflettere... É davvero un modello da seguire? Il matrimonio con Bertram non è proprio consensuale. E se lui preferisce andare in guerra piuttosto che giacere con te, io qualche domanda me la farei. Eh si, alla fine "conquista" il suo amore, ma dopo essersi fatta mettere incinta con l'inganno. É vero che una tale scaltrezza va premiata...
Ma sarò io a farmi troppi viaggi mentali e non riuscire a godere di una commedia del Bardo? Probabilmente sì. Ed é un peccato perché come tutte le sue opere, é un bellissimo leggere.
William Shakespeare
Tutto é bene quel che finisce bene
Fabbri Editori
Euro 6,90
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There is nothing better of an evening spent reading a Shakespeare's comedy. Most of all, one like this with one of the most intelligent heroines never created.
Helena is the daughter of the best healer of its age. She is the low-born ward of the Countess of Rousillon, and grows with her son, Bertram. She is in love with him, and use her father's medical arts to cure the King and choose as husband, as a regard, Bertram. He, against the King's will, marries her but immediately goes to war in Italy. The girl, persevering in her love, excogitates a devilish plan to getting pregnant unbeknownst to him and finally conquer his love.
As I've already said, Helena is one of the most smart Shakespeare's character. A low-born girl to countess, married with the man she loves. For those times, a dazzling "career".
But then I stop a moment to think about it... Is she really a role model? Her wedding with Bertram isn't consensual at all. And he prefers go to war instead of make love to you, well, I would have some questions for myself. And yes, at the end she "conquers" his love, but after she cheated him. It's true that suck deceitfulness has to be rewarded...
But perhaps it's me having too much mental journeys and not being able to enjoy this comedy. Maybe. And it's a shame because as every one of his plays, it's a beautiful reading.
William Shakespeare
All's Well That Ends Well
William Shakespeare - Tutto é bene quel che finisce bene
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lunedì 28 marzo 2016
Per quanto mi riguarda, questo é il primo libro che leggo di DeLillo. E quindi, partirò da lì.
La storia si apre con Keith, impiegato alle Torri Gemelle, appena scampato alla distruzione. Il romanzo parla di lui, di Lianne, sua moglie, di Justin, suo figlio. Di come tre persone reagiscono a una delle più grandi tragedie della storia americana. Domina su tutto l'insicurezza, la paura, il nichilismo. Keith diventa ossessionato dal poker, gira per il paese per tornei, in una caduta verso il nulla. Lianne tiene corsi a malati di Alzeheimer, cosciente che, per tara genetica, quello é un probabile futuro che la aspetta.
L'uomo che cade, non solo l'uomo immortalato in una famosissima foto, ma anche l'artista che si esibisce nelle strade di New York, protagonista muto.
Opposta e speculare, la sicurezza e l'organizzazione dei terroristi pronti a imbarcarsi in una missione suicida.
É un libro inquietante, pesante, vero. L'America all'indomani dell'11 Settembre é un paese che ha paura, che vuole rialzarsi ma é troppo scosso. Un paese che cade. Ma come sappiamo, ce l'ha fatta. Su Ground Zero si erge una torre, ancora più alta delle precedenti, a sfidare la paura. Non si dimentica. Ma la vita é più forte della paura.
Non ho letto gli altri libri di DeLillo. Ma secondo me, questo é il libro adatto.
Don DeLillo
L'uomo che cade
Einaudi
Euro 17,50
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Reading some reviews, after I finished my own reading, I discover a cmomon trait. Who has already read Underworld, by Don DeLillo too, agree in writing that this one falls short. This one isn't his best book. Even if they agree Don DeLillo is the most suitable author to write about 9/11.
As for me, this is the first book I read by him. So, I'll start from here.
The story begins with Keith, one of the many working in the Twin Towers, just escaped by the distruction. The novel tells about him, Lianne, his wife, and Justin, his son. How three people react to one of the greatest tragedy in American history. Over all, the insecurity dominates, fear, nihilism. Keith becomes obsessed by poker, he travels through the country for tournaments, in a falling towards nothing. Lianne leads lessons to Alzeheimer patients, aware that, because a genetic defect, that's her probable future.
The Falling Man, not just the man pictured in a super famous photo, but also the artist appearing in the streets of New York, silent character.
Opposite and symmetrical, the confidence and organization of the terrorists, ready to embarking for a suicidal mission.
It's a disturbing book, heavy, true. America after 9/11 is a scared country, wanting to picking itself up again, but it's too upset. A falling country.
But as we know, America did it. In Ground Zero there is an higher tower, to defy the fear. They don't forget. But life is stronger than fear.
I didn't read the other book written by DeLillo. But in my opinion, this is the right book.
Don DeLillo
Falling Man
Don DeLillo - L'uomo che cade
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giovedì 24 marzo 2016
Sei lezioni di fisica, dalla teoria della relatività, alla meccanica quantistica, alle onde gravitazionali, spiegati semplicemente, con esempi chiarificatori, nella loro immensa bellezza. Più un'ultima lezione dedicata a noi, al genere umano. Cosa siamo? Chi siamo rispetto all'infinito che ci circonda? Forse la spiegazione più bella del libro, un punto di vista sull'essere umano e sulla vita.
Spiegare con parole semplici temi molto complicati è difficilissimo, ma Carlo Rovelli ci riesce benissimo. Anche una persona con basi umanistiche come me è riuscita a seguire il discorso. E adesso mi sento un po' più completa.
Carlo Rovelli
Sette brevi lezioni di fisica
Adelphi
Ebook
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A second book about science in my readings of the last times. Keep calm, I'm not yearning being the new Montalcini or the new Marie Curie. But I'm curious to know more about things I don't know and I've chosen two titles suitable for my lacking science's knowledge. The first one is by Randall Munroe. The second one is this one, bestseller of the last months, by Carlo Rovelli.
Six lessons of physics, starting with the theory of relativity, to quantum mechanics, gravitational waves, explained in an extremely simple way, using clarifying examples, in their immense beauty. Plus a last lesson dedicated to us, the human kind. What we are? Who we are beside the infinite around us? Maybe the most beautiful explanation in the book, a point of view about humankind and life. It's so hard to explain such difficult subjects using simple words, but Carlo Rovelli is so good at. Even a "humanistic" person like me is able to understand the subject. And now I feel a little bit more complete.
Carlo Rovelli
Seven short lessons of physics
Carlo Rovelli - Sette brevi lezioni di fisica
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martedì 22 marzo 2016
Non posso proprio resistere a presentarvi con anticipo le nuove uscite di Aprile. La puntata di oggi è dedicata alla Sperling & Kupfer e alla Frassinelli. Non potete nemmeno immaginare quanto sia alta la qualità dei titoli che sto per proporvi in questo lunghissimo post... ma lascio che siate voi a leggere. Anche in questo caso, c'è un titolo che maggiormente ha attratto la mia attenzione, vediamo se indovinate quale.
Iniziamo con la carrellata:
Novità editoriali: Sperling & Kupfer / Frassinelli, Aprile 2016
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lunedì 21 marzo 2016
Aprile sarà un mese di ricchissimi nuovi arrivi in libreria, e io non vedo l'ora di farveli conoscere tutti! Oggi la mia rubrica sulle novità editoriali è dedicata alla casa editrice De Agostini e alle sue nuove uscite. Tutte molto diverse tra di loro, tutte molto interessanti! Io ne ho già scelta una e spero di potervene parlare più dettagliatamente più avanti... Vediamo se riuscite a indovinare quale :)
Cominciamo subito con la carrellata.
Novità editoriali: DeAgostini, Aprile 2016
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domenica 20 marzo 2016
IL TEMPO DELL’ATTESA
La saga dei Cazalet
Collana Le Strade / pp. 500 ca. / euro 18.50
Dopo il successo de Gli anni della leggerezza, arriva finalmente sugli scaffali il seguito dell'appassionante saga della famiglia Cazalet.
È il settembre del 1939, le calde giornate scandite da
scorribande e lauti pasti in famiglia sono finite e l’ombra della guerra è sopraggiunta a addensare nubi sulle vite dei Cazalet. A Home Place, le finestre sono oscurate e il cibo inizia a scarseggiare, mentre una nuova generazione prende le fila del racconto. Louise realizza il sogno della recitazione e nel frattempo incontra colui che diventerà suo marito, Polly non fa che pensare a se stessa, e Clary si guadagna tutta la nostra comprensione quando rifiuta di credere alla morte dell’amato padre e attende il suo ritorno. Mentre le ragazze aspettano di poter proseguire le proprie vite per diventare finalmente adulte, l’intera famiglia Cazalet è in attesa, in quegli anni difficili dell’inizio della guerra, in cui nessuno sa quando la vita tornerà quella di prima.
Su Gli anni della leggerezza stato scritto:
«Un formidabile ritratto di famiglia, con i colori vivaci e oscuri degli amori, delle rinunce, dei
tradimenti, dei piaceri e delle delusioni dei Cazalet». Paolo Bertinetti, Tuttolibri – La Stampa
«Un romanzo affascinante che cattura il lettore». Elisabetta Rasy, Domenica – Il Sole 24 Ore
«Una lettura appassionante sia della Storia che delle storie». Irene Bignardi, la Repubblica
«Una parabola sulla dolorosa perdita dell’innocenza e sul disinganno che ricorda I Buddenbrook
di Thomas Mann e molte opere di Virginia Woolf». Roberto Bertinetti, Il Messaggero
«Un volume di straordinaria piacevolezza. Mette voglia di divorare al più presto anche gli altri
quattro capitoli». Mario Fortunato, l’Espresso
Elizabeth Jane Howard (Londra, 1923 – Bungay, 2014). Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite dal padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La saga dei Cazalet è la sua opera di maggior successo, con un milione di copie vendute. Fazi Editore ha pubblicato il romanzo Il lungo sguardo nel 2014 e il primo capitolo della saga, Gli anni della leggerezza, nel 2015.
Di prossima pubblicazione i successivi tre capitoli della serie.
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Charlotte Brontë
IL PROFESSORE
Traduzione di Maria Stella / collana Le Strade / pp. 300 ca. / euro 18
«La parte centrale e quella finale de Il professore sono il punto più alto della mia scrittura. A mio parere in esse vi sono più essenza, più sostanza e più realtà che in buona parte di Jane Eyre». Charlotte Brontë
Il Professore è il primo romanzo scritto da Charlotte
Brontë. Inizialmente rifiutato dagli editori perché giudicato
troppo realistico, fu pubblicato solo due anni dopo la sua
morte. Come Villette, Il professore è basato sull’esperienza
personale dell’autrice, che nel 1842 studiava il francese a
Bruxelles. Raccontato dal punto di vista di William Crimsworth, l’unico narratore uomo da lei utilizzato, il libro formula un’estetica nuova, che mette in discussione molti dei presupposti su cui era basata la società vittoriana. Il protagonista fugge da un lavoro pesante nella zona industriale dello Yorkshire per trovare lavoro come insegnante in Belgio,
dove si innamora si una studentessa indigente, la quale è forse l’eroina femminista più realistica dell’autrice. Lettura trascinante, Il professore costituisce oggi un precursore degli ultimi lavori della Brontë.
«Ad ogni rigo si sente un vergine rigore che è già più di una promessa».
Tomasi di Lampedusa
«Leggiamo Charlotte Brontë non per la squisita osservazione del personaggio, non per la
commedia, non per una visione filosofica della vita, ma per la poesia. Probabilmente accade
con tutti gli scrittori che, come lei, hanno una personalità travolgente… loro devono solo
aprire la porta per farsi sentire. In loro c’è una ferocia indomita perennemente in guerra
con l’ordine accettato delle cose».
Virginia Woolf
Charlotte Brontë (1816-1855) È una delle maggiori personalità della letteratura inglese
dell’Ottocento. Sorella delle scrittrici Anne ed Emily Brontë, compì studi irregolari e si
dedicò quindi all’insegnamento. I suoi romanzi, dal celebre Jane Eyre al più tardo Villette,
ottennero un clamoroso successo che dura tuttora. Nel 2013 Fazi Editore ha riproposto
Villette e nel 2015 ha pubblicato Shirley.
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Lyndall Gordon
CHARLOTTE BRONTË
Una vita appassionata
Traduzione di Nicola Vincenzoni / collana Le Vite / pp. 500 ca. / euro 18
In occasione del bicentenario della nascita di Charlotte Brontë, pubblichiamo la biografia di una delle più grandi scrittrici di tutti i tempi. Opera vincitrice del Cheltenham Prize for Literature.
In questa biografia Lyndall Gordon introduce una prospettiva nuova, sostenendo che, dietro la facciata di donna vittoriana ligia al dovere, la Brontë (1816 - 1855) nascondesse una natura passionale. Attingendo alla sua corrispondenza personale e analizzando le opere di natura autobiografica (Shirley, Villette) Gordon delinea il ritratto di una scrittrice talentuosa con un umorismo pungente, in collera con i limiti imposti alle donne dalla società, e al tempo stesso il ritratto di una donna che, dopo due passioni non corrisposte, intraprende un breve ma felice
matrimonio. Scritti precedenti che la descrivono come una figura tragica e solitaria, afferma Gordon, erano distorti dalla morale vigente all’epoca e dal lutto di Charlotte per le due sorelle e il fratello.
«Una magnifica biografia, focalizzata sui vuoti e i silenzi nella turbolenta vita emotiva di
Charlotte Brontë. Questo è il miglior libro di Lyndall Gordon e la migliore opera sulla
Brontë ad oggi». The Observer
«Lyndall Gordon approccia l’argomento con l’immaginazione del vero critico». The Times
«Un libro pieno di suggestioni brillanti, che catturano la nostra attenzione dalla prima
all’ultima pagina». Independent on Sunday
Lyndall Gordon nata nel 1941 a Città del Capo, è autrice di importanti biografie letterarie
amate da pubblico e critica, come quelle di Virginia Woolf (Virginia Woolf: A Writer’s
Life) ed Emily Dickinson (Emily Dickinson: Come un fucile carico, pubblicata da Fazi nel
2012), nonché di un’opera monografica su T.S. Eliot (T.S. Eliot: An Imperfect Life) per la
quale ha raccolto materiali in vent’anni di ricerca. Gordon ha studiato Storia e Letteratura
Inglese nella sua città natale e Letteratura Americana del xix secolo alla Columbia
University di New York. Oggi insegna Letteratura Inglese a Oxford.
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Karim Miské
APPARTENERSI
Fuori collana / pp. 112 ca. / euro 12
Dall’autore di Arab Jazz, caso letterario internazionale, un memoir sul tema dell’identità che è insieme saggio, racconto, testimonianza e radiografia della complessità del mondo.
Un libro di stringente attualità: l’identità secondo un cittadino di Parigi nato in Costa d’Avorio da padre mauritano musulmano e madre francese atea.
L’autore sarà ospite del Salone del Libro di Torino.
All’inizio, c’era la vergogna. Poi un giorno, la verità! Un
uppercut, ecco come possiamo definire Karim Miské. Nato da
padre mauritano, diplomatico e musulmano, e da madre francese,
assistente sociale, professoressa, atea e femminista, Karim Miské
è considerato bizzarro agli occhi degli altri. Rimbalzato senza
tregua tra un’identità e un’altra, in questo viaggio-inchiesta nella
sua vita l’autore proverà ad appartenere a entrambe, ma alla fine finirà per non accettarne nessuna. Il suo specchio e gli altri gli riveleranno sempre l’immagine di un bastardo, un emarginato dalla società.
Documentari, scenari, libri, tutti i suoi lavori girano sempre intorno al tema dell’appartenenza e dell’identità. Perduto tra mondi diversi, arabo, bianco, cristiano, ateo, musulmano, nero, comunista; tra svariati paesi, la Francia, la Mauritania, l’Albania della madre, Karim Miské si è trovato un rifugio, si è costruito una nave che lo aiuta ad attraversare la sua vita: la letteratura. Le parole degli altri per scappare da quelle di quelli che gli stanno vicino.
Appartenersi rifiuta completamente la relegazione in qualunque categoria. È insieme saggio, racconto, testimonianza, autobiografia, radiografia della complessità del mondo, ma anche
l’espressione di una collera salvatrice e piena di umorismo. Racconto di un percorso atipico,
di una ferita ancora viva, di ricordi d’infanzia, Appartenersi racconta una storia universale,
nutrita dalle letture della Arendt, di Sartre, Balzac, Orwell, dalla musica di Johnny Rotten,
Patti Smith, Janis Joplin, Jimi Hendrix. Da tutti coloro che hanno raccontato uno spaccato di realtà, dissimulata e murata nell'ipocrisia e nella menzogna di tutte le società.
Coinvolgente, comica, generosa, provocatrice, politica, sociologica, filosofica, questo viaggioinchiesta esplosivo è uno specchio offerto al lettore che potrà riconoscersi in quello a cui
rifiuta di appartenere.
Karim Miské è nato nel 1964 ad Abidjan da padre mauritano e madre francese.
Cresciuto a Parigi, si è trasferito a Dakar per gli studi di Giornalismo. Da più di vent’anni è
regista di documentari i cui argomenti spaziano dai rapporti tra le religioni alla sordità, alla
bioetica e che sono stati trasmessi su Arte, France 2 e Canal+. Arab Jazz (Fazi Editore) è il suo
primo romanzo, con cui ha vinto il prestigioso “Grand prix de littérature policière”.
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Andrea Caterini
LA PREGHIERA DELLA LETTERATURA
Sulla misericordia, il bene e la fede
Collana Campo dei Fiori / pp. 100 ca. / euro 15
Come ha interpretato la letteratura le parole della cristianità? Come sono stati letti i Testi Sacri dagli scrittori? Cosa esprimono ancora parole come Pace, Sacrificio, Misericordia, Bene, Fede? E che cosa ci dicono del nostro tempo? Sono parole che possono ancora aiutarci a vivere? Per dare senso a queste parole, è necessario viverle in prima persona – questo insegnano la letteratura e i Testi Sacri –, e prima ancora tornare a pensarle come fondanti. Ripensarle quindi in termini filosofici.
Nell’anno in cui papa Francesco annuncia il Giubileo straordinario nel nome della misericordia, l’autore di questo illuminante saggio propone una riflessione su alcuni termini chiave della cristianità. Scandisce cioè il suo discorso a partire da alcune parole: Pace, Sacrificio, Misericordia, Bene, Santità e Fede. Ogni parola è analizzata attraverso la lettura e l’analisi di uno o più scrittori: da Virgilio a Dostoevskij, da Anna Achmatova ad Anton Čechov, da Mario Pomilio a Carlo Betocchi.
La preghiera della letteratura non è tuttavia un libro di critica letteraria, anche se attraverso la letteratura costruisce i suoi ragionamenti filosofici, con la convinzione che proprio la letteratura sia ancora uno strumento privilegiato di conoscenza. In questo senso il saggio di apertura, «In principio, una preghiera», che si interroga anche sull’antico significato del Giubileo, a partire dall’Antico Testamento, riflette su quanto la letteratura sia essa stessa una particolare forma di preghiera e di come poesia e testi sacri abbiano da sempre dialogato tra loro. La preghiera della letteratura si propone di essere quindi un libro di pensiero, in un momento storico in cui nessuno è davvero immune dalla vacuità e dalle chiacchiere. Pregare significa pure concentrare tutta la nostra attenzione sul significato delle parole che si pronunciano. L’autore ragiona dunque su alcune di queste, provando a farle diventare un’esperienza (una ragione) di vita.
Andrea Caterini (Roma, 1981) è scrittore e critico letterario. Tra le sue pubblicazioni i romanzi La
guardia (Italic Pequod, 2010) e Giordano (Fazi, 2014, Premio Volponi 2015) e i libri saggistici Il
principe è morto cantando (2011) e Patna. Letture dalla nave del dubbio (2013). Ha curato opere di
autori italiani come Enzo Siciliano e Franco Cordelli. Collabora alle pagine culturali de «Il
Giornale».
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Mary Elizabeth Braddon
IL SEGRETO DI LADY AUDLEY
Traduzione di Chiara Vatteroni / collana Le Strade / pp. 500 ca. / euro 19
«Elizabeth Braddon ha regalato qualcosa di meraviglioso al mondo letterario».
Henry James
Uscito a puntate tra il 1861 e il 1862 sulle pagine delle riviste letterarie del tempo, il capolavoro della Braddon riscosse uno straordinario successo di pubblico e di critica, che consacrò l’autrice come nuova stella del sensation novel e rivale di Wilkie Collins, al cui talento nel tenere avvinto il lettore univa una sensibilità tutta femminile e una coscienza sociale attraverso cui sono filtrate le vicende da lei narrate.
Sir Michael Audley, vedovo da anni, sposa la giovane e bellissima Lucy Graham, una istitutrice dall’oscuro passato i cui capricci scatenano la gelosia di Alicia, la figlia poco più che adolescente di primo letto. Un giorno, però, Robert Audley, lo sfaccendato nipote, avvocato a tempo perso, conduce con sé in visita George Talboys, un caro amico appena tornato dall’Australia e prostrato da una recente vedovanza, che d’un tratto scompare misteriosamente. Facendo i conti con le menzogne, l’inganno, e anche un tentativo di ucciderlo, sarà proprio Robert, le cui doti di tenacia e intelligenza erano state finora celate da un carattere indolente, a intraprendere un’indagine dai risvolti inattesi che condurrà allo scioccante e imprevedibile colpo di scena finale. La struttura del racconto, fondata sul meccanismo dell’indagine a ritroso, rende Il segreto di Lady Audley uno di quegli ingranaggi a orologeria perfetti, in cui sparizioni, delitti, identità multiple e altri ingredienti tradizionali del genere sono dosati con una maestria artigianale che non concede tregua alla tensione narrativa.
«Braddon è maestra nella sensation fiction: sa quando rallentare e quando far deflagrare i meccanismi
nascosti della trama, calibra l’assolo e il concertato, esterni e interni, maschile e femminile, originalità e
consuetudini, con quel tanto di salottiero che salva da slittamenti moralistici e con quel tanto di
umorale che evade dalla pesante correttezza di ragionamenti inconfutabili». Sandra Petrignani
Mary Elizabeth Braddon nacque a Londra nel 1837. Iniziò a scrivere per provvedere alla madre e alla
sorella dopo l’abbandono da parte del padre. Autrice infaticabile, divise la sua vita con John Maxwell, che fu il suo editore e col quale visse a lungo more uxorio. Quando morì, nel 1915, aveva pubblicato oltre ottanta tra romanzi e racconti a partire da Three Times Dead, il suo esordio narrativo. Figura di spicco nel mercato letterario del tempo, la Braddon fu anche autrice teatrale e curò vari adattamenti da Dumas e Flaubert.
"Non lasciarmi" é uno dei film più tristi che abbia mai visto. Anche solo a ripensarci adesso mi assale una cappa di pesantezza. Pensavo che fosse quello il suo stile, la sua nota distintiva.
"Il gigante sepolto", invece, é completamente diverso. È a metà tra fantasy e romanzo storico, con tutto il corollario di Cavalieri di Artù, lotte tra sassoni e bretoni, draghi e magia. Infine, una forte morale. Un messaggio importante, sulla scelta tra ricordo seppur doloroso e una dimenticanza più confortante e pietosa.
Il libro é un bell'incastro di narrazione e scene di azione, scorre piacevole. I personaggi sono tutti talmente diversi ma talmente belli, che sceglierne uno è impossibile. Ognuno con un proprio punto di vista, una propria immagine della vita, con uno spiccato senso del dovere, della giustizia e del rispetto reciproco. Probabilmente, solo collocandoli in un'epoca mitica sarebbero risultati credibili con dei valori morali così alti.
Il risultato è un bel libro, importante. Ho cambiato idea su Ishiguro. O forse me la sono appena formata.
Kazuo Ishiguro
Il gigante sepolto
Einaudi
Euro 20
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How have a theory about a writer (inter alia, watching a movie based by a novel by him) and completely changing my heart.
"Never let me go" is the saddest movie I've ever watched. Even remembering it make me feel sadness. I was pretty sure it was his "style", his distinctive mark.
"The buried giant", instead, is completely different. It's in between of a fantasy and an historical novel, besides King Arthur's Knights, fights of Saxons and Bretons, dragons and magic. In the end, an important moral. An important message about the choice between an anguishing memory and a more comforting and merciful forgetfulness. The book is a beautiful joint of narration and actions, it flows pleasantly. The characters are of different hues but they are so beautiful, I'm not able to choose which one for me is the best. They have an own point of view, an own idea of life, a strong devotion to duty, justice and mutual respect. Probably, just positioning them in this mythical epoch they are plausible, feeling those so high moral values.
It's a beautiful novel, important. I changed my heart about Ishiguro. Or maybe, I've just developed it.
Kazuo Ishiguro
The buried giant
Kazuo Ishiguro - Il gigante sepolto
Posted on
venerdì 11 marzo 2016