George Gordon Noel Byron, VI barone di Byron, più famoso come Lord Byron, poeta inglese, morì il 19 aprile 1824.

Si può dire che fosse la prima celebrità come la intendiamo noi: il "pubblico" era affascinato dalla sua persona, dal suo modo di vivere come un "dandy", dal suo abbigliamento. L'aristocrazia londinese però, a causa di questo suo atteggiamento ribelle e dei molti scandali sessuali che circondavano la sua persona, sempre lo sdegnò e lo rifiutò. Gli venne suggerito di non recarsi più alla Camera dei Lord, dove comunque nessuno gli rivolgeva la parola, come nei salotti aristocratici dove incontrava solo rifiuto. Il 21 aprile del 1816 firmò il divorzio dalla moglie Anne Isabella Milbanke, detta Annabella, e si autoesiliò dalla sua patria, dove non tornò mai più.

Tra il 1816 e il 1822, il poeta, in fuga dall'Inghilterra, soggiornò in Italia. Nel nostro paese venne a contatto con Silvio Pellico e Vincenzo Monti, apprese l'italiano, il veneto e l'armeno, lavorò sui suoi scritti e visse i moti insurrezionali del 1820-21, che fallirono.

Nel 1823 passò in Grecia, dove visse la lotta dei greci contro la schiavitù turca. Nel Gennaio 1824 si trasferì a Missolungi, dove morì di febbri reumatiche. Accanto a sè aveva il manoscritto del 16° canto del Don Giovanni.

Venne sepolto nella chiesa di St. Mary Magdalene a Hucknall Torkard, presso Newstead Abbey. Il suo corteo funebre consistette di quarantasette carrozze listate a lutto ma vuote, con il solo postiglione. L'ultima vendetta dell'aristocrazia inglese.


Fonte: Wikipedia - Lord Byron

L'ultima dimora di... Lord Byron

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mercoledì 19 aprile 2017

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