Non so voi, ma io per il 2015 ho in mente una lista di libri che voglio leggere. Ci sono alcuni romanzi contemporanei, che mi hanno ispirato e a cui voglio dare una possibilità nel nuovo anno. Poi, ci sono alcuni classici immortali, i classici "polpettoni". Ci sono i Miserabili di Victor Hugo, Guerra e Pace di Tolstoj e la Recherche di Proust. E poi, c'è l'Ulisse di James Joyce. Ma prima di farvi avere la recensione, considerato che devo anche leggerlo, vi farò sapere dove poter trovare l'autore e, anche se non vi può sentire, dove potergli dire quello che pensate della sua opera.
Joyce, irlandese, passa gli ultimi anni tra Parigi e Zurigo. Siamo tra la fine degli anni '30 e l'inizio dei '40, un periodo drammatico sia per il mondo intero, con l'invasione dei nazisti di Parigi, e per lo stesso scrittore, a seguito delle recensioni negative per l'uscita di Finnegans Wake, il suo ultimo romanzo a cui ha lavorato per ben sedici anni. Inoltre, dovette sottoporsi a varie operazioni chirurgiche.
Alla fine del 1940 si trasferise a Zurigo e l'11 Gennaio 1941 viene operato di ulcera duodenale. Il giorno dopo entra in coma e morirà due giorni dopo. Il cuo corpo viene cremato e le sue ceneri riposano al cimitero di Fluntern, vicino appunto alla città svizzera.
Trovo particolarmente suggestiva la sua tomba, le ceneri dello scrittore quasi vegliate dallo scrittore stesso, raffigurato con aria meditativa e con in mano un libro aperto a metà. Credo sia una delle tombe più belle che abbia mai visto dedicata a uno scrittore.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/James_Joyce#Parigi_e_Zurigo